varie, 17 dicembre 2007
GIOVANNONI Alessandra
GIOVANNONI Alessandra Roma 1954. Pittrice • «[...] Non è un’artista facile, Alessandra: rimasta com’è avvinta non solo ai colori e ai pennelli (che è già un handicap pesante, ai nostri giorni), ma a una figurazione che sembrava doverne ulteriormente confinare il lavoro a modi desueti. Nelle tele e nelle carte più recenti, quella sua scelta iniziale è come se denunciasse dubbi: ancora più radicalmente rattratto il racconto, disperse le atmosfere dei luoghi, scancellate le presenze che li abitavano, rimane ben poco a sedurre quelle sue superfici. Ma non è tanto per questo suo procedere, pur consapevole e determinato, verso una nuova nudità d’immagine, spoglia davvero d’ogni suggestione letteraria come d’ogni orpello di grazia, a fare l’incanto, e la forza rara, di questa pittura. E invece, seguendo il filo d’antiche sue ricerche, ma come giunta ad un diapason, l’asprezza, l’inconciliante incombere con cui la sua realtà deprivata, ridotta ad un nucleo fondo ed essenziale, si presenta sulla tela, e sta. Sta con le sue luci cozzanti, con le stesure piatte del colore, con la voce roca delle sue ombre affilate come lame. Bellissimi sono gli acquarelli dove s’alzano fra la poca luce della sera i fantasmi delle architetture di una deserta piazza del Quirinale; e gli altri, nei quali scorre l’acqua cupa dell’Aniene; o al contrario i piccoli fogli bislunghi dove acceca lo sguardo una luce purissima, clamante, che erode, più di quanto non sveli, le sagome degli edifici. Ha scritto altra volta Marisa Volpi, giustamente, d’una memoria di de Staël, attiva su questa pittura; oggi mi pare che ad essa si possa, almeno talora, aggiungere il nome di Morandi, in particolare dei suoi acquarelli di fine anni Cinquanta» (Fabrizio D’Amico, ”la Repubblica” 17/12/2007).