La Repubblica 20/12/2007, ROBERTO MANIA, 20 dicembre 2007
Emma Marcegaglia più vicina alla presidenza di Confindustria. La Repubblica 20 dicembre 2007. ROMA - Emma Marcegaglia a un passo dalla presidenza della Confindustria
Emma Marcegaglia più vicina alla presidenza di Confindustria. La Repubblica 20 dicembre 2007. ROMA - Emma Marcegaglia a un passo dalla presidenza della Confindustria. Dopo il ritiro di Alberto Bombassei dalla corsa alla successione di Luca di Montezemolo è rimasta in pista solo la giovane imprenditrice mantovana. E ieri l´ha lanciata di fatto lo stesso leader uscente: «Credo ragionevolmente - ha detto a Maranello - che il prossimo presidente sia uno dei vice presidenti». Non avendo ormai più rivali a poche settimane dall´avvio della consultazione dei saggi, per la Marcegaglia la strada appare in ripida discesa. Sarà, nel caso, la prima donna a guidare l´associazione degli industriali. D´altra parte, Montezemolo era stato ancora più esplicito venerdì scorso durante gli auguri ai dipendenti della Confindustria: «Vedo che siete tante donne. Vuol dire che il prossimo sarà proprio l´anno delle donne». Quarantadue anni, amministratore delegato del gruppo di famiglia (leader della trasformazione dell´acciaio ma con una presenza importante anche nel turismo), la Marcegaglia ha lavorato negli ultimi tempi con l´obiettivo di arrivare al vertice di Viale dell´Astronomia forte di un consenso ampio, rifuggendo da un possibile duello tra schieramenti come fu il precedente, quattro anni fa, tra Montezemolo e Nicola Tognana. Una scalata, fatta di piccoli passi, di alleanze strategiche, senza strappi né colpi di scena. La Marcegaglia ha tessuto con sapiente diplomazia la rete di consensi nel territorio (il suo gruppo è iscritto in 23 associazioni territoriali) e nelle categorie, attenta a esaltare l´unità degli industriali e non le divisioni, tra piccoli e grandi, tra berluscones e democrats. Ha ottenuto così il sostegno dell´Assolombarda, nonostante il tentativo di costruire proprio lì un´alternativa politicamente pesante come sarebbe stata quella di Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, o imprenditorialmente significativa come quella di Giorgio Squinzi, leader dei chimici. Né l´uno né l´altro hanno accettato di scendere in campo, e il secondo è diventato un forte sostenitore della "lady d´acciaio". Daniela Bracco, presidente dell´Assolombarda, ha voluto, già due anni fa, la Marcegaglia nel cda della sua azienda. Mossa non senza significati. Dal Veneto, che oggi è la seconda associazione regionale avendo scavalcato il Piemonte, è arrivato un sì convinto con il presidente Andrea Riello. Per i veneti ci sarà una vicepresidenza (che ora non hanno) e il candidato più forte sembra essere Massimo Calearo, leader di Federmeccanica e di Vicenza. E i sì arriveranno anche da altre regioni di peso, a cominciare dall´Emilia Romagna. Consenso dal sud e anche dai Giovani, di cui è stata leader alla fine degli anni Novanta. E pure dai piccoli (23 i loro voti nel parlamentino confindustriale) dovrebbe arrivare il voto favorevole per una Confindustria ovviamente diversa da quella degli ultimi anni. Marcegaglia non avrà la visibilità e la forza mediatica di Montezemolo, ma ha dalla sua una solidissima esperienza confindustriale: sei anni di vicepresidenza (due con Antonio D´Amato con il quale si ruppe però il sodalizio e quattro con Montezemolo che gli ha affidato deleghe di rilievo: le politiche industriali e ambientali) oltre alla precedente guida dei Giovani. Poi è donna e questa sarà comunque una grande novità. Formalmente la partita per la presidenza si aprirà il prossimo mese. Il 17 gennaio la Giunta eleggerà tra una rosa di nove persone (selezionate dai past president) i tre saggi che consulteranno tutto il sistema confindustriale. Il 13 marzo sarà nuovamente la Giunta a indicare i candidati alla presidenza (per entrare in lizza si deve ottenere almeno il 15 per cento dei consensi) che saranno votati all´assemblea di maggio. Una corsa che ormai per la Marcegaglia sembra in surplace e anche solitaria. ROBERTO MANIA