Gianni Merlo, "La Gazzetta dello Sport" 11/12/2007;, 11 dicembre 2007
«Sono molti diversi nel fisico. Alberto si autodefiniva un bel manzo, Manfred nella sua struttura è più simile a me
«Sono molti diversi nel fisico. Alberto si autodefiniva un bel manzo, Manfred nella sua struttura è più simile a me. più leggero, ma è agile, rapido e ha un modo favoloso di condurre lo sci. Di Tomba ha lo stesso modo di anticipare i passaggi e la stessa capacità di recuperare dopo un errore. Sembra quieto di carattere, ma è molto deciso, determinato. In coppa Europa aveva vinto spesso, mettendo in fila i campioni di oggi. Ora è importante non caricarlo di troppe responsabilità. Alberto aveva le spalle larghe ed era impermeabile all’invadenza del pubblico. Lui cercava la folla, odiava la solitudine, Manfred deve ancora dimostrare di saper reggere l’onda d’urto». (Il futuro di Moelgg secondo Gustavo Thoeni)