Luigina Giliberti, Corriere della Sera 11/12/2007, 11 dicembre 2007
CHIAVENNA
(Sondrio) – Semilibertà per Ambra, la ragazza che nel giugno del 2000, assieme alle amiche Veronica e Milena, uccise a Chiavenna suor Maria Laura Mainetti. Uscirà fra pochi giorni dal carcere di Torino, dove dovrà rientrare soltanto la notte. Lo ha stabilito il Tribunale di sorveglianza.
La ragazza, bella, alta, bruna, capelli lunghi sulle spalle, è apparsa serena, consapevole di essere a una svolta importante. «Il programma di semilibertà prevede attività di volontariato di giorno e rientro in carcere di sera. Siamo soddisfatte – dice l’avvocato difensore Alessandra Grilli ”. Grazie alla collaborazione con il personale del carcere, gli educatori, lo psicologo e gli assistenti sociali, è stato possibile individuare e portare avanti il percorso di recupero più idoneo». Ambra, considerata la «regista» dell’esecuzione, ha trascorso in carcere quasi sette anni. Il termine della sua condanna è fissato per il 12 novembre 2008, grazie allo «sconto» dell’indulto e della buona condotta.
Il 6 giugno del 2000, con Veronica e Milena massacrò «nel nome di Satana» con 19 coltellate suor Laura, 61 anni, nel Parco delle Marmitte Giganti di Chiavenna. «Chiederò a Dio di perdonarvi...», furono le ultime parole pronunciate dalla suora, per la quale procede, a Roma, la causa di beatificazione. Le tre minorenni furono arrestate il 28 giugno 2000 e processate con rito abbreviato. Milena e Veronica (la più giovane delle tre), ritenute parzialmente incapaci di intendere e di volere, furono condannate a otto anni, 6 mesi e 20 giorni.
Ambra fu ritenuta completamente incapace di intendere e di volere, e prosciolta al termine del processo di primo grado, il 9 agosto 2001. Fu quindi affidata a una comunità, dove rimase per quasi un anno. Poi affrontò l’Appello, che riformulò la sentenza: il 4 aprile 2002 Ambra fu condannata a 12 anni e 4 mesi. La ragazza fu di nuovo rinchiusa in carcere e vi rimase fino al 17 gennaio 2003, quando uscì per scadenza dei termini di custodia cautelare. Ma la Cassazione confermò la condanna di secondo grado e la ragazza tornò dietro le sbarre.
Delle tre amiche, Veronica fu la prima a uscire dal carcere: il 4 luglio 2004, dopo aver scontato metà della pena, fu trasferita in una comunità romana. Le affidarono i bambini del «nido». Il 2 maggio 2006 fu la volta di Milena. Don Antonio Mazzi la accolse nel centro Exodus di Grezzana (Verona), oggi lei sogna un futuro di solidarietà, un riscatto nella dedizione agli ultimi.
La settimana scorsa la decisione del Tribunale per Ambra: semilibertà. La ragazza, che ha proseguito gli studi in carcere (è iscritta al terzo anno di Giurisprudenza), preferisce non parlare del suo futuro. Accanto a lei ci sono i genitori, che non l’hanno mai abbandonata. Suo padre l’aspetta a casa, ora a Torino.
In parrocchia Suor Maria Laura Mainetti attorniata dai ragazzi della parrocchia
Luigina Giliberti