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 2007  dicembre 21 Venerdì calendario

Sogni. Nel 1962 conduce Caccia al numero (esordisce sul secondo canale, lanciando il genere ”varietà”, il gioco consiste in un grande rebus), dal 1963 al 1966 La fiera dei sogni, sempre sul secondo canale (i vincitori possono realizzare un sogno, purché non superi i cinque milioni, la trasmissione va in onda fino al 1966)

Sogni. Nel 1962 conduce Caccia al numero (esordisce sul secondo canale, lanciando il genere ”varietà”, il gioco consiste in un grande rebus), dal 1963 al 1966 La fiera dei sogni, sempre sul secondo canale (i vincitori possono realizzare un sogno, purché non superi i cinque milioni, la trasmissione va in onda fino al 1966). La Fiera dei sogni diventa trampolino di lancio dei cantanti di musica leggera. "A volte mi prendono in giro perché dico che praticamente tutti i cantanti in televisione li ho lanciati io. Ma in un certo senso è vero, in quel periodo la maggior parte di essi veniva ospite da me in trasmissione". Sanremo. Nel 1963 presenta per la prima volta Sanremo, portandosi dietro tutte le vallette che avevano collaborato fino ad allora nei suoi quiz (Edy Campagnoli, Giuliana Coprenti, Maria Giovannini, Rosanna Armani), e di seguito anche le successive quattro edizioni. "Dopo aver presentato cinque edizioni la mia serie fu interrotta dall’arrivo di Pippo Baudo che diede il via così alla cosiddetta ”gara” tra noi due a chi ne ha presentati di più. Adesso lui è a dodici, io a undici… e chissà a quante arriveremo… con la grazia di Dio!". Bersaglio. Dal 1966 al 1967 presenta sul secondo canale Giochi in famiglia, in cui si sfidano due nuclei familiari (premio finale una villetta prefabbricata). "Dopo la chiusura di Giochi in famiglia iniziarono per me due anni molto difficili. Pagavo anche lo scotto di essere preso come bersaglio da un certo genere di contestatori. Io rappresentavo per molti un’immagine dell’Italia che in quel periodo tanti giovani rifiutavano, ma per partito preso, non perché io ideologicamente avessi preso delle posizioni contro di loro, anzi, la verità è che sono sempre stato vicino alle esigenze e al pensiero dei giovani, figurarsi che ho persino sposato Daniela quando era ancora una ragazza pienamente coinvolta nel movimento della contestazione studentesca!". Annarita. Nel 1968 sposa Annarita Torsello, collaboratrice dell’agenzia Young & Rubicam di Milano, per la quale Mike si è prestato come testimonial per gli spot del detersivo Dash. Ma anche questa volta i due scoprono subito dopo il matrimonio di non essere fatti l’uno per l’altra. Rischiatutto. Il 5 febbraio 1970 presenta la prima puntata di Rischiatutto. "Era un meccanismo fortissimo, che in parte mi era stato ispirato da una trasmissione americana con uno schema simile, Jeopardy, ma il gioco lì aveva una struttura molto meno elaborata". La valletta è Sabina Ciuffini, trovata dopo lunghe ricerche all’uscita delle Università di Roma. La trasmissione va in onda fino al 25 maggio ”74 (con trenta milioni di spettatori nella puntata finale). Inno. Nella prima puntata, dopo aver letto a un concorrente alcuni versi dell’inno nazionale italiano (che li riconosce), gli dice che la risposta è sbagliata (sulla sua cartellina è stato scritto erroneamente che si tratta di Giosuè Carducci). La puntata è stata registrata, e la gara tagliata (va in onda solo la parte in cui Mike spiega il meccanismo del gioco). "Gi spettatori non ebbero mai modo di assistere alla clamorosa gaffe, di cui questa volta io non ero assolutamente responsabile". Uccello. La ventiquattresima puntata