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 2007  dicembre 12 Mercoledì calendario

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MOSCA – L’annuncio ufficiale è stato dato in tv dal candidato presidente Dmitrij Medvedev, ma pochi dubitano che la decisione di offrire a Putin il posto di primo ministro dopo le elezioni di marzo abbia avuto come illustre ispiratore proprio Vladimir Vladimirovich. Che così sembra aver quadrato il cerchio, dopo mesi di incertezze su quello che sarebbe accaduto in Russia quando lui non potrà ripresentarsi per un terzo mandato.
Il fedelissimo e giovane Medvedev va alla presidenza. Putin assume la carica di capo del governo, forte di un successo elettorale senza precedenti riportato una settimana fa.
La nuova squadra ha già ricevuto la benedizione della chiesa ortodossa, con il parere favorevole del patriarca Alessio II.
E anche l’altro delfino di Putin, fino all’altro ieri candidato alla successione, si è detto soddisfatto della scelta.
La tempestiva presa di posizione di Sergej Ivanov è di quelle che contano. L’uomo del Kgb, esponente di punta della fazione dei siloviki (gli uomini dei ministeri «armati »), sembra dire ai suoi che nei prossimi delicatissimi mesi non ci dovranno essere tentativi di mettere i bastoni fra le ruote al delfino di Putin. Vedremo se il messaggio sarà recepito da tutti.
La mossa di Putin, che ufficialmente deve ancora rispondere all’offerta di Medvedev, dà per scontata l’assoluta fedeltà del prossimo presidente.
Se invece dopo l’elezione (certa, visto l’appoggio del popolarissimo Putin) Medvedev iniziasse a usare il potere che la Costituzione gli riconosce, le cose potrebbero mettersi male. Putin dovrebbe far ricorso alla sua forza parlamentare di 353 deputati su 450 per bloccarlo. Si ripresenterebbe una situazione non dissimile da quella che vide la catastrofica contrapposizione tra Eltsin e la Duma negli anni Novanta. Ma questo è uno scenario che nessuno oggi ritiene molto probabile, considerato anche il fatto che Medvedev non ha una sua «fazione».
Ieri Medvedev ha elogiato l’attività del presidente uscente. «Abbiamo superato la stagnazione degli anni Novanta... abbiamo evitato la distruzione dell’economia e la guerra civile... Nessuno ci dà più lezioni come fossimo scolari. La Russia ha recuperato una posizione di dignità». Il suo programma, naturalmente, è di continuare su questa strada.
La prima a congratularsi per la scelta di Medvedev è stata questa volta la cancelliera Angela Merkel, che ha battuto sul tempo il presidente francese Nicolas Sarkozy. Soddisfatto per la scelta dell’uomo Gazprom anche l’amministratore dell’Eni Scaroni: «Lo conosciamo bene, è capace e moderno».