Panorama 27/12/2007, PIERA DETASSIS, 27 dicembre 2007
A qualcuno piace casto così la censura cinese tagliuzza «lussuria». Panorama 27 dicembre 2007. Sono precisi i censori cinesi: sotto il collo di una donna sono consentiti 13 centimetri di pelle scoperta, non uno di più, altrimenti scattano il divieto e l’oscuramento
A qualcuno piace casto così la censura cinese tagliuzza «lussuria». Panorama 27 dicembre 2007. Sono precisi i censori cinesi: sotto il collo di una donna sono consentiti 13 centimetri di pelle scoperta, non uno di più, altrimenti scattano il divieto e l’oscuramento. Figurarsi cosa devono aver provato di fronte alle scene esplicite di Lussuria, tre movimenti erotici in crescendo, dallo stupro con cinghiate alle movimentate session in cui i protagonisti Tang Wei e Tony Leung sperimentano ogni «impossibile» posizione sino a mostrare per un attimo il sesso di lui. Più o meno 7 minuti di sesso violento, intenso e contorsionista interamente tagliati nella Cina popolare, caduti sotto la mannaia di una censura infallibile che aveva già impedito la distribuzione in patria del film Oscar di Ang Lee Brokeback mountain e inesorabilmente scorciato film apparentemente al di sopra di ogni sospetto come Babel (troppo sesso) e I pirati dei Caraibi (cannibalismo e fantasmi). In realtà la dizione censura è imprecisa: i tagli sono stati fatti dallo stesso Ang Lee, un «premontaggio», come eufemisticamente lo definiscono le autorità cinesi, che però gli ha consentito di vedere il film distribuito nell’immenso mercato cinese. Molti spettatori avevano giurato di boicottare le proiezioni aspettando l’arrivo dei dvd piratati integrali. Ma poi ha vinto l’irresistibile odore del sesso e Lussuria è stato un enorme successo battendo perfino Harry Potter e favorendo la nascita di un curioso fenomeno turistico. Molte agenzie organizzano, a grande richiesta, brevi blitz dalla Cina popolare a Taiwan comprensivi di visione del film che lì viene proiettato senza censura. Ma la vera forza del film è stata quella di riuscire a scatenare la prima rivolta di un cittadino cinese contro le severe direttive del ministero del Cinema: lo studente di legge Dong Yanbin ha aperto una causa civile contro le autorità sostenendo che lo spettatore cinese è discriminato rispetto agli stranieri e ha chiesto (con lodevole prudenza) 50 dollari di risarcimento. Il dibattito che ne è seguito ha fatto storia. Ma non ha restituito al pubblico i 7 minuti rubati. Negli Usa, dove il film è uscito in pochissime sale (49) 11 settimane fa, è andata anche peggio. Lussuria ha ricevuto il temibile Nc-17, il divieto ai minori di 17 anni (l’ultimo a cadere sotto tale restrizione fu il film di Bertolucci The dreamers). Il che significa che è bandito da molte importanti catene di sale, non può essere pubblicizzato in tv e che Blockbuster, come molti altri grandi magazzini, si rifiuterà di venderne il dvd sia online sia in negozio (per ovviare al danno la Focus Picture sta preparando per l’home video una versione soft). Incasso inevitabilmente fallimentare, com’è destino delle vittime del discusso Nc-17: solo 4 milioni e mezzo di dollari nonostante le ottime recensioni. E naturalmente strada sbarrata all’Oscar. PIERA DETASSIS