di Richiatutto, in cui leggenda vuole che Mike abbia detto alla concorrente Giuliana Longari, commentando il suo errore: "Ahi ahi ahi signora Longari, lei mi è caduta sull’uccello!". "Lasciatemelo dire, una volta per tutte. Mi spiace sfatare un mito, ma mi sono preso la briga di andare a rivedere la trasmissione. Avevo sempre avuto il dubbio, ma mai la certezza. Non ho mai detto quella frase". Diritti. Chiusa la trasmissione Rischiatutto, Mike, che è il titolare dei diritti, li cede a reti straniere (in Germania, Svizzera, Olanda, Austria). "Per i soli diritti mi pagavano il doppio di quello che io percepivo ogni giovedì quando andavo in onda". Compensi. "Era molto ingiusto l’atteggiamento della RAI per quanto riguardava i compensi, ma eravamo in regime di monopolio e – finché non arrivò Silvio Berlusconi, che addirittura li decuplicò – pur di non perdere il posto, accettavamo la situazione". Allegria! Lo dice la prima volta un pomeriggio, entrando nello studio per le prove di Rischiatutto. L’atmosfera è tesa, Mike non lo sa, ed entra tutto contento perché ha appena saputo i dati di ascolto della trasmissione. "Era il momento più sbagliato per pronunciare una parola del genere. Ma era talmente fuori posto in quel momento che, come spesso capita con le cose assurde, sbloccò la situazione, spezzando la tensione e riuscendo, con un effetto terapeutico, a far ridere tutti…". Daniela. Mike vede per la prima volta Daniela Zuccoli una sera d’autunno del 1969 in un ristorante, senza parlarle. La incontra di nuovo a Capri l’estate successiva, e questa volta le chiede il numero di telefono di Milano, e una sera d’inverno la richiama per invitarla a guardare un programma in tv a casa sua (lei si presenta con un amico). La terza volta è lei che si fa viva, capitando per caso a Maddaloni, in provincia di Caserta, dove lui sta presentando uno spettacolo. A quel punto Mike la invita nella sua villa a Vulcano, dove Daniela si ferma da Ferragosto fino alla metà di settembre (lei, ventun anni, ne ha ventisei meno di lui). Alla richiesta di matrimonio di Mike, Daniela chiede tempo. Segue corteggiamento ufficiale, presentazione ai genitori di Daniela, vacanza con la famiglia a Cervinia (in cui i due fidanzati concepiscono il loro primogenito, Michele). Non appena sono pronte le carte del divorzio di Mike da Annamaria Torsello, i due si sposano (il 24 marzo 1972, a Londra). Michele nasce il 21 agosto. Il secondo figlio, Nicolò, nell’aprile del 1976. Famiglia. "Da allora, gli Zuccoli mi hanno accolto a braccia aperte, e insieme a mia mamma sono diventati la mia vera famiglia. Il concetto di nucleo familiare, di senso di appartenenza, del calore di una casa mi era sempre mancato. Il carisma e il calore umano di Pier Giovanni (il suocero, n.d.r.), e la casa sul lago con la famiglia allargata hanno rappresentato per me l’appagamento di valori fondamentali che mi erano mancati, e che andavo disperatamente cercando da tutta la vita". Sanremo/2. Presenta il Festival di Sanremo nel ”72, nel ”73 (in concomitanza col Rischiatutto), nel ”75, nel ”77, nel ”79. L’ultima volta nel 1997, con Piero Chiambretti e Valeria Marini. Nel 2007 è di nuovo intervenuto al festival per aprire la serata finale. "Ma proprio in questa edizione Pippo Baudo mi ha superato con il numero di conduzioni". Giornalismo. Finito il Rischiatutto Mike si dedica di nuovo al giornalismo. Tiene una rubrica sulla ”Domenica del Corriere”, firmando ogni settimana un’intervista a un personaggio famoso. Il lavoro di approfondimento lo porta a occuparsi delle nascenti reti private, in particolare va in visita agli