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 2007  dicembre 20 Giovedì calendario

2 ARTICOLI

La Stampa 20 Dicembre 2007.
BRUNO VENTAVOLI
Voleva un gatto nero si è data alle luci rosse. LECCE. Volevo un gatto nero, nero, nero. Mi hai dato un gatto bianco e io non ci sto più». Vincenza Pastorelli cinguettava così nel ”69, uno dei motivetti più memorabili dello Zecchino d’oro. Aveva quattro anni, un musetto tutt’altro che impertinente, e arrossiva pure quando Mago Zurlì incombeva su di lei. passato un po’ di tempo, e quella bambina è diventata grande. Oggi ha 42 anni. Le restano i capelli biondi, assai più lunghi, ma invece di canticchiare sui felini è finita in cella, insieme all’ex convivente ventinovenne (Pasquale Trevisi) con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e spaccio di droga. L’eco della canzoncina è rimasta nelle orecchie di tutti quelli che erano piccoli per giocare alla rivoluzione nell’Italia del ”68 e sognavano con la tv bianco-nero. Il suo nome, no. Non diceva più niente a nessuno.
Era stata arruolata anche lei nel mesto esercito degli ex bambini prodigio - lei lo era stata davvero con i milioni di dischetti che aveva venduto - finiti male crescendo, quando il destino si porta via le promesse del successo precoce. Le ultime apparizioni nello show business segnalate erano sui cinescopi, ormai a colori, delle tv private. Vincenza Pastorelli aveva fatto anche la cartomante per un 144. Ma secondo gli inquirenti era soprattutto una copertura, per giustificare il continuo via vai di signori soli negli alloggi dove le sue ragazze vendevano sesso.
Il traffico di prostitute era più che discreto. Vincenza aveva aperto nel Salento alcuni centri per massaggi e benessere. E di benessere i maschi che frequentavano i locali ne trovavano parecchio. Tant’è che le consorti avevano cominciato a sospettare stranezze, vedendoli rincasare sempre beati e distratti. I carabinieri di Campi Salentina hanno svolto accurate indagini, per tre mesi, con microtelecamere, microfoni ambientali. L’operazione, ovviamente, si chiamava «Gatto nero». Alla fine hanno scoperto e documentato tutto il giro. Nei centri massaggi lavoravano ragazze reclutate con annunci sui giornali che, naturalmente, non dovevano curare lombosciatalgie. Le tariffe andavano da un minimo di 60 euro per un rapporto normale e lievitava fino a 500 quando bisognava farlo strano, magari anche in gruppo. Il denaro finiva in gran parte nelle tasche dell’ex ugola d’oro e fidanzato. «Il gatto me lo tengo/ e non do niente a te». I guadagni venivano arrotondati con lo spaccio di cocaina.
La storia dello zecchino avvelenato non finisce qui. Vincenza Pastorelli, oltre a gestire un po’ di prostitute, fa anche la maestra elementare. (Altra delusione per Fioroni). Aveva da poco ottenuto la cattedra a Stradella, in provincia di Pavia. Pare non fosse una docente esemplare. Niente lezioni di canto, molte assenze, parecchi ritardi, e spesso compagnie di donne dall’aspetto un po’ vistoso. «Non era una giraffa/di plastica o di stoffa/ma una in carne e ossa». Ci sono state proteste dei genitori, richiami della preside, articoli sui giornali locali. I carabinieri sospettano che la maestra Pastorelli avesse aperto un centro massaggi anche al nord, per compensare le difficoltà di quelli lasciati in Puglia. All’inizio le ragazze più fidate le spedivano i soldi con vaglia postali, documentati dai carabinieri. Poi tutto è andato in malora. «Siccome sei un bugiardo/con te non gioco più».


