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 2007  dicembre 12 Mercoledì calendario

Tedesco corretto, l’ira dei piccoli. Il Sole 24 Ore 12 dicembre 2007. ROMA. L’effetto della bozza sulla legge elettorale presentata da Enzo Bianco è stato dirompente

Tedesco corretto, l’ira dei piccoli. Il Sole 24 Ore 12 dicembre 2007. ROMA. L’effetto della bozza sulla legge elettorale presentata da Enzo Bianco è stato dirompente. Aperture sono arrivate solo dai più grandi – Partito democratico, Rifondazione e Partito delle Libertà – ma tra i piccoli si è scatenato un putiferio. E questa volta non c’è il solito Clemente Mastella che minaccia il Governo. Questa volta si litiga perfino nella neonata Sinistra Arcobaleno con Oliviero Diliberto che accusa Rifondazione di «intese trasversali» con il Pd e Forza Italia. Senza contare che tutta la maggioranza è contro il Pd. Se la prendono con Veltroni, nell’ordine: l’Udeur, l’Idv, i Verdi, il Pdci, Sinistra democratica. E anche l’opposizione appare in brandelli: Pier Ferdinando Casini defisce la bozza «un imbrogliuccio», Gianfranco Fini (che oggi vedrà Veltroni in un dibattito pubblico sulla legge elettorale) riunisce i suoi e si dice «perplesso», la Lega la ritiene una «somma di ipotesi». Un attacco "bipartisan" che ha come bersaglio l’asse Veltroni-Berlusconi e che torna ad alimentare l’ipotesi referendum. lo stesso leader Pd a far capire che è quella l’alternativa: «Non si può dire "o così o niente" perché il rischio è che sia niente. Ma penso anche che chi pone veti in realtà lo fa per arrivare a niente». E per «niente» si intende referendum. Il segretario del Pd sbarra anche la strada a un vertice in cui si parli solo di legge elettorale da cui uscirebbe una maggioranza divisa ma soprattutto un "processo" al suo dialogo con Berlusconi. E allora rilancia: «Se si fa una verifica deve essere globale, sul sostegno all’azione di governo. Non c’è un Paese al mondo in cui i ministri ogni giorno si alzano in piedi e dicono "domani è un altro giorno"». In realtà, tutte le bordate di ieri sono un posizionamento tattico in vista della battaglia parlamentare. E così i "piccoli" si preparano a infilzare Forza Italia e il Pd anche minacciando il Governo. Il testo di Enzo Bianco, infatti, mantiene alcune opzioni aperte che sono cruciali. Al momento assomiglia molto più al modello tedesco che non al Vassallum. Innanzitutto nel numero di circoscrizioni: Bianco ne prevede 32 contro le 42-49 della bozza Vassallo. E questo sarà un fronte di discussione perché dal numero delle circoscrzioni dipende la correzione maggioritaria e bipolare. Ma il punto davvero delicato è su una questione che Bianco lascia aperta a due possibilità: o voto disgiunto, o voto unico. La prima opzione strutturerà la nuova legge su un modello puramente tedesco, l’altra no. Il Prc, per esempio, è già schierato sul voto disgiunto. L’altro elemento è lo sbarramento nazionale al 5% a cui si aggiunge uno sbarramento del 7% almeno in 5 circoscrizioni. Metà dei seggi saranno attribuiti con collegi uninominali metà sulla base circoscrizionale con liste bloccate. previsto che i partiti indichino il premier. Romano Prodi non ha letto il testo che a Veltroni è piaciuto: «La proposta Bianco è un primo passo nella direzione giusta». Un punto per il leader Pd appare irrinunciabile: il bipolarismo. L’ha ripetuto anche ieri dicendo che il Vassallum «non è una bandierina ma una combinazione tra sistema proporzionale e garanzia bipolare, ma se le soluzioni sono altre le accettiamo». Insomma, non ci sta a cedere al tedesco puro. E tiene il punto prendendosela con chi nei giorni scorsi ha insultato il Vassallum. «Ho letto cose sguaiate, devo dire che Casini è moderato a giorni alterni». E c’è da difendersi anche dal fuoco amico, da Mastella che ieri lo ha accusato di «voler far cadere Prodi» e ha minaccato di disertare i Consigli dei ministri. Ad aprire spiragli è invece Renato Schifani, capogruppo di Forza Italia al Senato che chiede un «confronto parlamentare senza vincolo di schieramento». Più confusa la situazione in An che riunisce i big per esaminare un testo che al momento «suscita forti perplessità sulle garanzie al bipolarismo». Sonora bocciatura invece da Casini che parla di «imbrogliuccio» e replica a Veltroni: «Non sono moderato? Vuol dire che se non la pensi come lui o non sei suo complice, diventi estremista. Evidentemente oggi per Veltroni l’unico vero moderato è Berlusconi». Lina Palmerini DALLA SFIDUCIA COSTRUTTIVA ALL’INDICAZIONE DEL PREMIER. Indicazione premier e alleanze Ogni lista deve presentare un programma a nome proprio o in coalizione con altri partiti con vincolo di reciprocità e indicare il nome del candidato premier che proporrà al presidente della Repubblica alle consultazioni Collegio unico nazionale e quote rosa Nella proposta si apre all’ipotesi di collegio unico nazionale. Il numero massimo di candidati dello stesso sesso nelle liste e nei collegi non può essere superiore ai due terzi dei seggi assegnati dalla circoscrizione Proporzionale: collegi e liste  un proporzionale con distribuzione dei seggi sui risultati di ogni lista nelle circoscrizioni. I seggi sono attribuiti a livello circoscrizionale con il metodo d’Hondt per metà in collegi uninominali e per l’altra metà su liste di candidati, senza preferenza Doppio sbarramento al 5 e 7% Partecipano alla ripartizione dei seggi le liste circoscrizionali che, a livello nazionale, abbiano conseguito almeno il 5% oppure il 7% in cinque circoscrizioni (che corrispondono circa a tre regioni). Le circoscrizioni saranno 32 Sfiducia costruttiva e riforma dei regolamenti Bianco ha annunciato alcune revisioni costituzionali:la sfiducia costruttiva e una modifica dei regolamenti parlamentari che assicuri la rispondenza tra le liste che si presentano al voto e i gruppi parlamentari Due opzioni per il voto Due le alternative: in una prima ipotesi con una scheda unica il cittadino vota sia per il candidato del collegio uninominale che per la lista circoscrizionale collegata. Una seconda ipotesi prevede il voto disgiunto su una scheda per il collegio e sull’altra per la lista