Massimo Nava, Corriere della Sera 21/12/07, 21 dicembre 2007
DAL NOSTRO INVIATO
ROMA – Vogliamo dire «presente» in spirito? Carla Bruni non era a Roma con Nicolas Sarkozy, ma è come se ci fosse stata. C’era una parte importante della famiglia: sua madre, Marisa Bruni Tedeschi, a bordo dell’aereo presidenziale, poi alla cerimonia in San Giovanni, nelle prime file riservate, con ambasciatori, cardinali, consiglieri dell’Eliseo e «invitati speciali»: lo storico Max Gallo, il prete delle banlieues Guy Gilbert, famoso per linguaggio e look da cantante rap, il padre dominicano Philippe Verdin, consigliere spirituale di Sarkozy. Gollismo, storia, fede, spettacolo e amori: tutto a tavola dal «Bolognese», piazza del Popolo, ristorante-vetrina della capitale, dove cinema e realtà volentieri si confondono.
E mamma Marisa era seduta vicino a Sarkozy. Come in un pranzo di famiglia: vino rosso (succo d’arancia per il presidente astemio), tagliatelle, mozzarella, fritti, autografi e domande sospese fra i clienti: «Ma c’è anche Carla?» No, Carla non c’è. Ma c’è una sedia riservata a una bellezza italiana del passato, Claudia Cardinale, che arriva con Pasquale Squitieri e Raoul Bova. Altra epoca: Claudia fece impazzire Chirac, ma l’affaire èun mistero sempre smentito, salvo irritare la moglie, Bernadette.
Difficile escludere che la nuova compagna di Sarkozy non stesse per imbarcarsi anche lei sull’aereo, salvo essere depennata all’ultimo momento. Questione di stile, eccesso di clamore, trattandosi di un’udienza dal Papa. Secondo voci, il programma prevedeva un week-end a Roma, che Sarkozy adora. «Mia figlia aveva troppi impegni, il nuovo disco, il bambino, sarà per un’altra volta», spiega mamma Marisa, intimidita da tanta attenzione e «stanca»: «Sveglia alle sette, aeroporto, viaggio, rientro di notte... Alla mia età».
Tailleur e cappotto nero, occhi azzurri intensi, come quelli di Carla, la signora Bruni Tedeschi beve spumante accanto al «suo» Nicolas, nel salone affrescato della Basilica, dopo il bagno di folla che Roma ha riservato al presidente. il «cuore di mamma» che non tace: «Sì, sono felice per la mia Carla, per vederla così felice. successo all’improvviso, si frequentano da un mese, un vero colpo di fulmine. Bellissimo. E sono felice per Nicolas, uomo straordinario, grande persona che sta facendo molto per la Francia ». Nozze in vista? «Beh andiamoci piano. Io spero di sì. Lui è divorziato, Carla non si è sposata. Tutto è possibile, l’amore c’è. Carla è una figlia meravigliosa. Ma la vita mi ha anche insegnato a tenere i piedi per terra». Poi racconta l’emozione della sua prima volta all’Eliseo, quando il «colpo di fulmine» è diventato presentazione e promessa. E poi Disneyland, «gran freddo, ma tanta gioia». Non ha conosciuto mamma Sarkozy, che ha detto in un’intervista: «Ne ho abbastanza di matrimoni e non parlo solo per Nicolas». Alludeva probabilmente al suo, con un aitante immigrato dall’Ungheria, fama da Don Giovanni e padre- assente del futuro presidente della Repubblica.
Le cose cambiano. Sarkozy è rapido in politica, come negli affetti. E poi la somiglianza tipologica con l’ex moglie Cécilia sarà di buon auspicio? La «cosa durerà », scommettono persone vicine. Altri giurano sulla cotta passeggera, in attesa di riparlare di Cécilia. Nessuno commenta.
Ma il «clan» è compiaciuto quando vede il capo raggiante, rilassato, senza gli abituali scatti nervosi.
Tanta pubblicità e questa parodia di ufficialità dovrebbero preludere al lieto fine. I francesi, almeno quelli che ricordano le epoche degli amori presidenziali clandestini, applaudono alla presidenza televisiva, dove tutto è pubblico, con la regia di Super Sarko.
La storia, oggi a Roma, è un po’ complice e spera furbescamente di ripetersi. Il primo «canonico» di san Giovanni in Laterano fu il re Enrico IV, che sposò l’italiana Caterina de’ Medici. L’ultimo «canonico», secondo la tradizione di una Cattedrale per sempre sotto la protezione della Francia, è Nicolas Sarkozy. Ci sarà ancora un’italiana accanto al nuovo «monarca» di Francia? Non c’è tempo per altre domande. Sarkozy saluta e si avvia verso il Quirinale. Il seguito ufficiale se ne va con lui. Mamma Marisa resta sola in un angolo, sorseggiando spumante. Capitò anche a mamma Sarkozy, la sera del trionfo elettorale, dopo la festa all’Hotel Fouquet. Tornò a casa in taxi. Mamma Bruni Tedeschi ha almeno una berlina blu che l’aspetta.
Al seguito Marisa Bruni Tedeschi e il prete Guy Gilbert