Maria Volpe, Corriere della Sera 6/12/2007, 6 dicembre 2007
ARTICOLI DELLA STAMPA SULL’INCREMENTO DELL’IMPOSIZIONE LOCALE. TUTTI DEL 6/12/2007
I bilanci dei Comuni confermano la corsa imboccata dal fisco locale nel 2007. Nel corso dell’anno i quattro principali tributi locali - Ici, addizionale Irpef, Tarsu e addizionale sull’energia elettrica - hanno visto crescere il gettito. Nei capoluoghi l’incremento medio è dell’8,5%, che tradotto nei conti di famiglia fa un conto, a livello nazionale, di 439 euro a cittadino: come si dice, anziani e bambini compresi. Cresce anche il gettito complessivo delle imposte dirette e indirette pagate alle regioni (+30,9% tra il 2000 e il 2006), alle province (+36,5%) e ai comuni (+37,8%). Regina dei rincari è l’addizionale Irpef che - sbloccata dalla Finanziaria dell’anno scorso - guadagna il 78% sul 2006. La manovra 2008 ha provato a riportare il fisco locale sui livelli dell’anno scorso con il taglio dell’Ici, ma ci riesce solo in parte. Gli ulteriori sconti Ici, infatti, si fermano mediamente a 50 euro a famiglia, contro i 60 euro del rincaro complessivo 2007. Il mancato gettito, peraltro, sarà rimborsato ai Comuni dallo Stato, cioé dai contribuenti. In vetta alla classifica del prelievo fiscale, si colloca Siena, in cui i tributi fruttano 690 euro a persona, seguita da Roma con 654 euro e Bologna con 651 euro. In coda Crotone con 237 euro.
MARCO SODANO
Dall’addizionale Irpef al divieto di sosta, dalla tassa rifiuti all’occupazione del suolo pubblico le tasse comunali rincarano. Accompagnate dalle gabelle occlute: strisce blu, permessi per i residenti, eccetera.
La spazzatura di Palermo
Il Comune di Palermo s’è mosso a novembre 2006 con una stangata senza complimenti: tassa rifiuti rincarata del 75% e raddoppio dell’addizionale Irpef. Tutto con una delibera sola, costata alle famiglie un rincaro medio di 97 euro l’anno. aumentata anche l’Ici sulla seconda casa, mentre si discute di un aumento dello 0,2 per mille sulla prima. SGià attiva la zona a traffico limitato: 15 euro per i residenti, 50 i forestieri.
Un parcheggio a Genova
La giunta del sindaco Giuseppe Pericu (in carica fino alla scorsa primavera) ha puntato molto sulle «blu area». Posteggi a pagamento in quasi tutta la città, permesso a pagamento per la zona di residenza. 25 euro l’anno per la prima auto, 300 euro per la seconda (se intestata alla stessa persona). Le strisce blu rendono: nel 2005 24 milioni di multe, nel 2006 31 milioni, nel 2007 - fino a ottobre - 20 milioni. La Cosap 9 milioni l’anno, l’Ici 187 e l’addizionale Irpef 45. Non basta, così l’assessore al bilancio Francesca Balzani prevede un buco di 50 milioni lavora a un piano di risparmi: a cominciare dalla macchina comunale, che costa 60 milioni di cui 34 solo di bollette.
Le multe di Roma
I romani nel 2007 hanno pagato meno Ici prima casa. aumentata l’addizionale Irpef, dallo 0,2 allo 0,5%, generando un carico aggiuntivo di circa 105 euro a famiglia. Rincari anche per i rifiuti (che però non è una voce del bilancio comunale): nel 2007 più 20% per i privati e più 40-42% per uffici e negozi. Scende il numero di multe, ma la somma che finisce in bilancio è aumentata (da 169 milioni nel 2004 a 239 milioni nel 2006) per il peso crescente degli arretrati.
I marciapiedi di Torino
A Torino è salita la detrazione Ici per la prima casa: da 120 a 132 euro, mentre l’aliquota è rimasta invariata (5,25 per mille). Da record, invece, l’aumento della Cosap: l’occupazione del suolo pubblico è rincarata del 30 per cento. Leggero ritocco all’Ire, che passa da 0,3 per cento a 0,5. La Tarsu rincara del 2,78 per cento per gli artigiani, del 15 per albergatori e ristoratori. Più 3,40 al mercato ittico, più 5,99 per i chioschi. Sempre per la Tarsu, 3 fasce di sconto basate sul reddito. La tassa sulla pubblicità sale del 2 per cento, come quella sulle affissioni.
