Giancarlo Radice, Corriere della Sera 21/12/07, 21 dicembre 2007
MILANO
Alitalia deve rimanere italiana. Niente da fare per Air France-Klm: il governo deve dare priorità all’offerta d’acquisto di AirOne, perché il trasporto aereo è strategico per l’economia del Paese e non può finire in mani straniere.
Così la pensa la stragrande maggioranza dei cittadini intervistati dall’Isco (Istituto per gli studi sulla pubblica opinione) di Renato Mannheimer in un sondaggio, commissionato dalla stessa AirOne, che è stato condotto in questi giorni su un campione di 800 persone rappresentative della popolazione nazionale maggiorenne. Quella che esce è una perentoria affermazione di «italianità ». Il 77% degli intervistati (con il 42% «molto d’accordo» e il 35% «abbastanza d’accordo») sostiene che il trasporto aereo «è un settore strategico per lo sviluppo del Paese», e proprio per questo il 76% (46% «molto d’accordo», 30% «abbastanza») ritiene che debba rimanere «di proprietà italiana e non straniera». Quelli «poco d’accordo» sono solo il 12%. E quelli che «d’accordo » non lo sono per niente rappresentano uno sparuto 4%. Di più: mantenere il controllo di Alitalia in mani nazionali «garantirebbe maggiormente l’interesse del Paese e dei cittadini» secondo il 69% delle persone interpellate. In disaccordo il 20%. Più sfaccettato il quadro sulle cause che hanno portato alla crisi della compagnia di bandiera (di cui si dicono informati 76 intervistati su 100). Il 27% ritiene che le responsabilità maggiori siano dei «politici», il 25% della «gestione aziendale», solo il 9% della «pressione della concorrenza » e il 7% «dei sindacati ».
Ma le maggiori contraddizioni emergono di fronte alla domanda: «Pensa che nel nostro Paese ci siano le risorse economiche e le competenze necessarie per risollevare Alitalia? ». Qui, il 30% è convinto che ci siano entrambe, il 22% che ci siano le risorse ma non le competenze, il 16% opta invece per le competenze ma non le risorse, mentre il 17% pensa che manchino completamente sia le une che le altre.
In questo contesto, dunque, sorprende il fatto che ci sia una netta preferenza per AirOne anche da parte di chi crede che in Italia manchino sia le risorse sia le competenze per rilanciare la compagnia di bandiera (il 29% preferisce infatti l’offerta di AirOne, contro il 16% che «vota» Air France). E lo stesso succede fra chi pensa che ci siano risorse ma non competenze (45% per AirOne e 29% per Air France) come fra chi la vede all’opposto (47% a favore di AirOne, 24% per Air France). Nel complesso, comunque, a favore di AirOne si pronuncia il 38% degli italiani, mentre alla compagnia franco-olandese vanno i consensi del 20% degli intervistati. Un divario che cresce ulteriormente se si contano solo i pareri espressi dagli intervistati che si ritengono «molto informati» della vicenda e che sanno con esattezza l’esistenza delle due cordate per l’acquisto di Alitalia. Qui, la quota dei favorevoli ad AirOne sale al 51%, contro il 22% dei voti espressi in direzione di Air France.