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 2007  dicembre 13 Giovedì calendario

Brivido referendum. L’Espresso 13 dicembre 2007. Serpeggia qualche apprensione tra i referendari in vista del giudizio di ammissibilità che la Corte costituzionale deve pronunciare entro metà gennaio, dopo che la Cassazione ha riconosciuto legittimi i quesiti sulla legge elettorale

Brivido referendum. L’Espresso 13 dicembre 2007. Serpeggia qualche apprensione tra i referendari in vista del giudizio di ammissibilità che la Corte costituzionale deve pronunciare entro metà gennaio, dopo che la Cassazione ha riconosciuto legittimi i quesiti sulla legge elettorale. Nessuno mette in dubbio l’alto profilo dei membri della Consulta, ma si constata innanzituttto che essi sono 14 anziché 15, mancandone uno di nomina parlamentare. Potrebbe insomma ripetersi ciò che già avvenne nel ’91, nella medesima situazione e quando per la prima volta la Corte si pronunciò su un referendum elettorale: i giudici di spaccarono a metà e prevalse il parere positivo perché in questo caso il voto del presidente vale doppio. Inoltre, notano i referendari, tra i giudici di nomina politica ben tre sono ex ministri di governi di centrosinistra: il vicepresidente Giovanni Maria Flick con Prodi, Franco Gallo e Sabino Cassese con Ciampi. Altri sono ritenuti vicini all’attuale maggioranza o personalmente a Prodi, ad esempio Gaetano Silvestri, Maria Rita Saulle, Ugo De Siervo e Giuseppe Tesauro. La loro indipendenza di giudizio è fuori discussione, ma è noto che se passassero i quesiti la legge elettorale ne uscirebbe mutata e la ’legittimazione’ degli attuali parlamentari e della maggioranza sarebbe in discussione. Ultima considerazione: il referendum è stato promosso da un gruppo di costituzionalisti quarantenni - fra i promotori Giovanni Guzzetta, Andrea Morrone, Anna Chimenti, Salvatore Vassallo e Stefano Ceccanti - di una generazione cioè diversa da quella, più attempata, cui appartengono i membri della Consulta. Una distanza inedita, rispetto al passato, e che potrebbe influire. Paolo Forcellini