varie, 2 dicembre 2007
Una donna di 82 anni. Toscana, sposata, madre di due figli, malata di alzheimer dal 1999, ricoverata all’ospedale di Prato in una stanza con altre cinque pazienti, da tempo non parlava più e non riconosceva nessuno
Una donna di 82 anni. Toscana, sposata, madre di due figli, malata di alzheimer dal 1999, ricoverata all’ospedale di Prato in una stanza con altre cinque pazienti, da tempo non parlava più e non riconosceva nessuno. L’altro giorno il marito, ex vigile urbano di anni 77, verso mezzogiorno venne a sapere dai medici che per la consorte non c’era più speranza, allora tornò a casa, si ripresentò per la visita delle 17.30 con un piccolo revolver in tasca, carezzò a lungo la testa della moglie che dormiva, le parlò piano come se lei potesse sentirlo, le coprì gli occhi con un asciugamano, e le sparò un colpo alla radice del naso mentre le altre pazienti lanciavano grida di terrore. Le infermiere corsero a disarmarlo, lui udì la moglie che ancora rantolava, allora di nuovo si avvicinò al suo letto e sparò altri due colpi: uno in mezzo agli occhi, uno al cuore. Quindi consegnò la pistola alla polizia: «Non ce la facevo più a vederla soffrire». Intono alle 17.30 di sabato 1 dicembre nel reparto medicina dell’ospedale di Prato.