studi di TeleMilanoCavo (la futura Canale 5). Chiamato da Telemontecarlo collabora nella programmazione, coinvolgendo Indro Montanelli nella conduzione del programma d’informazione Il Giornale. Scommettiamo? Dal 1976 al 1978 presenta su Rete uno Scommettiamo? (autore del gioco, oltre a Mike , anche Ludovico Peregrini). Media degli ascoltatori nella stagione ”76-77: venticinque milioni e mezzo di spettatori (nella stagione successiva ventiquattro). Berlusconi. Nel ”77 lo chiama al telefono Silvio Berlusconi: "Signor Mike, mi chiamo Silvio Berlusconi. Ho in mente di creare una nuova televisione per l’Italia. Senza canone, basata soprattutto sugli investimenti pubblicitari dei grandi sponsor. Vorrei incontrarla perché penso che la sua collaborazione con me potrebbe essere molto proficua per entrambi" (l’incontro, l’indomani stesso, il 9 ottobre, al ristorante 44 di Milano, in presenza di Fedele Confalonieri). "La prima cosa che mi colpì di lui fu il viso luminoso e l’ininterrotto sorriso". Seduzione. Berlusconi rivela che sta per rilevare TeleMilanoCavo, nata da poco nel quartiere Milano 2. "Gli urbanisti a cui Berlusconi si era affidato, per evitare l’impatto negativo delle antenne televisive, avevano realizzato una rete cablata, in cui era rimasto ancora utilizzabile un canale. Al sistema via cavo vennero così collegate le circa cinquemila utenze dei residenti, che corrispondevano più o meno a ventimila telespettatori". A Mike il compito di aiutarlo a mettere su una televisione moderna, in stile americano. "Era così convincente, e così sicuro di quello che diceva, che fra me e me pensai che se quell’uomo fosse nato in America, con la sua preparazione e il suo carisma trascinante, sarebbe potuto diventare addirittura presidente degli Stati Uniti. Il suo corteggiamento tenace proseguì ancora per tutto il Natale del ”77 e in seguito, fino ai primi anni Ottanta, quando ormai la costante frequentazione mi aveva sedotto completamente". Incognito. Inizia la conduzione di un nuova edizione di Lascia o raddoppia? (1979, su Rete uno), in occasione del venticinquesimo anniversario della nascita della televisione ufficiale, ma intanto offre la sua consulenza in incognito per Berlusconi (TeleMilanocavo è diventata TeleMilano 58). "Lavoravamo anche fino a mezzanotte in un sotterraneo di Milano 2 dove era in costante allestimento un piccolo studio televisivo. Escamotage. Per TeleMilano 58 conduce il programma I sogni nel cassetto (coautore Ludovico Peregrini), che esordisce il 9 dicembre 1979. Per eludere la legge che vieta all’emittente privata di trasmettere sul territorio nazionale, Berlusconi fa registrare il programma in settanta copie, che poi invia gratuitamente ad altrettante emittenti locali affiliate a TeleMilano 58. La sera successiva, a un segnale coordinato direttamente da Milano, le settanta emittenti partono contemporaneamente con la messa in onda del programma. Il 30 settembre 1980 viene ufficialmene fondata Canale 5, attraverso l’unione di TeleMilano 58, TeleEmilia-Romagna, Tele Torino International, Video Veneto e A&G Television. Flash. Dal 1980 al 1982 Mike presenta su Rai uno Flash (continuando ad andare contemporaneamente in onda con I sogni nel cassetto). "La media dell’ascolto fu di poco più di diciotto milioni di telespettatori a puntata, certamente meno dei ventitré, ventiquattro milioni dei miei quiz precedenti, ma non dobbiamo dimenticare che incominciava a farsi sentire la concorrenza delle tv locali. La stessa concorrenza che io facevo a me stesso!". Bis. Dal 1981 al 1990 presenta su TeleMilano 58 Bis, con cui inaugura la fascia del