Guido Santevecchi, Corriere della Sera 22/12/07, 22 dicembre 2007
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA – I dati della crisi italiana sono (più o meno) quelli elencati una settimana fa dal New York Times: dal tasso di crescita demografica zero al sondaggio europeo che ci vede primi per infelicità nazionale; dal calo dei consumi all’usura dei leader politici. Ieri è stato il
Times di Londra a raccontare ai suoi lettori che «i giorni di gloria sono finiti, l’Italia è di fronte a un futuro di vecchiaia e povertà». Come novità, tra l’articolo americano e quello inglese, c’è stato l’annuncio del sorpasso compiuto dal Prodotto interno lordo pro capite spagnolo su quello italiano. E quindi non c’è da stupirsi se il nuovo direttore del Times, James Harding, che guidava la sezione economia e finanza del giornale, ha deciso di dedicare alla storia due pagine e un editoriale.
Tra gli indicatori del declino il corrispondente da Roma del
Times elenca il crollo dei consumi interni, dall’abbigliamento (meno 15 per cento) a pasta e pane (meno 4 e meno 7); segnala che «La Casta» di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo è il bestseller dell’anno perché denuncia l’arroganza del potere; osserva che Romano Prodi ha appena incontrato Zapatero, 47 anni, e Sarkozy, 52 e mostrava la stanchezza dei suoi 68 anni; «e dietro, in attesa di tornare c’è Silvio Berlusconi, 71 anni ». In tema di gerontocrazia non manca l’esempio paradossale della giuria di Miss Italia «che ha fatto i titoli dei giornali litigando sul fondoschiena delle candidate» e aveva un’età media di settant’anni. Prodi commenta che «è singolare che questo articolo esca proprio quando i dati sull’export evidenziano come l’Italia avrebbe superato la Gran Bretagna». Nel servizio da Roma ci sono due sole espressioni in italiano:
dolce vita, naturalmente, e
raccomandazione: il giornale inglese spiega che la prima è avvolta in una nube di amarezza, mentre la seconda continua a dominare il mondo del lavoro italiano. Tra le fonti citate nel servizio ci sono Michele Salvati («il problema è che i leader della nostra classe di governo sono vecchi») e Luca Cordero di Montezemolo («mancano gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo, mentre gli italiani pensano solo a loro stessi, non al bene comune... però siamo un Paese ancora pieno di eccellenza ed energia positiva, dobbiamo liberare i talenti giovani »).
Tra i segni della crisi il Times
segnala i 120 giorni di lavoro ogni mille dipendenti italiani persi per sciopero dal 2001 al 2005, paragonati ai 26 dei britannici.
Nella corrispondenza non possono mancare una citazione per Fabio Capello e Carla Bruni, il rimpianto per la scomparsa e il vuoto lasciato da maestri dell’arte come Fellini e Visconti, una foto di Sophia Loren con la didascalia «era un simbolo del glamour dell’Italia » e una di Penelope Cruz «che mostra come la Spagna l’abbia superata». Però, in conclusione, c’è speranza: «In Sicilia il potere paralizzante della mafia è affrontato da imprenditori quasi tutti quarantenni che rischiano la vita per rifiutare di pagare i taglieggiatori».
Il Times pubblica anche un editoriale sul caso. Il titolo «The Italian Slob» non è incoraggiante:
slob vuol dire più o meno pelandrone trasandato. Ma poi elogia il sistema sanitario italiano, i suoi «gioielli industriali, dalla Fiat alla Fincantieri che ha costruito la Queen Victoria». Insomma, gli italiani «si sono dimostrati maestri nella capacità di adattarsi a dispetto delle pressioni soffocanti del loro governo». Gli inglesi sanno quello di cui parlano, perché nel 1978 erano nel pieno del loro «Inverno dello Scontento » e il Times conclude che «nei confronti dell’Italia c’è simpatia e comprensione non
Schadenfreude », la soddisfazione tedesca per la sofferenza altrui.
Guido Santevecchi I giornali e le stelle
Le prime pagine (a sinistra) che New York Times e Times hanno dedicato al «declino italiano». Più a sinistra Monica Bellucci, che il Times stronca: «Non è Sophia Loren». A destra l’attrice premio Oscar con Mastroianni, simbolo della Dolce Vita