La Repubblica 24/12/2007, pag.24 ALBERTO FLORES D´ARCAIS, 24 dicembre 2007
1950, il piano segreto dell´Fbi maxiretata contro i sovversivi. La Repubblica 24 dicembre 2007. NEW YORK
1950, il piano segreto dell´Fbi maxiretata contro i sovversivi. La Repubblica 24 dicembre 2007. NEW YORK. Il 7 luglio 1950 l´America aveva iniziato da soli dodici giorni la sua prima guerra dopo la fine del conflitto mondiale. Per rispondere all´invasione delle truppe nordcoreane (appoggiate dai cinesi) - che nella notte del 25 giugno avevano invaso il sud con 80mila uomini arrivando fino a Seoul - il presidente Truman ottenne dall´Onu un voto favorevole all´intervento militare: le truppe degli Stati Uniti, comandate dal generale Douglas MacArthur e alla guida di una forza internazionale (Gran Bretagna, Australia, Canada, Turchia) scesero in campo. La guerra "fredda" si era improvvisamente scaldata e le battaglie lungo il trentottesimo parallelo fecero temere un nuovo conflitto mondiale. Nella sede dell´Fbi a Washington Edgar J. Hoover, il potentissimo capo del Bureau che guidava dal 1924 e che avrebbe continuato a dirigere fino al 1972, decise quel giorno di chiedere alla Casa Bianca un´autorizzazione molto particolare: il permesso di arrestare «tutti gli individui potenzialmente pericolosi» per la sicurezza degli Stati Uniti, attraverso un super-mandato d´arresto contenente i nomi dei cittadini americani che secondo l´Fbi potevano rappresentare una minaccia interna nel corso della guerra appena iniziata nel Pacifico. La lista - preparata dagli agenti del Bureau nel corso di lunghi anni e approvata personalmente per ogni nome dallo stesso Hoover - era sterminata: al master warrant erano legati infatti ben 12mila nomi, la stragrande maggioranza (97 per cento) cittadini americani «potenzialmente pericolosi». Il documento, che fa parte di una serie di dossier "top secret" del Dipartimento di Stato (adesso declassificati) che riguardano le attività di intelligence tra il 1950 e il 1955, é stato reso noto nel suo numero domenicale dal New York Times. Hoover chiedeva al presidente Harry Truman di dare il via libera agli arresti di massa per «proteggere il paese contro il tradimento, lo spionaggio e il sabotaggio». Inoltre chiedeva che «per rendere effettivi questi arresti» il decreto della Casa Bianca proclamasse la sospensione dell´Habeas Corpus (il diritto di contestare la legalità dell´arresto). Secondo la Costituzione americana l´Habeas Corpus non può essere mai sospeso se non in caso di una ribellione (interna) o di un´invasione degli Stati Uniti da parte di truppe straniere. Nel piano proposto alla Casa Bianca Hoover diede un´interpretazione piuttosto allargata del dettame costituzionale considerando come sufficiente «l´invasione minacciata» e «l´attacco contro le truppe degli Stati Uniti anche in un territorio straniero ma legalmente occupato» (il caso della Corea del Sud). Il dibattito sulla possibilità di sospendere l´Habeas Corpus nel corso di particolari momenti della vita nazionale americana é tornato di attualità dopo l´11 settembre e la creazione del carcere di detenzione per i terroristi di Al Qaeda nella base militare di Guantanamo, a Cuba. I documenti declassificati non indicano in alcun modo se Truman - o il suo successore alla Casa Bianca Dwight Eisenhower - abbiano mai approvato o meno questo piano. Negli anni della guerra di Corea (e anche dopo) partì la cosiddetta "caccia alle streghe", lanciata dal senatore repubblicano del Wisconsin Joseph McCarthy, contro le «spie e i sostenitori del comunismo» all´interno degli Stati Uniti. Anche nei momenti più bui del maccartismo non si arrivò mai, neanche lontanamente, ad arresti di massa così massicci come quelli richiesti da Edgar J. Hoover. Quello