Entrare a Milano
Giù le tasse, è il motto di Palazzo Marino, sede del comune di Milano, nell’era di Letizia Moratti. «Vero, le tasse si sono abbassate - commenta Fabrizio Spirolazzi, Pd, componente della commissione Bilancio - ma le entrate sono aumentate. La pressione è in aumento». I numeri: per il 2008, il comune prevede entrate per 1,9 miliardi di euro, contro 1,85 del 2007. Calano quelle tributarie, da 781,7 a 765,20 milioni di euro, aumentano i trasferimenti dallo Stato (da 435,4 a 465,9 milioni). La differenza è nella tassazione indiretta: 672,60 milioni nel 2008, 39 più del 2007. Tra le voci più importanti le strisce blu: frutteranno 8,7 milioni di euro (7,8 nel 2007).
Un posto
a Napoli
A Napoli le strisce blu dividono con la spazzatura il primato del balzello più odiato. I napoletani lamentano di dover affrontare il traffico e la folla di posteggiatori abusivi per poi pagare fino a due euro l’ora. «Altro paradosso: la Tarsu più alta d’Italia per un servizio, in certi casi, inesistente», denuncia l’avvocato Angelo Pisani di Noiconsumatori.
La Ztl di Verona
Che il fisco locale sia sempre più importante, lo chiarisce lo schema delle entrate attese dal Comune di Verona per il 2008. Le violazioni del codice della strada valgono 8.881.000 euro. Le tasse scolastiche 5,3 e l’occupazione del suolo pubblico 5,6.
(hanno collaborato Francesco La Licata, Enzo La Penna, Emanuela Minucci, Alessandra Pieracci, Francesco Spini e Rosaria Talarico)
Il caro-acqua
L’acqua è sempre più salata: tra il 1990 e il 1998 (periodo in cui l’inflazione è cresciuta del 4,1% annuo) ha realizzato un rincaro dell’8,6% (sempre annuo), mentre negli otto anni successivi (inflazione media al 2,3%) è rincarata ancora del 4,1%.
l caro-tram
Il costo del biglietto tra il 1990 e il 1998 è aumentato dell’8,7%, per poi continuare a salire del 3,2% nei successivi otto anni. Appena meno rapido l’andamento delle tariffe ferroviarie, salite tra il 1990 e il 1998, del 4,1% e tra il 1999 e il 2006 dell’1,4%.
l caro-centro
A Milano, il prossimo anno debutterà una new entry: l’ecopass, un ticket da pagare per entrare in centro (le auto euro zero potranno arrivare a 10 euro). A Palazzo Marino contano di incassare qualcosa come 24 milioni di euro.
TORINO
Hanno minacciato rivolte quando il governo ha deciso di abbassare l’Ici: i Comuni spiegano che negli ultimi cinque anni i trasferimenti dallo Stato sono calati del 21%, e nello stesso periodo hanno aumentato la spesa sociale del 16%. Se era difficile quadrare i conti così, quando il decreto Visco ha tagliato agli enti locali altri 609 milioni di euro e l’articolo 14 della Finanziaria altri 313, i municipi hanno fafa sapere che non ce la fanno più. «In una settimana - ha commentato Fabio Sturani, vice presidente dell’associazione nazionale dei Comuni (Anci) con delega al fisco - abbiamo perso quasi un miliardo, il 10 per cento del totale dei trasferimenti dello Stato. Inaccettabile». Secondo Sturani la norma «non ha copertura». Anche l’Uncem, l’Unione delle Comunità montane, ha contestato la manovra: il risparmio di «oltre 66 milioni di euro» stimato dal relatore del provvedimento Giovanni Legnini con la riduzione dei comuni montani non è ben calcolato. «Il taglio non tiene conto dell’organico complessivo delle Comunitàmontane, che non può cessare immediatamente dal servizio. Le spese di personale verrebbero così a gravare su altri enti pubblici».
Di pari passo, i Comuni contestano il risparmio stimato in 313 milioni con la riduzione dei compensi ai consiglieri comunali, provinciali, circoscrizionali eccetera. Tanto per cominciare, il risparmio invece di rientrare nelle casse degli enti locali come aveva chiesto l’Anci è destinato altrove: «213 milioni - dice Sturani - per compensare l’senzione dei ticket sanitari e 100 milioni per i piccoli Comuni». Come dire «che ora soo i Comuni a pagare la sanità». E nel 2009 anche i 100 milioni quest’anno destinati ai piccoli Comuni andranno a coprire i ticket. C’è di più: per Sturani la cifra è sovrastimata: «Secondo i nostri calcoli per risparmiare 313 milioni i consigli comunali e le commissioni dovrebbero riunirsi 23 volte al mese. Impensabile».
I Comuni annunciano battaglia: «Avevamo chiesto che la norma di carattere ordinamentale fosse stralciata dalla Finanziaria, ma non ci hanno ascoltato. Non ci resta che promuovere una iniziativa forte alla Camera perché la norma sia cambiata». L’Uncem incalza: «Torneremo con le nostre proposte che vanno nel senso dell’esigenza di contenere e ridurre i costi della politica ed eliminare le storture, senza scardinare l’intero impianto istituzionale della montagna italiana».