La Repubblica 10/12/2007, pag.20 ROSALBA CASTELLETTI, 10 dicembre 2007
La buona notizia dell´Unicef: muoiono meno bimbi. La Repubblica 10 dicembre 2007. Nel maggio 2002, al termine della prima Sessione speciale dell´Assemblea Generale dell´Onu dedicata all´infanzia, 180 capi di Stato e di governo s´impegnarono a costruire "Un mondo a misura di bambino" prefiggendosi una lista di "traguardi" da conseguire per migliorare la vita dei minori: dal diritto a una vita sana e a un´istruzione di qualità alla lotta contro l´Hiv e l´Aids e alla protezione da abusi, sfruttamento e violenza
La buona notizia dell´Unicef: muoiono meno bimbi. La Repubblica 10 dicembre 2007. Nel maggio 2002, al termine della prima Sessione speciale dell´Assemblea Generale dell´Onu dedicata all´infanzia, 180 capi di Stato e di governo s´impegnarono a costruire "Un mondo a misura di bambino" prefiggendosi una lista di "traguardi" da conseguire per migliorare la vita dei minori: dal diritto a una vita sana e a un´istruzione di qualità alla lotta contro l´Hiv e l´Aids e alla protezione da abusi, sfruttamento e violenza. Cinque anni dopo, «sono molte le buone notizie da riferire»: a dirlo, presentando il sesto rapporto statistico "Progressi per l´infanzia" alla vigilia di una nuova Sessione speciale sui passi avanti compiuti a livello mondiale nell´ultimo quinquennio, è Alan Court, direttore della Divisione programmi del Fondo dell´Onu per l´infanzia (Unicef). Per la prima volta, aggiunge Court, il numero dei bambini al di sotto dei 5 anni uccisi da malattie, fame e guerre nel mondo è sceso sotto la soglia dei 10 milioni l´anno, il 60% in meno rispetto al 1960, anno a cui risalgono le prime statistiche. Conseguire uno dei dieci Obiettivi di sviluppo del millennio fissati nel 2000 dall´Onu, ridurre dei due terzi la mortalità infantile entro il 2015 e quindi salvare ogni anno la vita di 5,4 milioni di bambini, appare finalmente possibile. Il traguardo è stato raggiunto grazie ai progressi compiuti anche nell´adozione d´interventi sanitari di base quali vaccinazioni contro il morbillo e allattamento al seno esclusivo fin dalle prime ore di vita. Inoltre è quadruplicato rispetto al 1999 il numero di bambini che hanno ricevuto le dosi raccomandate di vitamina A e, in 16 paesi su 20, è triplicato rispetto al 2000 l´uso di zanzariere trattate con insetticida contro la malaria. «Progressi - ha aggiunto Catherine Langevin-Falcon, curatrice del rapporto - sono stati conseguiti anche verso il conseguimento del settimo Obiettivo di sviluppo del millennio: tra il 1999 e il 2005 oltre 1,2 miliardi di persone hanno avuto accesso a fonti "migliorate" di acqua potabile». «Certo, sono notizie molto buone, ma c´è ancora molto da fare», commenta Court segnalando che la mortalità è tuttora elevata nelle zone rurali e, in particolare, nell´Africa subsahariana e nell´Asia meridionale. Il più delle volte si tratta di morti evitabili, dovute a malnutrizione che resta la concausa di morte in oltre la metà dei casi, a polmonite, a dissenteria e alla mancanza di servizi igienici basilari. Circa 51 milioni di nati lo scorso anno, poi, sono "invisibili": non sono stati registrati alla nascita e quindi potrebbero non beneficiare dei servizi a cui hanno diritto tutti i bambini. «Ma ciascuna statistica - sottolineano infine gli autori - rappresenta la vita dei singoli bambini, molti dei quali soffrono per maltrattamenti o mancanza di opportunità. La sfida consiste nell´utilizzare i risultati delle indagini per migliorare la vita dei bambini vittime di esclusione, abusi, sfruttamento e violenza». ROSALBA CASTELLETTI 1960. Mortalità infantile . Nel 1960, anno a cui risalgono le prime statistiche sulla mortalità infantile, i bambini a morire entro un anno dalla nascita erano 102 su mille. Quelli a morire prima di compiere i cinque anni erano 153 su mille 2006. Il traguardo. Nel 2006, per la prima volta da quando si registrano i dati sulla mortalità infantile, il numero dei bambini che muoiono prima dei 5 anni è sceso sotto la soglia dei 10 milioni, a 9,7: il 60% in meno rispetto al 1960