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 2007  dicembre 15 Sabato calendario

La sua voce giunge dall´esterno. Pietro Valsecchi, il produttore di fiction come Ultimo, Borsellino, Nassiriya e la recente "Il capo dei capi" su Totò Riina ha sempre lavorato con Mediaset e ora la sua azienda è stata addirittura inglobata da casa-Piersilvio

La sua voce giunge dall´esterno. Pietro Valsecchi, il produttore di fiction come Ultimo, Borsellino, Nassiriya e la recente "Il capo dei capi" su Totò Riina ha sempre lavorato con Mediaset e ora la sua azienda è stata addirittura inglobata da casa-Piersilvio. Dice Valsecchi: "E´ una priorità assoluta per l´intero settore che RaiFiction ritrovi in tempi brevi una guida forte". La Rai, insomma, deve darsi da fare per garantire continuità anche senza Saccà, anche nell´eventualità che le cose possano prendere una piega ancora più sfavorevole per il potentissimo direttore autosospeso dall´incarico. E gli altri produttori, quelli che invece con la Rai lavorano eccome? La macchina produttiva della fiction italiana da qualche anno è rappresentata da un´associazione piuttosto autorevole: si chiama Apt e raccoglie i migliori del settore. A tutt´oggi, non risulta nessuna presa di posizione ufficiale sulla vicenda. Voci dall´interno fanno capire che la prudenza è massima, che l´insieme ha contorni ancora poco definiti e che una parola detta in questo momento è poca e due sono troppe. Ma il punto è un altro, sta nel termine che è risuonato in alcune stanze per definire quanto appena avvenuto: uno tsunami. Il cataclisma che rischia di mandare per aria anni di solide collaborazioni con la Rai e tutte saldamente gestite da Agostino Saccà: anzi, a sentire i toni accorati di molti che non vogliono uscire – ancora – allo scoperto si rimane sconcertati per quanto dovesse essere centrale il suo ruolo, nonché potente la longa manus del direttore di RaiFiction. Esempio: in teoria non c´è ancora un piano-fiction Rai per il 2008. O meglio, a quanto risulta esiste ma solo nella testa di Saccà, abituato a fungere da punto di riferimento unico per decine di produttori che al minimo inghippo o intoppo prendevano il telefono e cercavano lui e nessun altro. Si cerca di ostentare tranquillità, ma non ci riesce nessuno. Non ci riesce uno come Guido De Angelis (lui, quello, con il fratello Maurizio, dei gloriosi Oliver Onions delle sigle tv come Sandokan e Orzowei) che produce una fiction Rai finita un po´ nel mirino come "Incantesimo". "Non voglio rilasciare nessuna dichiarazione". Ma c´è preoccupazione? "Assolutamente no". Saluta con cortesia e mette giù il telefono. L´altra sera, alla festa romana della fiction targata Mediaset, l´allegria era parecchio annacquata: presenti molti produttori che lavorano anche per la Rai, non si parlava d´altro e sono volati commenti velenosi su quella che veniva identificata come una manovra che qualcuno cercherà di sfruttare per accaparrarsi un ruolo ambitissimo nell´azienda pubblica. Ma per i produttori che lavorano soprattutto per la Rai i tempi si sono parecchio rabbuiati: prima, pochi giorni fa, la citata manovra di Mediaset che ha acquisito l´azienda di Valsecchi e per il futuro questo viene interpretato come una secca riduzione di spazi per gli altri produttori. Poi il caso Saccà, a far svanire le speranze di trascorrere un sereno Natale. Uno che non si sottrae a qualche parola di commento è Roberto Sessa, capo della Grundy: ne ha quasi il dovere, visto che la sua azienda per numero di ore prodotte (grazie a serie come "Un posto al sole", "La squadra", "Medicina generale") detiene la fetta maggiore, il 20 per cento, della fiction targata Rai. Dice Sessa: "C´è grande incertezza in una situazione complicatissima e delicata". E rimarca anche come l´incertezza in questione derivi anche dalla scarsa chiarezza su quanto sta avvenendo. Chi sono ora gli interlocutori? Che vuol dire "autosospensione"? Quanto saranno lunghi i tempi d´attesa prima di chiarire la situazione? "Vorremmo capire chi devono essere i nostri referenti, ma ci rendiamo conto benissimo che una vicenda simile, stratosferica e del tutto inattesa, costringe tutti alla prudenza e all´attesa". Ma il Saccà plenipotenziario, anche troppo, sul settore fiction e non solo? "Ha fatto gli interessi della produzione italiana, con grandi successi". Troppo accentratore? "Guardi, non spetta a me nessun commento sulla vicenda, ma è chiaro che avere un interlocutore forte e sicuro è sempre un vantaggio". E le raccomandazioni delle attrici? "A me non è mai stato chiesto nulla del genere". E il Saccà che, dicono, coltivava ambizioni da privato per il suo futuro e ne parlava coi produttori? "Con me parlava solo della fiction Rai".