Luca Castelli, La Stampa 6/12/2007, 6 dicembre 2007
LUCA CASTELLI
TORINO
La radio del futuro? Sarà molto diversa da quella attuale. Ai tradizionali network FM si affiancheranno decine di canali tematici a pagamento, senza pubblicità, con alta qualità digitale, da ascoltare ovunque: in autostrada, al mare, in montagna. Senza fastidiosi fruscii, singhiozzi o zone d’ombra. Tutto merito della tecnologia e dei satelliti: il segnale perfetto pioverà infatti dal cielo. In America è già una realtà, con i due network Sirius e XM che in pochi anni hanno raccolto diversi milioni di utenti. In Italia inizieremo ad accorgercene da fine 2008, quando partiranno le trasmissioni di WorldSpace, il primo network di canali satellitari del nostro paese. Le nuove stazioni saranno cinquanta e alcune verranno forse sperimentate già a febbraio (si vocifera di un evento pubblico a Torino, nell’ambito delle manifestazioni per la città "Capitale Mondiale del Design 2008"). A occuparsi della loro creazione nel quartier generale di Milano è il nuovo direttore dei contenuti Roberto Zaino, capitano radiofonico di lungo corso, che per gettarsi nell’avventura satellitare ha deciso di abbandonare il porto sicuro di RTL 102.5. «L’idea - dice Zaino - è offrire agli ascoltatori un’esperienza completamente diversa rispetto alle radio generaliste. Canali di qualità audio sempre perfetta, dedicati a singoli generi musicali, allo sport, all’informazione, allo spettacolo. Ognuno con il suo palinsesto, con i suoi dj, con il suo pubblico. Inoltre, c’è il discorso dell’interattività. Come sta accadendo su Internet, gli ascoltatori di oggi vogliono dialogare con i conduttori, essere dei veri protagonisti. Noi cercheremo di renderli tali». Su che apparecchi si sentirà questa radio? «La radio oggi si ascolta soprattutto in mobilità. Noi abbiamo raggiunto un accordo con Fiat, che produrrà vetture con radio satellitare incorporata a partire dall’inizio del 2009. Poi verrà messa in commercio tutta una serie di apparecchi che permetteranno di aggiornare le proprie radio. Senza dimenticare la sinergia con i cellulari di nuova generazione».