Gabriele Romagnoli, la Repubblica 14/12/2007, 14 dicembre 2007
«Perché dovrei mettermi in casa un estraneo?». Così Alberto Sordi rivendicava il suo diritto a un´esistenza non condivisa quando ancora la parola "single" non aveva equiparato "scapolo" e "zitella", impoverendo il linguaggio, ma annullando una discriminazione, il signor Rana non aveva mandato nei supermercati la confezione "da uno" dei suoi variegati tortellini e non c´era bisogno di family day per proclamare la solidarietà con un´istituzione imperante e aggressiva, ripetendo il bizzarro spettacolo della manifestazione di sostegno agli Stati Uniti
«Perché dovrei mettermi in casa un estraneo?». Così Alberto Sordi rivendicava il suo diritto a un´esistenza non condivisa quando ancora la parola "single" non aveva equiparato "scapolo" e "zitella", impoverendo il linguaggio, ma annullando una discriminazione, il signor Rana non aveva mandato nei supermercati la confezione "da uno" dei suoi variegati tortellini e non c´era bisogno di family day per proclamare la solidarietà con un´istituzione imperante e aggressiva, ripetendo il bizzarro spettacolo della manifestazione di sostegno agli Stati Uniti. Altra epoca, nei quali la fierezza di Sordi era un privilegio che poteva concedersi l´uomo, purché ricco e famoso. I tempi hanno diffuso quella possibilità come un sintomo di progresso. E in realtà è anche così: più la società è avanzata e più cresce la disposizione a restare single e la normalizzazione della condizione. In Egitto, dove le donne si sposano quasi sempre prima della maggiore età, con medie che scendono verso l´infanzia allontanandosi dalle città, e neppure agli uomini è concessa la solitudine senza la compagnia del sospetto (lì ancora infamante) di avere altre predisposizioni, la parola single non è ancora arrivata e non per anti americanismo. Le zitelle sono state costrette a ricamare l´idea di un partito, regolarmente registrato, per combattere non solo il discredito ma la discriminazione sociale e gli scapoli a vivere la riprovazione di genitori, amici e colleghi, non compensata dall´opportunità di divertirsi sulla giostra degli incontri, giacché arretratezza significa anche limitazione della sessualità nei confini della coppia ufficiale, con tanto di controllo sociale e sanzione per le trasgressioni...» (Gabriele Romagnoli)