Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2007  dicembre 14 Venerdì calendario

In cima agli acquisti da Bloomingdale’s e Saks, ambiti da ragazze e donne di tutte le età, lanciati da Madonna e Oprah sul palco dei concerti e in diretta tv, in vendita all’accessibile prezzo di una trentina di dollari e motore di un giro di affari da 150 milioni di dollari l’anno: nella galassia dello shopping della Grande Mela questo fine 2007 sarà ricordato per la moda degli Spanx ovvero la nuova generazione della biancheria intima femminile elasticizzata

In cima agli acquisti da Bloomingdale’s e Saks, ambiti da ragazze e donne di tutte le età, lanciati da Madonna e Oprah sul palco dei concerti e in diretta tv, in vendita all’accessibile prezzo di una trentina di dollari e motore di un giro di affari da 150 milioni di dollari l’anno: nella galassia dello shopping della Grande Mela questo fine 2007 sarà ricordato per la moda degli Spanx ovvero la nuova generazione della biancheria intima femminile elasticizzata. «Hanno cambiato il modo in cui mi vesto perché grazie a loro ho rinunciato alle mutandine» ha detto Oprah Winfrey durante uno dei suoi popolari show televisivi, riassumendo il motivo che fa degli Spanx l’indumento femminile di maggior successo dopo la lunga stagione di dominio incontrastato del reggiseno Wonderbra, che risale oramai alla fine degli anni ”90. Assieme a Oprah il popolo degli Spanx include attrici come Gwyneth Paltrow, celebrità come Jessica Alba, star della musica come Madonna e milioni di altre donne americane sedotte dall’invenzione di Sara Blakely, la 36enne imprenditrice di Atlanta, in Georgia, che nel 2000 li creò dal nulla, investendo tutti i propri risparmi frutto di vendite porta a porta: 5000 dollari. «Non mi piaceva come appariva il mio didietro quando mi mettevo i pantaloni bianchi perché si vedeva il segno delle mutandine - racconta Blakely - andai a fare shopping cercando qualcosa di aderente al corpo per modellare la mia sagoma e scoprii, incredibilmente, che non c’era nulla di simile in vendita». Da qui la decisione di ricorrere a un misto di nylon e spandex per confezionare le prime mutande del XXI secolo: comode perché hanno la forma di calzoncini, elastiche per stringere il corpo facendo sparire ogni tipo di pieghe e anche eleganti perché non hanno nulla della tradizionale biancheria intima, possono essere mostrate in pubblico senza causare imbarazzo. Qualche serial tv ha già fatto vedere dei protagonisti in Spanx e l’impatto visivo è risultato assai tollerabile anche per il pubblico più moralista: si presentano come semplici mini-pantaloncini elasticizzati. Solo che in realtà sono delle vere e proprie mutande. In occasione della sua ultima tournée Madonna ha colto di sorpresa Sara Blakely facendo recapitare dal proprio costumista ad Atlanta la richiesta di ricevere in breve tempo «per corriere» un intero guardaroba di Spanx al fine di poterli alternare durante i concerti, mantenendo sempre forme perfette - e identiche - lungo i fianchi. Per avere un’idea del successo di vendite basta entrare in questi giorni di shopping natalizio da Bloomingdale’s, su Lexington Avenue, da Saks sulla Quinta Strada o in altri paradisi dello shopping come Bergdorf Goodman, Lord & Taylor o Nordstrom dove Spanx di tutti i colori - bianchi, neri, marrone, beige, rossi, azzurri - vanno a ruba a prezzi fra 28 e 48 dollari. Negli ultimi due anni le vendite del prodotto di Atlanta sono aumentate fra il 30 ed il 50 per cento - portando ad un giro di affari di 150 milioni di dollari - e dove crescono di più è proprio la Grande Mela per via del fatto che le donne newyorkesi sono notoriamente fra le più magre - e perfezioniste - d’America. «Spanx are a woman’s best pal» («Gli Spanx sono il migliore amico di una donna») ha titolato il tabloid «Daily News» pubblicando a tutta pagina la foto dell’improvvisato show dell’artista Molly Shannon che durante un recente evento a Tribeca ha improvvisamente alzato di fronte al pubblico il proprio abito da sera rosso fiammante per mostrare quanto aderenti e belli fossero i suoi Spanx. « il prodotto che vendiamo di più» conferma Elizabeth Hospodar, manager del settore intimo da Bloomingdale’s, perché «vanno bene per tutti, sono innovativi, consentono di nascondere ciò che non si vuol far vedere e sono indispensabili per chi indossa vestiti da sera». Per i sociologi c’è anche qualcosa di più: il boom degli Spanx tradisce una maggiore consapevolezza del proprio corpo da parte di donne che vogliono apparire perfette in ogni momento della giornata. Quando Sara Blakely ha deciso di inventare un prodotto che potesse migliorare la qualità della vita delle donne, non aveva la minima idea che ad indossarle potessero essere vip del calibro di Oprah Winfrey e Jessica Alba, bellissime dello show business. Casalinghe annoiate e disperate dalle difficoltà di migliorare il loro fisico, hanno accolto come un dono divino gli Spanx, i nuovi mutandoni super hi-tech, un must tra gli scaffali di biancheria intima negli Stati Uniti. Ma ad aumentare il successo, di uno che sarà il regalo ideale per questo Natale, ci pensano anche e sopratutto le celebrità. Madonna è diventata lo sponsor ufficiale del prodotto. Immancabile infatti ai suoi ultimi concerti la calzamaglia autoreggente, un po’ alla Eva Kant, che le fa sembrare il sedere come quello delle sue più giovani fan. Anche la trentacinquenne Gwyneth Paltrow, Jessica Alba, Molly Shannon e Tyra Banks, hanno deciso di passare agli Spanx per indossarli sul famoso «red carpet». E soprattutto lo fanno senza nasconderlo. Per essere alla moda anche gli Spanx vanno esibiti.