L’Espresso 20/12/2007, pag.21 G.S., 20 dicembre 2007
Vespa si è punto. L’Espresso 20 dicembre 2007. Scambio di accuse al vetriolo fra Bruno Vespa e gli uffici del Garante della Privacy, contenute in una fitta corrispondenza epistolare che in queste settimane ha viaggiato fra piazza Montecitorio (sede del Garante) e il conduttore di "Porta a Porta"
Vespa si è punto. L’Espresso 20 dicembre 2007. Scambio di accuse al vetriolo fra Bruno Vespa e gli uffici del Garante della Privacy, contenute in una fitta corrispondenza epistolare che in queste settimane ha viaggiato fra piazza Montecitorio (sede del Garante) e il conduttore di "Porta a Porta". cominciata quando il Garante ha bacchettato Vespa invitandolo con atto ufficiale a «evitare accanimento informativo sulla vicenda di Luciano Pavarotti». Nelle settimane successive è stato Vespa a rivolgersi all’Autorità per la protezione dei dati personali guidata da Francesco Pizzetti, invocando tutela contro alcuni giornali che avevano pubblicato gli importi dei suoi compensi e il suo reddito complessivo. Ma anche in questo caso il Garante gli ha dato torto, ritenendo che si fosse nell’ambito del diritto di cronaca, data la rilevanza del personaggio e considerato che parte dei suoi compensi provengano dalla Rai, servizio pubblico. Di qui l’ultima accesa lettera di Vespa al Garante, nella quale il giornalista lamenta un sorta di pregiudizio nei suoi confronti da parte dell’Autorità. Intanto, il Garante dovrà occuparsi di altre segnalazioni circa vicende di cronaca sulle quali ci sarebbe stato accanimento da parte di "Porta a Porta". G. S.