mezzogiorno (il gioco consiste in un rebus coperto da trentasei caselle numerate, dietro ognuna un premio, quando il concorrente scopre due caselle con lo stesso premio, lo vince e scopre un pezzetto del rebus). Svolta. Nell’82 Berlusconi gli propone di presentare un quiz serale in prime time. Mike prende tempo, prospetta ai dirigenti RAI questa possibilità, ma loro non lo trattengono, lo mettono solo all’erta sul rischio che le televisioni private abbiano vita breve. All’epoca Mike percepisce in RAI meno di trenta milioni all’anno. Ancora incerto se dare le dimissioni, quando Berlusconi gliene offre seicento, accetta. Omaggio. "Devo dire che rimasi per parecchio tempo affranto dal comportamento della RAI nei miei confronti. In genere, quando qualcuno che ha contato molto per un’azienda se ne va, gli viene dato un omaggio di riconoscimento. Tutto quello che ho come ricordo della RAI è un piccolo medaglione fermacarte in bronzo che mi fu donato in occasione del venticinquesimo anniversario della televisione". Euforia. Berlusconi organizza una serata a Milano 2, in piazza dei Cigni, per presentare i suoi progetti televisivi e annunciare il prossimo programma con le sponsorizzazioni presentato da Mike. Invitati centinaia di titolari di aziende e dirigenti pubblicitari. "Erano tutti euforici, perché avevano capito che si stava aprendo una nuova era, con la possibilità di fare nuovi investimenti in un campo che fino ad allora era stato molto ristretto a causa del monopolio. Ricordo che io e Berlusconi parlammo ai presenti stando in piedi su una cassa di legno". Neotelevisione. "Con uno dei suoi consueti lampi di genio Berlusconi disse: ”Noi faremo un Flash ancora più bello per cui lo chiameremo Superflash!”. Capii in quel momento perché in occasione delle ultime puntate di Flash che avevo fatto in RAI Berlusconi mi avesse chiesto di portarlo all’interno dello studio al teatro della fiera per vedere come funzionava la messa in scena, soprattutto la parte scenografica". La trasmissione va in onda dal 23 dicembre 1982 al giugno 1985, per un totale di cento puntate. Famosissima la sigla, Amico è – Inno all’amicizia, cantata da Dario Baldan Bembo e Caterina Caselli. Durante il programma Mike promuove in prima persona i prodotti. "Con Superflash si concludeva l’era della ”paleotelevisione”, come direbbe Umberto Eco, e si apriva quella della ”neotelevisione”". Telepromozioni. "C’è chi dice che, da quando sono passato a Mediaset, ho fatto degli sponsor la mia ragione di vita (…) Io sorrido a queste critiche (…) Se io riesco a non fare le mie telepromozioni in modo meccanico e sono capace di trasmettere del sentimento e comunicare con il pubblico, allora sono contento". La sua formazione in materia era iniziata in America, guardando in televisione il presentatore Arthur Godfrey. "Con la buona reputazione che si era fatto, la gente pensava: ”Se lo dice Godfrey, allora sarà vero!”. Alla WHOM sperimenta lo stile Godfrey ("I maccheroni Ronzoni sono buoooooooooni!”, l’olio Pace mio Dio promettevo che avrebbe dato ”tanta serenità al vostro palato”, oppure l’olio Mamma Mia garantivo che riportava indietro ai ”patti preparati in Italia dai vostri genitori” ecc….". Uomo sponsor. Quando arriva in Italia a chi fa spettacolo in radio e televisione è vietato occuparsi delle campagne pubblicitarie. Finché Garinei e Giovannini non sbloccano la situazione, e la RAI permette, prima a Mario Riva, poi a Mike, di fare la pubblicità. "Fu così che iniziai la mia carriera di uomo sponsor anche in Italia!". Grappa Bocchino. "Con loro, esclamando la famosa frase: ”Concludendo, amici, Grappa