La Stampa 24/12/2007, pag.15 FRANCESCO SEMPRINI, 24 dicembre 2007
New York alla ricerca del guanto perduto. La Stampa 24 Dicembre 2007. NEW YORK. Un sito Internet per guanti soli in cerca del partner disperso
New York alla ricerca del guanto perduto. La Stampa 24 Dicembre 2007. NEW YORK. Un sito Internet per guanti soli in cerca del partner disperso. l’originale trovata di Jennifer Gooch, studentessa universitaria a Pittsburgh, che ha creato onecoldhand.com (una mano fredda), ovvero un deposito virtuale al quale può accedere chiunque sia alla ricerca del guanto disperso. E sono molte più di quante Jennifer potesse immaginare le persone che non si rassegnano all’idea di assistere alla separazione forzata della propria coppia di accessori: oltre 55 mila i contatti registrati sul sito in dieci giorni, anche se i ricongiungimenti si contano sino ad ora sulle dita di una mano. «L’idea è nata circa un anno fa, quando per la prima volta trovai un guanto sul marciapiede», spiega la Gooch, che sta per completare un corso di specializzazione in arte presso la Carnegie Mellon University (Cmu) di Pittsburgh. Originaria di Denton, in Texas, la ventinovenne studentessa durante una passeggiata sotto la neve in un giorno di febbraio scopre il suo primo «orfano» vicino a un supermercato del quartiere di East Liberty. «Era nero, di pelle, elegante e ben rifinito, probabilmente apparteneva a una signora dai gusti raffinati», spiega. Una vera ispirazione per Jennifer, che dopo aver trovato altri «orfani» decide di passare all’azione creando un servizio di pubblica utilità. Onecoldhand.com debutta il 10 novembre con un catalogo di oltre una dozzina di guanti. Ognuno è classificato con nome, marca, caratteristiche del materiale e modello, oltre all’illustrazione fotografica, accompagnata a luogo e data del ritrovamento. Per rendere più efficace il servizio, la studentessa mette a punto anche una rete di comunicazione coinvolgendo negozi e uffici sparsi per la città di Pittsburgh dove vengono distribuite scatole di raccolta destinate ad accogliere i guanti spaiati. Una volta ritrovato un «orfano», lo si mette nella scatola. A tutto il resto pensa il sito di Jennifer: basta cliccare e si può vedere che cosa c’è in deposito, con la provenienza e talvolta anche il nome della persona che l’ha trovato. Talvolta sul luogo del ritrovamento vengono affissi appositi bigliettini con l’indirizzo Internet di onecoldhand.com per consentire al proprietario di andare a recuperare il guanto là dove si trova. Di pelle o di lana, da sci o da lavoro, da uomo, da donna o da bambino, sono oggi oltre un’ottantina i guanti spaiati raccolti sul sito Internet che offre all’utente la possibilità di ricerca incrociata attraverso termini chiave come il colore (bianco o nero), il modello (con o senza dita) e addirittura il luogo del ritrovamento. Il fortunato proprietario che riconosce l’«orfano» può mandare un messaggio di posta elettronica all’indirizzo del sito o addirittura telefonare al numero indicato nella «home page» per un riscontro immediato e la eventuale consegna. Il portale accoglie inoltre le inserzioni di chi ancora non ha ritrovato il proprio guanto ma che non si rassegna all’idea di averlo perso per sempre: «cerco un guanto in pelle marrone con mie iniziali M.P. perso a downtown» recita uno dei tanti messaggi. Tra le iniziative in corso di sperimentazione infine c’è una casella di posta presso la quale inviare guanti ritrovati per strada. «La grande novità del sito è che esiste la reale possibilità di ritrovare ciò che si è perso», spiega la Gooch, che ricorda con emozione il primo ricongiungimento. « successo due settimana fa: una studentessa tedesca in visita alla Cmu, Sarah Altmeyer, aveva riconosciuto il suo guanto sul sito e mi ha chiamato. E’ stato bellissimo vedere la sua gioia: l’aveva comprato in Germania lo scorso anno e lo aveva perso all’università, ci teneva particolarmente». Dopo Sarah sono stati altri tre i ricongiungimenti, e ognuno è stato salutato da divertenti messaggi di rallegramento lasciati nel forum di onecoldhand.com. Come se non bastasse, Jennifer ha deciso di unire l’utile al dilettevole organizzando per aprile una mostra di foto di tutti i guanti ritrovati, cui seguirà la pubblicazione di un libro illustrato. Nel frattempo la giovane e intraprendente ragazza del Texas spera che il sito possa diventare non solo un punto di riferimento per i cittadini di Pittsburgh, ma una vera e propria comunità virtuale finanziata con le inserzioni pubblicitarie dove accanto alla ricerca del guanto perduto trovi spazio anche l’interazione e la socializzazione a distanza. Per questo, insieme a due amiche, ha appena inaugurato la versione newyorkese del sito (onecoldhand-nyc.com), in funzione da pochissimo giorni e con all’attivo già tre guanti spaiati. Mentre per il prossimo anno è previsto l’arrivo dei portali a Manitoba, Filadelfia, Chicago, Seattle e lo sbarco in Italia alla conquista di Milano. FRANCESCO SEMPRINI