L’Espresso 13/12/2007, 13 dicembre 2007
Mamma Clementina. L’Espresso 13 dicembre 2007. Aveva fatto perdere le sue tracce, ben nascosta, tra Africa e Giordania, dal programma di assistenza alle vedove di Care International
Mamma Clementina. L’Espresso 13 dicembre 2007. Aveva fatto perdere le sue tracce, ben nascosta, tra Africa e Giordania, dal programma di assistenza alle vedove di Care International. Clementina Cantoni, la giovane cooperante italiana rapita in Afghanistan nel 2005, dopo quei 24 giorni di prigionia a Kabul s’era come dissolta nella nebbia. Complice la sua famiglia di provenienza, con i genitori Germana e Fabio che hanno sempre fatto della riservatezza un punto d’onore. Niente interviste, nessuna dichiarazione. Clementina non ha scritto libri né sceneggiature di film sulla sua terribile esperienza. Ha continuato a lavorare per l’organizzazione umanitaria statunitense. Ultima tappa: Nairobi in Kenya. Da aprile, invece, fa la mamma. Questa volta è stato il suo bambino a rapirla dai progetti di diritto internazionale che le avevano fatto fare scalo in precedenza anche in Bulgaria e Kosovo. «Per ora», ammette da Amman, dove si trova di passaggio, «ho in testa solo pannolini». O. P.