Bocchino sigillo Nero…” sono andato avanti dal 1974 al 1980. Vissi durante le riprese numerose avventure che mi causarono incidenti fisici e addirittura corsi il rischio di perdere a vita". Knorr. "I suoi dadi erano così buoni che forse oltre a un buon brodo si potevano fare anche dei cocktail!" (i barman cominciano a inventare ricette a base di dadi e i dirigenti della Knorr, per gratitudine, quando nasce il terzo figlio di Mike, comperano intere pagine sui quotidiani, con la scritta, anonima: "benarrivato Leonardo!"). Cerne in scatola. "Era così buona che consigliavo alle mamme di darla anche ai neonati". Televendite. "Io presi molto seriamente la cosa, e prima di girare le televendite, mi facevo mandare i prodotti e ne verificavo la qualità. Lo sanno bene i miei figli, che sono cresciuti con il frigorifero pieno dei prodotti dei miei sponsor, che toccava anche a loro testare! Poi visitavo la fabbrica. Spesso partivo con l’elicottero di Berlusconi per andare a trovare gli sponsor potenziali. Seguivo i processi produttivi, mi sinceravo delle condizioni di igiene e di quelle lavorative, e se tutto era a posto accettavo l’incarico". Salumiere. Lo sponsor che forse mi deve più di tutti è Rovagnati. Quello del Gran Biscotto per intenderci. Grazie alla bontà del suo prodotto e alla mia entusiastica collaborazione riuscì addirittura a costruire un nuovo stabilimento. Parlavo dei suoi prodotti con tale trasporto che meritai l’appellativo di ”salumiere dell’etere”!". Pentatlon. Il secondo grande quiz presentato su Canale 5 (1985-1987), affiancato dal corvo Rockfeller, animato dal ventriloquo Luis Moreno. Telemike. Dal1987 al 1988 presenta Parole d’oro (solo ispirata alla trasmissione americana La ruota della Fortuna, perché i diritti richiesti dagli autori sono troppo cari), e dall’87 al ”92 TeleMike. " probabilmente il programma più regale e sfarzoso di cui io sia stato responsabile. Nel suo logo c’erano i miei occhiali, e nello spot che lanciava il programma si diceva: ”Mike è!”". Record in fatto di somme vinte all’epoca (un miliardo e duecento milioni, da Isabella Lama, rispondendo a domande sulle razze canine), e di somma distribuita in beneficenza (tre miliardi). Ruota della fortuna. Nell’89 Berlusconi compra i diritti della Ruota della Fortuna americana e, dal gennaio ”92, quando nasce il Tg5, per trainarlo Mike propone di mandarla in onda tutti i giorni dalle 19 alle 20. "Avevo ragione. Il Tg5 al suo esordio totalizzò ben oltre otto milioni di spettatori, battendo il Tg1, e da allora cedetti sempre la linea al telegiornale con oltre cinque milioni di spettatori miei". La trasmissione è sospesa nel 2003 per problemi economici (all’inizio i diritti venivano pagati ventimila dollari a puntata, piano piano passati a cinquemila, finché Mediaset scende a un’offerta di duemila dollari, che viene rifiutata). Ylenia. Nella prima serie della Ruota della Fortuna Mike è assistito da Ylenia Carrisi. "Non l’avevo mai incontrata prima e la scritturammo, come si dice, a scatola chiusa. Mi accorsi però fin dalla prima puntata che Ylenia aveva probabilmente dei problemi personali. Era molto chiusa e non riuscimmo mai a fraternizzare. Sembrava quasi che facesse una cosa che non le piaceva o non le interessava. Era arrivata al punto di dire che il papà l’aveva praticamente costretta a lavorare con me data la nostra vecchia amicizia. Appena finita la trasmissione scappava subito e in un paio di minuti era all’angolo della strada di fronte ai nostri studi in attesa di una persona che la veniva a prendere. Logicamente non le rinnovammo il contratto e lei ne sembrò quasi