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 2007  dicembre 06 Giovedì calendario

Irrequieta», «scaltra», «spigliata», «ingenua», senza «freni inibitori», «non disdegnava affatto frequentazioni molteplici e perfino occasionali»

Irrequieta», «scaltra», «spigliata», «ingenua», senza «freni inibitori», «non disdegnava affatto frequentazioni molteplici e perfino occasionali». Amanda dalla «multiforme personalità», ma con una forte «propensione scenica e un’elevata, si direbbe fatale, capacità di aggregazione». E Raffaele? «Personalità assai complessa e per certi versi inquietante», alla ricerca di «emozioni forti», con «una concreta attrazione per la violenza», dal «temperamento fragile, esposto a pulsioni e condizionamenti di ogni genere», anche lui «senza freni inibitori». A un mese e passa dall’omicidio di Meredith Kercher, Massimo Ricciarelli, presidente del Tribunale del Riesame, consegna i ritratti di due dei protagonisti del giallo di Perugia, motivando i «gravi indizi» che gravano su di loro. Una fotografia - 35 pagine - dello stato dell’arte delle indagini, e dunque suscettibile di ritocchi. Del resto, le stesse motivazioni del Riesame danno atto che «la situazione fotografata dall’ordinanza (di custodia cautelare, ndr) impugnata ha tuttavia subito notevoli aggiustamenti in prosieguo di tempo». E chissà se Rudy o nuove scoperte della Scientifica non porteranno altre novità con «conseguenti aggiustamenti», per dirla con il Riesame. Manca il terzo protagonista nelle motivazioni di Ricciarelli, Rudy il «baro», che arriverà oggi dalla Germania e che dovrà essere molto convincente per evitare l’ergastolo, dal momento che lo inchiodano un’impronta palmare insanguinata, un cromosoma y nella vagina della vittima e la sua permanenza sul water di via della Pergola 7. Su Rudy Hermann Geide, però, il presidente del Riesame fornisce alcuni elementi, come la sua «attrazione» nei confronti di Amanda, non escludendo neppure la possibilità che Rudy e Sollecito possano essere andati insieme («congiunto passaggio») nella casa maledetta, quella sera. E lascia intuire che in realtà uno dei misteri è l’esistenza o meno di una «intesa particolare» tra Rudy e Amanda. Insomma, si tratta di svelare le ragioni per cui Amanda non parla di Rudy e viceversa. A leggere le 35 pagine di motivazioni, colpisce il ritratto noir dei protagonisti. Davvero mente «luciferina», Amanda. Ma il profilo psicologico dei due protagonisti rappresenta la chiave di interpretazione di tutti gli eventi, anche quelli successivi alla scoperta del cadavere. «La povera Meredith cadde vittima di uno o più aguzzini, i quali senza pietà vinsero i suoi tentativi di resistenza e per l’effetto esercitarono anche pressioni sul collo, giungendo infine al colpo mortale inferto con un coltello presumibilmente monotagliente, che produsse il rilevato tramite e la conseguente emorragia». Insomma, secondo il Riesame, quella sera «dei morti» Meredith fu quasi soffocata per immobilizzarla, per poterle fare violenza. E lei tentò disperatamente di opporsi («strenua e vana resistenza»): «Il colpo mortale era comunque in arrivo, anche perché a quel punto la vittima (che evidentemente conosceva gli assassini, ndr) non avrebbe dovuto parlare». Per il Riesame vengono confermati i «gravi indizi di colpevolezza» a carico di Amanda, sia «con riferimento all’omicidio che a quel lembo della condotta che si concreta in una violenza sessuale di gruppo». Il coltello, l’impronta della scarpa, la Nike di Raffaele, gli alibi dei due che non reggono («Raffaele non ha l’alibi per l’ora della morte»), il computer, gli orari che non tornano e il movente non ancora chiaro. Il Riesame è coraggioso quando riconosce che allo stato dell’arte delle indagini non si possano cristallizzare le prove. Certo, la suola della Nike combacia con l’impronta insanguinata sul pavimento, ma questo non comporta che si tratti di «una prova sicura». Il coltellaccio della cucina di Raffaele, con i dna di Amanda e Meredith, fino a prova contraria è l’arma del delitto: «A ora non c’è alcun elemento che escluda che si tratti di quel coltello...». E infine il movente: «Allo stato non appare chiaro se lo sfondo sessuale rappresenti l’obiettivo unico e ultimo di quell’impresa». Insomma, il giallo continua. Oggi Raffaele Sollecito potrebbe anche non rispondere alle domande del pm.