Il Sole 24 Ore 15/12/2007, pag.13 Mario Platero, 15 dicembre 2007
DIARIO DI CAMPAGNA
Il Sole 24 Ore 15 dicembre 2007. L’italiano Follieri guasta i piani di Bill e Hillary.
Il caso Follieri-Burkle è arrivato a toccare da vicino la campagna elettorale americana: Bill Clinton ha deciso di rivedere i rapporti con il finanziere californiano Ron Burkle, uno dei più importanti finanziatori di Hillary Clinton e uno degli uomini più vicini all’ex presidente americano. Le indiscrezioni di questa rottura sono state anticipate su un sito internet, Huffington Post, e poi riprese dal Wall Street Journal al quale Burkle ha precisato che i rapporti con Bill Clinton si sono indeboliti, ma non necessariamente rotti del tutto. Spiegazione poco convincente, che nasconde il vero problema: con il caso Burkle/Follieri sono emerse per l’ennesima volta nella storia dei Clinton, a partire dal caso Whitewater in avanti, ambiguità sulla provenienza e sulla gestione di proventi finanziari. La "pista dei soldi" dei Clinton insomma, sarebbe tornata a interessare la stampa. Le richieste di spiegazioni del caso Follieri/Burkle si sarebbero fatte sempre più insistenti al punto che l’ex presidente avrebbe deciso di prendere le distanze. Secondo l’Huffington Post, Clinton e Burkle avrebbero avuto un primo scontro verbale il 25 settembre, giorno in cui si apriva la Clinton Initiative a New York, quando il Sole 24 Ore e il Wall Street Journal pubblicarono un’ampia inchiesta sul caso. L’inchiesta rivelava che uno degli uomini più influenti nello staff di Bill Clinton, Doug Band, assistente speciale dell’ex presidente, aveva ricevuto circa 400mila dollari per aver raccomandato Raffaello Follieri, giovane italiano di origine pugliese, prima allo stesso Burkle e poi a un finanziere canadese, Michael Cooper. Follieri si era introdotto nell’entourage di Clinton rivendicando forti appoggi in Vaticano e proponendo progetti immobiliari molto creativi da portare avanti con la Chiesa Cattolica americana. Clinton si interessò personalmente alla vicenda anche perché Follieri, 29 anni, elegante e in apparenza molto ricco, prometteva ricadute filantropiche e si era fidanzato pubblicamente con l’attrice Anne Hathaway (nella foto in basso). Burkle accettò di finanziare Follieri, per poi accorgersi che i suoi investimenti non producevano i risultati voluti, che la Conferenza episcopale americana aveva preso le distanze dall’italiano e che il settore immobiliare si avviava a uno dei momenti più difficili degli ultimi anni. Burkle fece causa a Follieri per recuperare parte dei soldi. Il portavoce di Clinton, Jay Carson, oggi portavoce di Hillary, interpellato dal Wall Street Journal spiegò che i 400mila dollari pagati come commissione per le introduzioni ottenute da Follieri erano stati restituiti, in parte a Cooper, in parte a un amico di Band. Una spiegazione che è parsa ai media americani poco convincente, al punto che secondo nostre fonti, le inchieste giornalistiche proseguono, con grave imbarazzo della campagna di Hillary.
Mario Platero