contenta". Nei sei anni successivi sarà sostituita da Paola Barale. Leonardo. Il terzo figlio di Mike e Daniela, nato nel 1989. La coppia lo desiderava da tempo, e in occasione di una vacanza in Brasile, a Salvador de Bahia, va a chiedere, ottenendola, la grazia alla Madonna del Bonfim. Penitenze. L’orologio con l’emblema del Milano impresso sulla cassa, Berlusconi glielo regalò per fargli pagare penitenza in quanto tifoso della Juventus. "Mi space, caro Silvio, doverti dire che me lo hanno rubato, e quindi, per me continua a esserci solo la Juventus (in attesa che anche loro mi mandino un bell’orologio!). Telefonate. Se gli telefona, Berlusconi lo richiama entro ventiquattr’ore al massimo. "Un po’ come faceva l’avvocato Agnelli che mi svegliava addirittura alle sette del mattino per parlarmi". Politica. "Sono fermamente convinto che da un punto di vista politico non devo essere impegnato per rispetto verso il pubblico. Ci sono persone di destra, di sinistra e di centro. Quando si siedono davanti al video vogliono vedere in Bongiorno il presentatore, non il nemico o l’alleato". Brav’uomo. Quando, nel ”93, Berlusconi entra in politica. "Parlai di lui davanti alle telecamere, dichiarando che secondo la mia esperienza era un brav’uomo e una persona di cui fidarsi, e mi attaccarono dicendo che usavo la telecamera come strumento politico e che ho così condizionato milioni di elettori. Io in verità lo feci solo per spiegare che stimavo l’uomo, e al contrario di molti miei colleghi non accettai mai l’offerta di entrare in politica". Senatore. Quando compie ottant’anni, Massimo Donelli, allora direttore di ”Tv Sorrisi e Canzoni”, promuove una campagna in suo favore lanciando un appello al pubblico per la nomina a senatore a vita. Secondo i sondaggi sessantacinque italiani su cento sono d’accordo. "La cosa per vari motivi non ebbe seguito. Ancora oggi nei collegamenti televisivi a cui partecipiamo Berlusconi mi saluta dicendo: ”ciao senatore!". Grand’ufficiale. Nel 2004 il presidente Ciampi lo nomina ”Grand’ufficiale con Ordine al Merito della Repubblica Italiana”, così scrivendogli nel messaggio di auguri: "Con intelligenza, lavoro e rigorosa professionalità lei ha segnato la storia della tv italiana accompagnandola dalla sua nascita a oggi… Grazie per l’allegria". Riconoscimenti. Tra gli altri riconoscimenti la nomina da parte dei Savoia come ”Commendatore dell’ordine di San Maurizio e Lazzaro”, la via a lui intitolata nel Lido di Jesolo (Lungomare Mike Bongiorno), la laurea honoris causa in Scienze della comunicazione. Telegatti. Ne ha vinti venticinque (’Tv Sorrisi e Canzoni” sostiene quattordici perché i primi undici li ha vinti quando il concorso era ancora nazionale). Patto. "Caro Silvio, c’è chi mi ha definito ”maestro e vero profeta del verbo berlusconiano”. Il nostro in verità è un silenzioso, indistruttibile patto che va al di là della frequentazione, che non c’entra niente con la politica, una vera intesa tra amici rivoluzionari che hanno vissuto insieme esperienze fondamentali, e che sanno di potersi fidare l’uno dell’altro". Special. C’era una volta il festival (1989-90, proposto da Mike a Berlusconi, in alternativa al festival che Mediaset non è mai riuscito ad aggiudicarsi), Viva Napoli! (1994-2002), Bravo bravissimo (1991-2001). "Purtroppo, nonostante lo share altissimo che Viva Napoli! e Bravo bravissimo riportavano, la direzione di Mediaset decise di sopprimerle. Questo mi ferì molto, perché avvenne per motivi poco chiari. Mi fecero sapere che il costo di produzione era diventato troppo alto. Ma secondo altri fu per accelerare il ricambio