che é possibile, ma ancora tutto da dimostrare, é che l´Fbi e McCarthy abbiano usato almeno in parte quell´elenco di 12mila nominativi durante il periodo della "caccia alle streghe" dove vennero interrogati tra gli altri numerosi intellettuali e personaggi del cinema: Charlie Chaplin, Elia Kazan, Gary Cooper, Robert Taylor. Nel mirino del «comitato per le attività antiamericane» finirono anche Arthur Miller e Marilyn Monroe (al tempo sua moglie); quest´ultima si rivolse per aiuto a John F. Kennedy, a quei tempi senatore del Massachusetts, visto che nella commissione di McCarthy sedeva anche suo fratello Robert. La collezione di documenti della guerra fredda declassificata venerdì scorso fa parte di un nuovo volume del The Foreign Relations of the United States, una serie di libri che per legge sono stati pubblicati in continuazione dal Dipartimento di Stato sin dagli anni della guerra civile americana. Nel piano proposto da Hoover i 12mila arrestati sarebbero stati internati «per una detenzione permanente» sia in basi militari che nelle prigioni federali. L´Fbi - precisava Hoover - ha già chiaro che gli arresti nella città di New York e in California (i bastioni liberal sulle coste est ed ovest degli Stati Uniti) potrebbero causare una grossa sovrappopolazione nelle prigioni locali. Per questo motivo - aggiunge sempre Hoover - il Bureau ha già predisposto dei centri di detenzione in aree e caserme militari «proprio per gli individui che verranno arrestati» a New York e in California. Nonostante la richiesta di sospensione dell´Habeas Corpus, nel piano di Hoover viene previsto che per i prigionieri ci sia alla fine la possibilità di un´audizione davanti a una commissione composta da un giudice e da due cittadini americani. Audizioni - precisa però la lettera del capo dell´Fbi a Truman - che non prevedono «le regole dell´evidenza». Nella storia americana dello scorso secolo l´unico precedente che richiama in qualche modo il piano di Hoover é il cosiddetto "Palmer Raids" (era il 1920) quando gli uomini della divisione dell´intelligence (a capo della quale c´era proprio Hoover) fermarono migliaia di persone sospettate di essere comuniste ed estremiste. Era peraltro noto che l´Fbi avesse il security index, un elenco di persone sospettate di attività pericolose per la sicurezza degli Stati Uniti. Secondo altri documenti già declassificati quest´index era già pronto molto prima della guerra fredda. Nel marzo 1946, ad esempio, Hoover aveva chiesto il potere di arrestare americani «che possono essere pericolosi» nel caso l´America sia coinvolta in una nuova guerra; e nell´agosto del 1948 l´Attorney General (il ministro della Giustizia) Tom Clark aveva dato all´Fbi il potere di compilare la lista nera dei possibili nemici. La lettera del 7 luglio 1950 non é in realtà indirizzata direttamente al presidente americano. Il destinatario é Sidney W. Souers, che era stato in passato uno dei primi direttori dell´intelligence Usa e che in quell´estate in cui iniziò la guerra in Corea era assistente speciale di Truman per la sicurezza nazionale. Per conoscenza il piano venne anche trasmesso al segretario esecutivo del Consiglio di Sicurezza Nazionale, l´organismo di cui fanno parte presidente, ministro della Difesa, Segretario di Stato e capi militari. Nel settembre 1950 il Congresso approvò invece (e Truman la firmò) una legge che autorizzava la detenzione di «pericolosi estremisti» nel caso il presidente avesse dichiarato l´emergenza nazionale. Cosa che Truman fece effettivamente nel dicembre di quello stesso anno, dopo che la Cina comunista di Mao era entrata ufficalmente in guerra a fianco dei nord-coreani. Quanto al piano di Hoover, per quanto si sa, rimase lettera morta. ALBERTO FLORES D´ARCAIS