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Corriere della Sera 20/12/2007
Roberto Rizzo
«Volevo un gatto nero» fu il suo successo. Vincenza Pastorelli, 42 anni, aveva appena avuto la cattedra all’elementare De Amicis di Stradella
MILANO – L’accusa è sfruttamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Fino a ieri il nome di Vincenza Pastorelli, 42 anni di Guagnano in provincia di Lecce, era legato a una canzone, cantata quando aveva 4 anni: Volevo un gatto nero. Il brano, un classico della hit parade per bambini, era stato il vincitore morale dello Zecchino d’oro
1969 nonostante il primo posto assegnato a Tippy il coniglietto hippy.
Ora, insieme al suo ex convivente Pasquale Trevisi di 29 anni, Pastorelli è in carcere. I carabinieri l’hanno arrestata a Stradella, in provincia di Pavia, dove si era trasferita in settembre dopo aver vinto una cattedra alla scuola elementare Edmondo De Amicis: «A un posto sicuro non rinuncio», aveva detto prima di partire per il Nord.
«L’indagine è stata avviata dopo aver ricevuto segnalazioni di mogli i cui mariti frequentavano un centro estetico a Guagnano», spiega Giuseppe Pasquale, comandante della compagnia di Campi Salentina che ha condotto l’operazione. Vincenza Pastorelli e l’ex convivente avevano affittato due appartamenti a Guagnano dove secondo gli inquirenti, sotto le insegne di centri estetici, si prostituivano quattro donne tra i 30 e i 35 anni, reclutate attraverso inserzioni sui giornali locali. Le tariffe per le prestazioni andavano da 60 a 500 euro, a seconda del «trattamento » scelto dal cliente. Oltre al sesso, i centri gestiti dalla coppia offrivano droga, eroina e cocaina. Quando l’ex cantante dello Zecchino si è trasferita a Stradella, troncando la relazione con Trevisi, la conduzione delle case d’appuntamento è stata data in subappalto alle stesse prostitute che dovevano riconoscere una percentuale sugli incassi alla Pastorelli. Soldi inviati con vaglia postale e, se i conti non tornavano, partivano le minacce, come risulta dalle intercettazioni telefoniche.
«Non le ho ancora parlato, conosco solo la contestazione. La vedrò venerdì quando verrà interrogata per la prima volta », dichiara l’avvocato Nicola Stefanizzo di Lecce che difende Vincenza Pastorelli.
Secondo le indagini, la donna aveva aperto un nuovo «centro estetico» anche a Stradella. Inoltre, tre settimane fa, la direttrice della scuola elementare dove insegnava aveva scritto all’Ufficio scolastico provinciale di Pavia per segnalare il comportamento della maestra Pastorelli dopo che i genitori dei suoi alunni si erano lamentati per il linguaggio, poco ortodosso usato con i bambini.
Il successo di Volevo un gatto nero non si era trasformato in una carriera artistica per Vincenza Pastorelli. Nel suo curriculum, oltre all’insegnamento, c’è la cartomanzia in una tv pugliese dove leggeva le carte ai telespettatori, a pagamento.
« una brutta cosa cosa che mi addolora», dice Cino Tortorella, lo storico Mago Zurlì del festival della canzone per bambini (domani, il gran galà per i 50 anni dello Zecchino su Raiuno). «Dal 1969 sono passati 600 bambini, più di un milione quelli che hanno partecipato alle selezioni. Su un milione di bambini può succedere».
Non commenta Cristina D’Avena (partecipò allo Zecchino
nel ’68 con Il valzer del moscerino).
«Sapevo che faceva la cartomante», dice Marina D’Amici, oggi agente di viaggio, che nel 1971 trionfò allo Zecchino (in coppia con Simonetta Gruppioni), cantando Il caffè della Peppina. «L’avevo incontrata in una trasmissione tv». Valter Brugiolo, 46 anni, è incredulo. Anche lui è un reduce dello Zecchino, che vinse nel ’67 con Popoff. Altra storia la sua: volontario in parrocchia, tiene corsi prematrimoniali.