Panorama 27/12/2007, MARCO COBIANCHI, 27 dicembre 2007
Vita nuova per Consorte. Panorama 27 dicembre 2007. nata l’Hopa «rossa». L’ha fondata Giovanni Consorte, ex presidente della Unipol che ha riunito intorno alla sua InterMedia decine di imprenditori, soprattutto emiliano-romagnoli e toscani, ricchi e sconosciuti, così come Emilio Gnutti aveva associato alla sua finanziaria il milieu dell’imprenditoria «bianca» bresciana
Vita nuova per Consorte. Panorama 27 dicembre 2007. nata l’Hopa «rossa». L’ha fondata Giovanni Consorte, ex presidente della Unipol che ha riunito intorno alla sua InterMedia decine di imprenditori, soprattutto emiliano-romagnoli e toscani, ricchi e sconosciuti, così come Emilio Gnutti aveva associato alla sua finanziaria il milieu dell’imprenditoria «bianca» bresciana. L’InterMedia, nata a maggio, ha varato un aumento di capitale da 95,5 milioni di euro e ha aperto le porte a 42 imprenditori riuniti in 36 società che hanno sborsato da 9,9 milioni di euro a 200 mila. « stato appassionante mettere insieme una quantità di nomi di altissimo livello che hanno avuto fiducia in me e nel progetto» dice soddisfatto Consorte, che dell’InterMedia è presidente e amministratore delegato, e che vuole chiudere il capitolo della sua vita legato all’inchiesta che lo coinvolge per la tentata scalata dell’Unipol alla Bnl. Gli azionisti più importanti (10 per cento del capitale) sono due aziende che hanno ben poco in comune: la forlivese Isoldi Immobiliare e la società di consulenza svizzera Passera Pedretti & Partners, che attualmente sta lavorando al nuovo tunnel del Gottardo. Nomi sconosciuti al piccolo club della grande finanza ma che costituiscono il tessuto produttivo del Paese e sono, come tutti gli altri compagni di viaggio che Consorte ha scelto, assai liquidi. Infatti è previsto che il cda (19 membri) deliberi l’acquisizione di una piccola banca e di una società di intermediazione creditizia. Ai forlivesi e agli svizzeri segue la Fate srl (7,6 per cento), che è partecipata da Ambrogio Rossini, Roberto Valducci, Bruno Zago, Alessandro Fornaro e Germano Lucchi, le cui società operano nei settori cartario, farmaceutico ed energia. Sempre con il 7,6 per cento c’è la Anchorage Capital, un family office di Londra che cura gli interessi di alcune tra le più ricche famiglie del pianeta. Mentre la Kelsen Forti di Stefano Cevolo ha un altro 5,6 per cento, così come la Abm di Alberto Rigotti (che recentemente ha comprato la catena di quotidiani free press E-polis). Tutti gli altri hanno quote uguali o inferiori al 3,8 per cento, compresa la figlia di Consorte, Francesca (che partecipa con la Orione Finanziaria), lo stesso Consorte (Teti Finanziaria), Andrea Rangella (chimica), Stefano Aldrovandi (impiantistica), Ettore Sansavini (sanità), Luciano Marinelli (siderurgia), Vittorio Casale (immobiliare). Massiccia la presenza «calcistica»: l’avvocato d’affari Giovanni Lombardi Stronati (amministratore delegato del Siena Calcio), Leonardo Covarelli (presidente del Pisa) e Alfredo Cazzola (presidente del Bologna Calcio e del Lingotto Fiere). Con loro il banchiere Mario Lorenzoni e la Cpl Concordia (Roberto Casari) che è l’unica coop. Appena chiuso il primo aumento di capitale l’InterMedia già pensa al prossimo, la cui approvazione in consiglio d’amministrazione (19 membri) è prevista per il primo trimestre 2008: entreranno una ventina di nuovi soci e diverse decine di milioni. «Vogliamo fornire alle medio-grandi aziende» afferma Consorte «tutti i servizi di cui hanno bisogno: dalla ristrutturazione alle acquisizioni e fusioni, dalla promozione e l’organizzazione di commesse alla crescita finanziaria, anche acquisendo una quota nel loro capitale. Si tratta di sviluppare un’esperienza che ho già sperimentato con le imprese cooperative». E cosa c’entra la banca? «Ci proponiamo» aggiunge «di costituire un gruppo bancario-finanziario specializzato proprio nel segmento delle aziende medio-grandi», con le quali Consorte ha già chiuso una ventina di operazioni «che ci faranno chiudere il 2007 con un utile, diciamo così, visibile, nonostante lavoriamo solo da 7 mesi». Ma il profitto, giura il presidente, non è il solo obiettivo della banca d’affari, tanto che il motto dell’InterMedia è lo slogan della sinistra imprenditoriale: «Creare valore e lavoro». MARCO COBIANCHI