generazionale". Tagli. "Chi ha risentito dei tagli dei budget e del nuovo corso editoriale è stata la Bongiorno productions, che stava avviando una collaborazione proficua con Mediaset producendo alcuni programmi con ottimi risultati. Con mia moglie Daniela avevo pensato di fondare una casa di produzione con la partecipazione anche dei miei figli Michele e Nicolò a cui affidammo il reparto documentaristica per farsi le ossa". Tutti per uno. (1992-94) L’ultimo prime time presentato su Canale 5. "La direzione di Mediaset mi chiese di passare a Retequattro per servire da maggior richiamo per gli ascolti. Sono passati parecchi anni da allora, ma io sono ancora lì. Certo mi farebbe piacere tornare su Canale 5 dove gli ascolti sono addirittura il doppio. Ma la direzione fa orecchio da mercante". Telemania è il primo quiz che presenta in prime time su Retequattro (1996-97), ma su Canale 5 presenta ancora Momenti di gloria (1999-2000). Continua la sua serie dei quiz con Genius (2003-2005, protagonisti i ragazzi delle scuole medie inferiori). Il successo di Genius prosegue con Il Migliore (2006-07, share medio il dieci per cento, "un record storico per Retequattro"). Guinness dei primati. A livello internazionale vanta la più lunga carriera televisiva, a livello nazionale il record del maggior numero di ore trascorse davanti alle telecamere (nel 1992 ha superato il tetto delle quattrocento ore), con La ruota della fortuna il primato di longevità di un programma. Irripetibili. "Una cosa ci tengo a dire, anche a nome dei quattro o cinque cosiddetti ”senatori del video”: Corrado, Vianello, Baudo, Costanzo, la Carrà. Eravamo, siamo e rimarremo personaggi irripetibili perché essendo arrivati per primi, abbiamo avuto la possibilità di lavorare tantissimo e di imparare a fare tutto. Agli inizi non c’erano gli esperti dei vari rami: oggi ci si è specializzati in maniera estrema, dalla pubblicità, al marketing, alle relazioni con la stampa… Una volta eravamo solo noi a darci da fare, a pensare ai testi, alle scenografie, ai costumi, e avevamo l’occhio pronto e attento a tutto". Paradossi. " un altro paradosso della mia vita! Proprio io, che sono stato definito l’everyman, il portabandiera dell’italiano basico, quando l’anno scorso ho incontrato Francesco Sabatini, il presidente dell’Accademia della Crusca, avvicinandosi mi disse: ”Mike, lei ha insegnato l’italiano agli italiani!”". Manchevolezze. "Io sono un personaggio del mondo reale. Mi comporto come si comporterebbe l’uomo della strada al mio posto. Se un concorrente è grasso o magro o buffo mi scappa la battuta e alla gente questo piace. ”Toh” pensano ”avrei detto la stessa cosa anch’io”. Non c’è niente di studiato nel mio comportamento. Sono quello che sono, con tutte le mie manchevolezze". Paradigma. "Tutti vorrebbero che io tornassi alla RAI, come se ciò significasse un mio ritorno a casa… Ovviamente per ora continuo con Mediaset, ma è sempre aperta la mia porta verso la RAI, magari quando deciderò di chiudere la mia carriera. Recentemente il presidente della RAI Claudio Petruccioli, durante una sua relazione al Prix Italia, parlando di ”qualità” davanti ai rappresentanti di vertice di diverse televisioni pubbliche ha detto: ”Mike è sempre un grande, ovunque sia. Ma solo la RAI quando si immerge nella tradizione diviene monumento e paradigma, e così lo vedono e lo riconoscono milioni e milioni di persone”. Grazie presidente! Non me lo dimenticherò". Longevità. "Discendo da una stirpe di persone molto longeve, la mia mamma è quasi arrivata alla soglia dei cento anni, quindi ho buoni motivi per sperare!".