mi.m., Galileonet.it 19/12/07, 19 dicembre 2007
Per la prima volta, i neuroscienziati dell’Università della Southern California sono riusciti a "vedere" le fibre nervose che trasmettono la sensazione di freddo
Per la prima volta, i neuroscienziati dell’Università della Southern California sono riusciti a "vedere" le fibre nervose che trasmettono la sensazione di freddo. La ricerca, guidata dal docente di neurobiologia David McKemy, è stata pubblicata su Journal of Neuroscience. Quando veniamo a contatto con un cubetto di ghiaccio, le terminazioni sensoriali sulla nostra pelle registrano lo stimolo e le fibre nervose lo conducono al sistema nervoso centrale: al cervello, che ci dà coscienza della sensazione, e al midollo spinale, da cui parte il riflesso del brivido. Nella pratica, però, nessuno aveva mai visto una fibra nervosa del freddo. I ricercatori sapevano già che la proteina Trpm8 (Transient receptor potential melastasin 8), presente nelle fibre che trasportano il segnale elettrico dalla pelle ai neuroni, si attiva a temperature inferiori ai 26 gradi centigradi o in presenza di alcune sostanze come il mentolo. David McKemy ha pensato di studiare topi geneticamente modificati, in cui le fibre che esprimono la Trpm8 includono un marcatore fluorescente che le rende visibili. I neurobiologi hanno così constatato che la proteina è responsabile della trasmissione della sensazione del freddo in tutte le sue sfumature: dal fresco ristoratore, al bruciore pungente di un cubetto di ghiaccio.