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 2007  dicembre 20 Giovedì calendario

Uno stop all’atleta bionico «Le protesi lo favoriscono». Corriere della Sera 20 dicembre 2007. MILANO – La corsa di Oscar Pistorius verso le Olimpiadi di Pechino potrebbe fermarsi qui

Uno stop all’atleta bionico «Le protesi lo favoriscono». Corriere della Sera 20 dicembre 2007. MILANO – La corsa di Oscar Pistorius verso le Olimpiadi di Pechino potrebbe fermarsi qui. Il ventunenne atleta sudafricano amputato alle gambe, che lo scorso luglio ha corso i 400 metri al Golden Gala di Roma con atleti normodotati giungendo secondo, è favorito dalle protesi. Sono i risultati dello studio commissionato dalla Iaaf, la Federazione Internazionale di Atletica, al professor Gert-Peter Bruggeman, dell’Istituto di biomeccanica dell’Università di Colonia. La Iaaf aveva cominciato ad analizzare la corsa di Pistorius proprio a Roma. I test si sono svolti il 12 e il 13 novembre e i risultati sono stati consegnati anche a Pistorius. La Iaaf prenderà una decisione il 10 gennaio, ma appare assai poco probabile vada in un senso diverso da quello indicato nel rapporto. «Non è un buon momento», si è limitato a dire Pistorius, raggiunto telefonicamente in Sud Africa, prima di un incontro con il suo manager, Peet Van Zyl. Pistorius sembra comunque orientato a puntare sulla partecipazione a Londra 2012. Pistorius, nato con una malformazione e amputato alle gambe sotto il ginocchio a undici mesi, è recordman mondiale fra i disabili in 100, 200 e 400 metri, la distanza che preferisce e sulla quale vorrebbe misurarsi a Pechino alle Olimpiadi. Ha tempi strabilianti: 46"34 sui 400, 21"34 sui 200, 10"91 sui 100 metri. Con Pistorius sono stati esaminati 5 quattrocentisti normodotati con tempi simili ai suoi. «In base ai test, Pistorius dispone di un vantaggio che non mi aspettavo così netto – ha detto Bruggeman a Die Welt ”. Ha una capacità aerobica inferiore rispetto agli altri e una capacità anaerobica uguale. Quindi, se ha fatto gli stessi risultati, è stato favorito dalle protesi. Sono in fibra di carbonio e, a ogni appoggio, restituiscono il 90% dell’energia anziché il 60 come un piede umano». Occorre ora capire se la Iaaf, in base a questi studi, opporrà un divieto a Pistorius a partecipare a corse con normodotati oppure tenterà di normare l’utilizzo delle protesi. «Tecnologicamente tutto si può fare, ma siamo al paradosso che atleti normodotati siano svantaggiati rispetto a un atleta senza gambe », dice Anna Riccardi, membro del Consiglio della Iaaf. Claudio Arrigoni