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 2007  dicembre 23 Domenica calendario

Bisticci democratici. La Stampa 23 Dicembre 2007. Roma. Paola Binetti, la senatrice «teodem», e lo scienziato Piergiorgio Odifreddi, ateo militante, non si erano mai parlati prima

Bisticci democratici. La Stampa 23 Dicembre 2007. Roma. Paola Binetti, la senatrice «teodem», e lo scienziato Piergiorgio Odifreddi, ateo militante, non si erano mai parlati prima. Sono i due esponenti più agli antipodi del Partito democratico e fanno parte entrambi della commissione «Valori» che tra un mese dovrà mettere nero su bianco la Carta fondante del nuovo partito sui temi eticamente sensibili e la laicità. Un confronto scoppiettante, un duello al calor bianco quello tra i due a «La Stampa», il cui epilogo è: «O riusciamo a stare insieme e trovare una sintesi tra l’anima laica e quella cattolica, oppure esplode il Partito democratico». Intanto, però, quasi su ogni tema i due commissari la pensano in maniera opposta. DA ANGLICANO A CATTOLICO Odifreddi: «E’ solo un’operazione di facciata, un’adesione di maniera. Vorrei proprio interrogare Blair sulla transustanziazione e sul dogma dell’immacolata concezione, per vedere quanto ne sa davvero di cattolicesimo. E poi non è come se un ateo italiano si convertisse, è un ex politico di ex sinistra che, dopo aver combattuto una guerra imperialista in Iraq, da anglicano è diventato cattolico in Inghilterra. E’ come se Andreotti passasse dal cattolicesimo a una denominazione cristiana minoritaria. Comunque, Veltroni e D’Alema hanno anticipato Blair, partecipando alla beatificazione a piazza San Pietro del prete franchista Balaguer, fondatore dell’Opus Dei». Binetti: «E’ un fatto di straordinaria importanza che in due giorni Sarkozy abbia rilanciato le radici cristiane dell’Europa e Blair si sia convertito mettendo in campo il personale impegno di vita. La circostanza poi che Veltroni e D’Alema apprezzino Balaguer è il segno che viene compresa la santificazione del lavoro promossa dall’Opus Dei». LA SELEZIONE GENETICA Binetti: «E’ gravissimo che a Firenze i giudici abbiano consentito la diagnosi preventiva. E’ un segnale davvero inquietante, che si era già verificato in Sardegna. Il giorno in cui la diagnosi preventiva sugli embrioni diventasse legge sarebbe come dare il via libera alla selezione genetica. Significherebbe dire al malato o a chi può ammalarsi di una malattia: ”Non solo non hai diritto che io ti curi, ma tu non devi vivere perché non saresti nemmeno dovuto nascere”». Odifreddi: «Così si radicalizza e banalizza la questione facendone una battaglia ideologica. L’eugenetica non c’entra nulla. Qui non è questione di stabilire che il bambino che nasce abbia gli occhi azzurri, i capelli biondi o la prestanza fisica. E’ in ballo la possibilità scientifica di evitare malattie molto gravi. Nel referendum sulla procreazione assistita io stavo sul fronte opposto a te, Paola, con la Montalcini, con Dulbecco e la quasi totalità della comunità scientifica. Nel mondo la difesa oltranzista degli embrioni è fatta da persone che sono favorevoli alla pena di morte e alla guerra in Iraq». IL CASO DI ROMA Odifreddi: «Da sindaco di Roma, Veltroni ha commesso un grave errore ad accantonare il registro delle unioni civili. Ed è ancora peggio che lo abbia fatto dopo aver incontrato, senza alcuna ragione plausibile, il segretario di Stato, Bertone. Mi batto perché ciò non avvenga nel Pd, nel quale servono compagni di strada cattolici affini. Con te, Paola, mi scontro perché provieni dalla tradizionalista Opus Dei. Sarebbe più logico avere nel Pd i cattolici della Teologia della Liberazione. Le posizioni della Binetti sono in consonanza con quelle del centrodestra, come dimostra la campagna sulla fecondazione assistita. Non ha senso introdurre corpi estranei nel Pd. E se tu Paola mi dici di andare a iscrivermi ai Radicali, io ti rispondo di fare lo stesso con il centrodestra». Binetti: «Abbiamo un sistema giuridico che prevede il matrimonio civile e la possibilità del divorzio. Chi vuole avere i privilegi collegati al matrimonio, ha già lo strumento più logico: sposarsi. Può anche divorziare e risposarsi un’altra volta. E ciò è una risposta flessibile, adeguata e sufficiente. Se si parla invece di coppie omosessuali sono contraria, perché esistono la natura umana e un diritto a essa legato. Quanto poi all’invito ad andare nel centrodestra, io, caro Piergiorgio, resto da questa parte per ragioni pre-razionali. Per sensibilità e storia personale sono collocata d’istinto a sinistra nel guardare alla promozione dell’uomo e alla lotta alla povertà. Se il Pd si radicalizza, consegnerà il mondo cattolico al centrodestra e allora non sarà più possibile l’alternanza in Italia. Il credente non può credere nel privato e poi essere incoerente nella sfera pubblica». IL RISCHIO DELLA CRISI Odifreddi: «Paola, stavi per far cadere il governo per l’infausto emendamento sull’omofobia, e questa cosa mi sembra inconcepibile. Il testo sarebbe tornato alla Camera, non era il voto finale. Il tuo è stato uno scivolone che poteva costare molto caro al centrosinistra. E poi il reato di opinione esiste già per altre materie. Per esempio, non si può negare la Shoah. Ancora una volta, vedo che ci sono due pesi e due misure rispetto a chi attacca i gay». Binetti: «Dimostri faziosità nell’interpretazione del problema, ma così non si chiarisce nulla e il Pd è destinato a un conflitto interno permanente. L’emendamento non era contro l’omofobia ma ripristinava il reato d’opinione. Qualunque tipo di libertà di espressione finiva nel mirino, con il rischio di una pena fino a quattro anni di carcere. La cultura cattolica è maestra di inclusione. Io sono laica, accetto la laicità, credo nel valore della ragione come strumento di dialogo. Nella laicità la religiosità trova la sua piena attuazione. L’orizzonte di senso non si esaurisce nella contemplazione della realtà temporale». NECESSITA’ DI DIALOGO Binetti: «Possiamo stare nello stesso partito, Piergiorgio, se nessuno bluffa e se si gioca a carte scoperte puntando onestamente alla comprensione reciproca. La sintesi non si costruisce sull’acqua. Se in Italia non si sono fatte guerre civili tra laici e cattolici come in Francia o in Spagna è proprio per l’apporto educativo della Chiesa cattolica. Quindi è su questa capacità di dialogo tutta italiana che deve partire il Pd». Odifreddi: «Sono d’accordo, a patto di non ripetere l’errore dell’antesignano del Pd, Togliatti, che nel 1947 introdusse i Patti Lateranensi nella Costituzione. E oggi ci troviamo con le mani legate, non possiamo abrogare unilateralmente il Concordato e la Chiesa ci costa tra finanziamenti ed esenzioni 9 miliardi di euro all’anno. In pratica quanto una Finanziaria». GIACOMO GALEAZZI