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 2007  dicembre 04 Martedì calendario

WASHINGTON

In America, li chiamano «i gialli dell’alfabeto», perché Sue Grafton, l’autrice, li ha sempre intitolati con una lettera A, B, C, e via di seguito, aggiungendovi un sottotitolo esplicativo: «A is for alibi», A sta per alibi, il primo; «B is for burglar », B sta per ladro, il secondo; «C is for corpse», C sta per cadavere, il terzo. In venticinque anni – esordì nell’82 – la Grafton ne ha sfornati ben diciannove, tutti bestseller, creandosi un vasto seguito di appassionati. Adesso ha pubblicato il ventesimo «T is for trespass», T sta per intrusione, accolto dalla critica come il suo capolavoro.
L’alfabeto inglese è più lungo di quello italiano, e la giallista ha ancora cinque lettere a disposizione. Ma in vista del loro esaurimento, il quotidiano «Usa today» ha indetto un concorso per i lettori: per che cosa starà la U, il titolo del prossimo libro di Sue Grafton? Il premio: un incontro con l’autrice, che custodisce gelosamente il segreto. Ai lettori, tuttavia, pare premere di più un altro interrogativo: finito l’alfabeto, che cosa escogiterà la giallista? Intitolerà con una sillaba o un numero?
L’editrice, la Putnam, rifiuta di svelarlo. Dichiara soltanto che la Grafton non cambierà la protagonista, una detective privata alla vecchia maniera, Kinsey Milhone, che in un quarto di secolo è invecchiata solo di 5 anni. Kinsey, un personaggio che Angelina Jolie amerebbe portare sullo schermo, opera a cavallo del 1990, ma disdegna il computer e il telefono cellulare preferendo la macchina da scrivere e il registratore, guida una vecchia Mustang della Ford e gira con una pistola calibro 9 mm, e non ha un compagno. una dura che non esita a scontrarsi con la polizia e a rischiare la pelle nei bassifondi. In «T is for trespass » Kinsey salva la vita di Gus Vronsky, un anziano e ricco disabile, la cui infermiera, Solana Rojas, intende ucciderlo per raccoglierne l’eredità. Nel giallo, la detective e la cattiva narrano gli eventi in prima persona, ora l’una ora l’altra. Un escamotage che tiene ognuna delle due protagoniste all’oscuro di ciò che fa la nemica, ma informa il lettore di tutto. Un escamotage che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, aumenta e non diminuisce la suspense.