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 2007  dicembre 27 Giovedì calendario

Nuovi Magistrati e vecchi vizi. Panorama 27 dicembre 2007. Per ora il Csm, l’organismo di autogoverno dei magistrati, ha agito sempre a senso unico: ha punito i pm che hanno dato fastidio alla sinistra (da Luigi De Magistris a Clementina Forleo); ha difeso a spada tratta quelli che hanno bombardato il centrodestra (basta pensare ai pm di Milano)

Nuovi Magistrati e vecchi vizi. Panorama 27 dicembre 2007. Per ora il Csm, l’organismo di autogoverno dei magistrati, ha agito sempre a senso unico: ha punito i pm che hanno dato fastidio alla sinistra (da Luigi De Magistris a Clementina Forleo); ha difeso a spada tratta quelli che hanno bombardato il centrodestra (basta pensare ai pm di Milano). E, probabilmente, neppure l’ultima vicenda, cioè l’interrogatorio di senatori alla vigilia di un voto decisivo al Senato da parte dei pm napoletani, scalfirà questa tradizione. Quell’atto, sia stato intimidatorio o meno, sarà giustificato anche perché chi l’ha commesso, cioè il pm Paolo Mancuso, ha un ruolo importante nella «task force» delle toghe rosse. A questo tipo di magistrati tutto è permesso, da Tangentopoli in poi. Avveniva nella gestione del Csm precedente, quella di Virginio Rognoni, che ha militato durante la Prima repubblica nelle correnti della sinistra dc al Nord. E probabilmente le cose non cambieranno con l’avvento di Nicola Mancino, che ha militato nella sinistra dc al Sud. Appunto, la sinistra dc, la corrente che aveva rapporti preferenziali con il Pci e da cui proviene anche Romano Prodi. Qualcuno, come Michele Saponara, approdato al Csm dopo essere stato deputato di Forza Italia, spera comunque che la vicenda prenda un’altra piega. «Mancino» racconta «si barcamena. più politico di Rognoni, è napoletano. Capisce che il Csm non può essere a senso unico. Mancuso ha sbagliato: ci sono prove documentali inoppugnabili. Non poteva interrogare il senatore Randazzo alla vigilia del voto al Senato. Non ne aveva motivo. E lo dovrà riconoscere anche chi lo protegge a sinistra, che naturalmente non è l’usciere, visto che appena un mese fa lo volevano promuovere procuratore a Potenza. Ho letto che due-tre giorni prima di quel voto al Senato Mancuso si è incontrato con Luciano Violante che non è certo l’ultimo arrivato». Insomma, passano gli anni ma ogni volta che la sinistra è in difficoltà i giudici danno una mano. Se Forleo punta l’indice accusatorio su D’Alema, i suoi colleghi la fanno passare per una mezza pazza. Se il governo Prodi è in bilico, i pm intervengono adombrando il sospetto della corruzione: per posti e ruoli di governo che viene da ridere già solo a nominarli. Il Cavaliere avrebbe promesso a Nino Randazzo il sottosegretariato per l’Oceania. D’Alema, invece, quando arruolò Mastella, all’epoca eletto nel centrodestra, per mettere in piedi il suo governo gli propose la rielezione e il ministero delle Comunicazioni a Salvatore Carnevale. Promesse che, i magistrati possono verificare, ha mantenuto. AUGUSTO MINZOLINI