La Stampa 10/12/2007, pag.5 MARCO SODANO, 10 dicembre 2007
Lo stop dei Tir blocca l’Italia. La Stampa 10 dicembre 2007. TORINO. Una settimana di stop che costerà cara al Paese
Lo stop dei Tir blocca l’Italia. La Stampa 10 dicembre 2007. TORINO. Una settimana di stop che costerà cara al Paese. Ieri sera a mezzanotte è cominciato lo sciopero dell’autotrasporto: il sistema nervoso dell’economia nazionale, visto che il 70% delle merci in Italia viaggia su gomma, dal Tir al furgoncino. Il giro d’affari annuo del settore vale circa 200 miliardi l’anno, il 14% del Pil, 800 milioni di euro al giorno: lo stop di dicembre ne costerà circa 5, visto che in periodo natalizio il giro delle consegne accelera con decisione. il più lungo fermo mai deciso sotto Natale dalla categoria, ed è evidente che tutti temono conseguenze pesanti. A cominciare proprio dalle consegne natalizie, che subiranno inevitabilmente ritardi consistenti, per continuare con il rischio disagi su strade ed autostrade: Autostrade per l’Italia invita gli automobilisti a controllare la situazione prima di mettersi in viaggio. Per gli aggiornamenti sulle condizioni di viabilità e i suggerimenti sugli itinerari alternativi la società ricorda il servizio Isoradio (fm 103.300), i pannelli autostradali e il numero verde 840.04.21.21. L’incontro fissato dal ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi per martedì, dicono i sindacati, è arrivato troppo tardi. Secondo le organizzazioni che hanno organizzato la protesta la convocazione è «tardiva e priva di garanzie concrete». Restano «disponibili a partecipare all’incontro», hanno fatto sapere ieri, ma la convocazione è arrivata quando era troppo tardi per revocare lo stop, anche perché già ieri era «scattato in queste ore con il blocco delle operazioni di carico delle merci». A sua volta Bianchi ha spiegato che l’incontro non è stato fissato per scongiurare lo sciopero. «Con tutto ciò - ha precisato - se ci sarà un segno di responsabilità ci farà piacere». Gli autisti, intanto, alzano il tono delle dichiarazioni. Maurizio Longo, responsabile nazionale Cna Fita: «Questo è un fermo della disperazione. Il governo guarda ai piccoli ma dà sempre ragione ai grandi. Il nostro è un settore debole dal punto di vista contrattuale e soffre di una deregolamentazione in atto, con norme inapplicabili». Secondo Longo, «stiamo assistendo tra le imprese dell’autotrasporto a una moria che non ha precedenti. O ribaltiamo questi risultati o non avremo altre chance». I temi sul tavolo sono molti, e tutti vitali: i sindacati chiedono un abbattimento dei costi d’impresa, a cominciare da quello del gasolio. In secondo luogo, regole più severe per chi voglia esercitare il loro mestiere e una tariffa minima stabilita per legge. Temi contenuti nel protocollo d’intesa che la categoria ha firmato nel febbraio scorso con il governo e che per ora sono rimasti solo sulla carta. ora di tradurli in realtà. «Senza le tariffe minime - spiegano gli autisti - si incoraggia la concorrenza sleale e la corsa all’abbattimento dei prezzi. Nel frattempo continuiamo a perdere terreno nei confronti dei nostri concorrenti europei». Colpa delle infrastrutture che non ci sono e di politiche del trasporto sbagliate, dice Mino Giachino, segretario generale di Trasporto Amico. «L’Europa ha calcolato che il traffico intasato costa all’economia europea, in media, un punto di Pil l’anno. La media italiana è due». Ovvero 26 miliardi di euro. Perché non ci sono le strade, ma anche perché non ci sono alternative: «Il 70% delle merci viaggia su gomma e l’8% su rotaia. L’85% dei passeggeri viaggia su gomma e il 15% su rotaia», conclude Giachino. Lo stop sotto le feste? Il presidente del Fai Paolo Uggé ribalta l’accusa: «Certo che siamo alla vigilia delle feste natalizie ma la comunicazione al Governo è di 40 giorni fa. Palazzo Chigi non ha rispettato i patti: non si è fatto sentire, ci ha ignorati». Dunque si sciopera, l’Italia merci si blocca. E se il ministro Bianchi non dovesse poter tagliare il panettone non c’entreranno le crisi di governo. Semplicemente, non glielo avranno consegnato. MARCO SODANO