Panorama 27/12/2007, pag.73 LINO JANNUZZI, 27 dicembre 2007
Napoli e la pulizia giudiziaria. Panorama 27 dicembre 2007. La magistratura napoletana ha gravi responsabilità storiche per i ritardi e le insufficienze della classe dirigente meridionale, causa prima e fondamentale dell’arretratezza e del declino del Mezzogiorno
Napoli e la pulizia giudiziaria. Panorama 27 dicembre 2007. La magistratura napoletana ha gravi responsabilità storiche per i ritardi e le insufficienze della classe dirigente meridionale, causa prima e fondamentale dell’arretratezza e del declino del Mezzogiorno. Fascista durante il regime, democristiana e succube e corriva con la peggiore democristianeria durante il cinquantennio Dc, «rossa», e perfino no global al momento del crollo della Prima repubblica, ha contribuito in maniera decisiva all’attuale sfacelo, tra le montagne di immondizia e il fiume di sangue della camorra, di Napoli e dintorni. Falsificarono le prove, strumentalizzando il primo falso «pentito» della storia del pentitismo, per mettere in scena lo spettacolare processo Cuocolo, di cui si vergognò persino Benito Mussolini, che fece in modo di scarcerare alla chetichella gli ingiustamente condannati. L’hanno rifatto negli anni Ottanta con il processo a Enzo Tortora, condannando senza prove e uccidendo di cancro il presentatore televisivo, e con la spettacolare retata che avrebbe dovuto distruggere la camorra, più di 800 mandati di cattura, più di 600 arrestati, più di 100 arrestati per sbaglio, per omonimia, di cui l’ultimo è stato dimenticato in galera per 3 anni, e più di 400 sono risultati alla fine assolti. Dopo esserne stati complici nelle peggiori degenerazioni per 50 anni, hanno liquidato in un colpo solo i partiti della Prima repubblica, la Dc di Antonio Gava e di Paolo Cirino Pomicino, il Psi di Francesco De Martino e di Giulio Di Donato, i liberali di Francesco De Lorenzo, i repubblicani di Rosario Romeo e Giuseppe Galasso, e tutta la classe dirigente faticosamente formatasi nel dopoguerra. Alla fine persino Gava è stato assolto con formula piena e a Pomicino è toccata una solo condanna su 39 capi d’accusa. Ma per una classe dirigente ci vorranno vent’anni, e dopo la «pulizia giudiziaria» non c’è mai stata a Napoli tanta «monnezza» e tanta camorra. Non appena si è profilato il tentativo di Silvio Berlusconi e di Walter Veltroni di mettersi d’accordo, i magistrati napoletani si sono affrettati a iscrivere il primo nel registro degli indagati e a intimidire i senatori che erano tentati di rovesciare il governo Prodi. Chi ha detto che a Napoli e nel Mezzogiorno c’è qualcosa di peggio della camorra e della «monnezza»? LINO JANNUZZI