Il Sole 24 Ore 12/12/2007, pag.37, 12 dicembre 2007
Fiat, De Meo al vertice dell’Alfa Romeo. Il Sole 24 Ore 12 dicembre 2007. Luca De Meo è stato nominato ieri amministratore delegato di Alfa Romeo Automobiles al posto di Antonio Baravalle, che lascia il gruppo Fiat con effetto immediato e che diventerà (come anticipato dal Sole 24 Ore) amministratore delegato della casa editrice Einaudi
Fiat, De Meo al vertice dell’Alfa Romeo. Il Sole 24 Ore 12 dicembre 2007. Luca De Meo è stato nominato ieri amministratore delegato di Alfa Romeo Automobiles al posto di Antonio Baravalle, che lascia il gruppo Fiat con effetto immediato e che diventerà (come anticipato dal Sole 24 Ore) amministratore delegato della casa editrice Einaudi. Baravalle – che aveva in effetti già definito il trasferimento da almeno un paio di settimane – lascia su sua richiesta il Gruppo, e ha ricevuto ieri i complimenti e gli auguri di Marchionne. Quest’ultimo ha commentato ieri che «il modo che ha Luca De Meo di affrontare le grandi sfide con impegno, passione e determinazione, è la migliore garanzia per il piano di rilancio dell’Alfa Romeo e per lo sviluppo del marketing di tutti i brand di Fiat Group». Il 40enne De Meo è entrato nel gruppo Fiat nel 2002 dopo esperienze in Renault e Toyota; dopo un periodo alla Lancia è arrivato nel novembre 2004 al brand Fiat, di cui è stato amministratore delegato; tre mesi fa è passato alla posizione i chief marketing officer di Fiat Group. Un incarico, quest’ultimo – spiega il comunicato del Lingotto – che De Meo manterrà, oltre a quello di amministratore delegato di Abarth. L’impegno contemporaneo nello sviluppo del marchio Alfa e nella promozione delle attività di marketing, sottolinea una nota, «lo mette nella posizione ideale per seguire il ritorno negli Stati Uniti del marchio Usa». Al di là di questo dossier, il compito di De Meo all’Alfa non è facile: nel 2007 Alfa Romeo ha avuto la performance meno brillante tra i marchi di Fiat Auto, con una crescita inferiore al mercato in Italia (+1,6% a fine novembre contro 6,5%) e un calo medio attorno al 10% negli ultimi tre mesi; il tutto a fronte di un target di raddoppio a livello mondiale entro il 2010: l’obiettivo ribadito di recente da Marchionne è di 300mila vetture rispetto alle 153mila dell’anno scorso. Dopo aver gestito i lanci della Bravo e della 500 in Fiat, De Meo si cimenterà nel 2008 in quello dell’Alfa Romeo Junior: l’auto di segmento B, derivata dalla Grande Punto e prodotta a Mirafiori, avrà il compito di avvicinare al marchio fasce nuove di clientela (con un obiettivo di vendita di 70mila unità per il 2010). Alla ripresa della marca dovrà contribuire una maggiore qualità dei prodotti, e a questo scopo il gruppo conta sulla ristrutturazione dello stabilimento di Pomigliano. Nel periodo di chiusura di due mesi annunciato la settimana scorsa (che consentirà tra l’altro di evitare un’eccessiva accumulazione di stock in un momento di mercato difficile), Fiat investirà 70 milioni nell’aggiornamento tecnologico della fabbrica, in parallelo con un programma di formazione dei dipendenti e con l’avvio dell’attuazione dei principi di World Class Manufacturing, su cui sta collaborando il professore giapponese Hajime Yamashina. Ieri in Borsa le azioni Fiat hanno ceduto ai realizzi (-2,38% a 18,295 euro), dopo il balzo di lunedì innescato dall’intervista di Sergio Marchionne ad «Automotive News Europe», in cui il manager ipotizzava uno scorporo dell’auto, e le precisazioni di lunedì nel dopo Borsa. Oggi a Torino il consiglio d’amministrazione di Fiat Spa si riunisce con all’ordine del giorno l’approvazione del budget per l’anno prossimo. Il piano 2007-2010 prevede per il 2008 58 miliardi di fatturato, un utile operativo consolidato di 3,4-3,6 miliardi, un risultato netto di 2,4-2,6 miliardi e un azzeramento del debito. Per l’auto è previsto un fatturato di 28 miliardi con un margine che dovrebbe salire al 3,6-4,4% (è stato del 2,9% nei primi nove mesi del 2007). Andrea Malan