Francesco Semprini, La Stampa 4/12/2007, 4 dicembre 2007
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Turisti attenti: per entrare negli Stati Uniti vi dovrete far leggere la mano. Il governo americano ha deciso di imporre ai cittadini stranieri in arrivo nel Paese la registrazione delle impronte digitali di tutte e dieci le dita anziché quelle dei due indici come previsti ora dalla legge. Dal pollice al mignolo chiunque non sarà in possesso di un passaporto americano dovrà sottoporre i polpastrelli all’esame del rilevatore digitale in dotazione alle guardie doganali degli scali internazionali. Sono esclusi dalle nuove misure le persone di età non compresa tra i 14 e i 79 anni, oltre ai cittadini del Messico e del Canada per i quali valgono gli accordi stipulati tra i rispettivi governi e quello Usa.
Varato dal dipartimento della Sicurezza nazionale con lo stanziamento iniziale di 1,7 miliardi di dollari, il programma chiamato «Us-Visit» vuole favorire la raccolta di informazioni dettagliate su chiunque arrivi negli Stati Uniti, per turismo o per lavoro. Ad adottarlo per primo sarà entro la fine di questa settimana l’aeroporto internazionale di Washington Dulles, mentre da marzo il sistema sarà operativo in altri nove scali: Boston, Chicago, Detroit, Atlanta, Houston, Miami, New York, Orlando e San Francisco. Entro la fine del 2008 tutti gli aeroporti saranno dotati delle tecnologie richieste per la rilevazione così come tutti i posti di frontiera marittimi o terrestri. Successivamente invece i controlli saranno effettuatio al momento dell’imbarco verso gli Usa. «Le rilevazioni biometriche possono essere decisive per la sicurezza interna - spiega il portavoce del dipartimento Russ Knocke - Rappresentano quello che i terroristi temono di più ovvero la possibilità di essere identificati in tempi rapidi e quindi catturati più facilmente». «Us-Visit» è il naturale aggiornamento del programma sulla sicurezza dei confini varato all’indomani degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. La raccolta delle impronte digitali è tuttavia iniziata solo nel 2004 e nel giro di tre anni sono state raccolte complessivamente informazioni su 90 milioni di persone. L’esame e la schedatura delle dieci dita consentirà alle autorità americane di confrontare più facilmente i dati con quelli raccolti dai funzionari federali in altri Paesi. E’ il caso delle rilevazioni compiute dal dipartimento della Difesa nelle zone di guerra o nelle aree dove si nascondono terroristi ed estremisti.
Il giro di vite del governo americano ha sollevato le critiche dei gruppi di tutela della privacy e per la difesa dei diritti civili. «Il dubbio principale è capire dove queste informazioni saranno conservate e chi ne potrà avere accesso», avverte Melissa Ngo dell’«Electronic Privacy Information Center». In passato il dipartimento della Sicurezza nazionale era già stato bersagliato dagli attacchi degli attivisti e del Government Accountability Office, il braccio investigativo del Congresso americano, che lo avevano accusato gestire in modo poco prudente le informazioni personali. A farne le spese inoltre potrebbe essere il settore turistico, dicono alcuni operatori: «la nuova procedura interessa 35 milioni di visitatori ogni anno», spiega Rick Webster del Travel Industry Association of America. «Niente paura, si eviteranno controlli separati e inutili attes », risponde Bob Mocny, direttore dell’Us-Visit, secondo cui nel 2004 sono state fermate 70 persone ogni giorno senza che fosse riscontrato nulla di irregolare. Le loro impronte erano simili a quella dei sospettati, e quindi era necessario un controllo più approfondito. «Con la rilevazione delle dieci dita - conclude Mocny - questo potrà essere evitato», mentre chi teme ricadute sul turismo, europeo in particolare, dovrà ammettere che la lettura della mano ben vale i saldi di fine anno sul dollaro.