Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2007  dicembre 23 Domenica calendario

Sorelle Spears, diavola e santa. Stampa 23 Dicembre 2007. Michael Moore è stato uno dei primi a intuirne le potenzialità autodistruttive

Sorelle Spears, diavola e santa. Stampa 23 Dicembre 2007. Michael Moore è stato uno dei primi a intuirne le potenzialità autodistruttive. Quando si trattò di individuare un personaggio famoso che rappresentasse al «meglio» il conservatorismo filo-Bush, all’interno della sua pellicola anti-armi Bowling for Columbine, scelse senza indugio Britney Spears. Non sbagliò. Incalzata dalla mole monumentale del cineasta engagé, la starlette si inerpicò pericolosamente in elucubrazioni socio-politiche, approdando infine a un lapidario (ma emblematico) «Bisogna fidarsi del nostro Presidente, Bush ha sempre ragione». Il personaggio di questi giorni è la sorella minore di Britney, Jamie Lynn, protagonista sedicenne del telefilm adolescenziale Zoey 101, che ha rivelato alla rivista Ok - in cambio della modica cifra di 1 milione di dollari - di essere incinta. In un primo momento la sorella Britney non aveva voluto credere alla gravidanza della sorellina. Il padre, un diciannovenne del Mississippi fin qui sconosciuto, si chiama Casey Albridge e nello spazio di 24 ore è passato dallo stato di stupratore (rischiava l’accusa di violenza su minore se la famiglia Spears avesse sporto denuncia) a quella di giovane retto e morigerato, pronto ad assumersi le proprie responsabilità. Significativa la chiosa dello zio di Casey, Odus Jackson, Pastore della Galilee First Baptist Church a Gloster: «Il testosterone è fuori controllo». Le bionde Spears sono, anzi erano, l’ologramma perfetto dell’America perbenista e un po’ pruriginosa: figliole apparentemente prodighe, più perbeniste che per bene, capaci di concretizzare - e monetizzare - il sogno americano. Il padre, James Parnell, lavora nel settore edilizio e la madre, Lynne Irene Bridges, era maestra: si sono separati, inaugurando un trend familiare molto consolidato. Poiché i parenti si vedono nel momento del bisogno, ma ancor più in quello del guadagno, il primogenito Bryan è uno dei manager di Britney. La carriera della ventiseienne Britney Spears sembra uscita dal plot di Dirt, il serial con Courteney Cox dedicato alle molteplici bassezze del gossip: una ragazzina predestinata (a 8 anni faceva già pubblicità), che «grazie» a un talento molto medio e una presenza scenica neanche troppo avvenente, a soli 17 anni vendeva già 9 milioni di copie. Brani impalpabili ma commerciali, ottimamente oliati per il pubblico di Mtv. Cantante e ballerina, sorta di Spice Girl in proprio, fino al 2004 non ha sbagliato un colpo. Nel 2002 la rivista Forbes la definì «celebrità più potente del mondo»; l’anno successivo agli Mtv Awards cantò Like a Virgin di Madonna, brano non troppo autobiografico. Poi, verticale, il crollo. E’ ormai manna dal cielo per i professionisti del pettegolezzo, come l’amica (intima) Paris Hilton, con cui si è esibita in spogliarelli pubblici estemporanei (ad esempio nel novembre del 2006). Il 3 gennaio 2004 si è sposata una prima volta a Las Vegas con un amico d’infanzia, Jason Allen Alexander, salvo disdire tutto 55 ore dopo perché «non sapevo quello che facevo, volevo solo rendermi conto di cosa significasse essere sposati». A inizio carriera è stata la fidanzata storica di Justin Timberlake. Tre anni fa ha sposato il rapper Kevin Federline. Per l’esattezza lo ha sposato due volte, perché la prima cerimonia in California si rivelò non valida: il rito «buono» è stato ripetuto poche settimane dopo, il 6 ottobre 2004. Hanno avuto due bambini, Sean Preston (due anni e mezzo) e Jayden James (15 mesi), prima di divorziare. A causa della vita dissoluta della madre, il giudice ha affidato i bambini al padre, motivo scatenante del crollo psicologico della Spears. Recentemente Federline è stato accusato di fumare spinelli davanti ai figli: lo avrebbe scoperto l’ex moglie «annusandoli», in quanto esperta in materia. I bambini verranno sottoposti al test-antidroga e forse il caso sarà riaperto. All’apice del successo, le Spears Sisters erano la cartolina edulcorata di una nazione atavicamente affezionata al fiabesco (come pure al feuilleton). Oggi la sorella maggiore è la «cattiva», la peccatrice. L’irrecuperabile. Di contro, la «buona» Jamie Lynn assurgeva a controcanto angelico e anima candida. Britney? Tenta il suicidio, scappa dalle cliniche, gira filmini hard, sfreccia a 100 all’ora col semaforo rosso e i figli nel sedile posteriore. Neanche sa più ballare. Agli Mtv Awards di settembre, dopo tre anni di inattività, è apparsa goffa e appesantita, ufficialmente per un tacco rotto e ufficiosamente per una massiccia dose di antidepressivi ingeriti (lei, riguardandosi, ha detto la battuta migliore della sua vita: «Sembravo un maiale grasso»). E Jamie Lynn? Immacolata, come nel telefilm Zoey 101, dove interpreta una studentessa della Pacific Coast Academy. Casta, l’esempio da seguire, la ragazzina che non si fa stravolgere dal successo e nel bucolico sito internet mette le foto del cane «così carino». La sua gravidanza spariglia, non di poco, le carte: sarà madre acerba eppure già timorata, oppure nient’altro che Britney 2, adolescente come tante, sempre più precoci e sempre meno illibate? Verosimilmente lo zio reverendo non scommetterebbe sulla prima opzione. ANDREA SCANZI