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 2007  dicembre 02 Domenica calendario

PALERMO

Il rosso è vermiglio. Il blu elettrico. Il suo verde è il più brillante di tutti i verdi. Di verde trabocca la sua infanzia a Missoula, nel Montana. Per overdose di verde muoiono i protagonisti di Twin Peaks, l´inquietante exploit televisivo del ”90. David Lynch crea con l´esposimetro aperto. Colori sovraccarichi, sentimenti borderline, situazioni allucinanti, mentre la cinepresa esplora i recessi della psiche. un regista col ciuffo da rocker, maestro del cinema cult, artista inquieto, inafferrabile, volatile. Quando pensi di essere entrato nel suo incubo, ti spiazza raccontando una storia vera. Non appena entri in confidenza coi suoi paradossi, stacca la spina e cambia arte. Compositore e fan di Trent Reznor (Nine Inch Nails), pittore ossessionato da Oskar Kokoschka, disegnatore, paroliere, progettista, produttore. Silenzioso e riservato come Kubrick, il suo maestro, Lynch, sessantuno anni, è capace di far scorrere torrenti di parole solo quando ci racconta le certezze conquistate grazie alla Meditazione Trascendentale, che pratica da trentaquattro anni. Ne ha parlato alla Triennale di Milano, dove ha esposto i suoi quadri, dopo aver ritirato la Legione d´Onore conferitagli da Sarkozy. Poi è corso a Roma, e con i soldi raccolti dalla sua fondazione (www.davidlynchfoundation.org) ha comprato un appezzamento per costruire la prima Torre italiana dell´invincibilità, un palazzo per la pace dove verranno insegnate le tecniche per realizzare se stessi attraverso la scienza vedica. Infine in Sicilia, per una giornata organizzata dal Palermo Teatro Festival dedicata alla meditazione, che Lynch ha appreso direttamente dal Maharishi Mahesh Yogi. Già, proprio il guru dei Beatles. vivo e vegeto, ha novantuno anni e guida la sua comunità da Amsterdam.
Abbiamo sempre immaginato Lynch immerso nel torbido universo di Velluto blu («un sogno di strani desideri avvolto in un thriller»), invischiato in una storia d´amore al limite con la compagna di allora, la nostra Isabella Rossellini. «Non ho mai pensato che la vita dell´artista e la sua opera corrano su binari paralleli», dice mentre si chiude l´ultimo bottone della camicia bianca che indossa, con l´immancabile microcravatta, sotto il completo nero. Ci sono tracce di baci sul colletto, dello stesso colore del rossetto di Emily Stofle, la sua compagna, attrice comparsa in Inland Empire, l´ultimo delirio presentato l´anno scorso a Venezia. Si tengono per mano come due bambini. Lui imperturbabile dall´alto del suo equilibrio spirituale, lei mutevole, a seconda della luce, del profilo, dell´espressione: donna-bambina ora materna, ora astuta e intrigante. O semplicemente elegante demoiselle ospite, insieme al suo attempato amante, di una delle più sontuose residenze palermitane. Nel palazzo dei conti Federico, David e Emily si godono la storia e Ballarò. «Ciao maestro», esclama Lynch in italiano, stringendo la mano a Franco Battiato, che cena con noi nella torre saracena del palazzo, dopo aver ascoltato la conferenza del regista tra le suggestive rovine di Santa Maria dello Spasimo, un nome e un luogo che sembrano inventati per Lynch: ex chiesa, ex lazzaretto e ora spazio di rovine tardo gotiche per eventi culturali e spettacoli.
«Non ci sono film all´orizzonte», dice Lynch severo e rilassato. «Ora la priorità è la pace del mondo, e la chiave per realizzarla è la MT». La chiama con la sigla, come una vecchia cara amica, e in effetti lo è. La Meditazione Trascendentale, dice, ha riscattato la sua esistenza. Ma allora perché ha aspettato tanto per far sapere al mondo che la praticava? Lo ha fatto due anni fa, con l´impeto e la forza di un outing. E adesso è diventata una missione. Insiste sugli stessi concetti anche dieci volte in dieci minuti, si esprime con metafore degne di un pastore evangelico. «Casomai presbiteriano, la mia famiglia appartiene a quella chiesa», precisa. «Vede, io consideravo la MT una conquista personale, ne parlavo ai miei amici, non certo con i giornalisti. Poi sentii parlare dei "peace creating groups", e pensai, oh, avremo la pace del mondo in poche settimane. Non avevo capito che per realizzarla c´era bisogno di menti disposte a illuminarsi, che non otterremo i nostri risultati se la MT non verrà introdotta nei programmi scolastici, se i genitori non esorteranno i ragazzi ad apprenderne la tecnica. Le scuole americane che l´hanno adottata hanno già verificato che gli studenti sono più svegli, felici, forti e riescono ad avere un miglior rapporto con i vari corsi di studio. Ma, quel che è più importante, la MT nelle scuole elimina qualsiasi forma di violenza. Aumenta la consapevolezza, la ricettività, il rendimento».
Nel 1973, quando cominciò a meditare, Lynch era ancora regista di corti (The amputee uscì proprio quell´anno). Eraserhead, il primo film, sarebbe arrivato nel ”77, Elephant man tre anni dopo. Non furono gli stress di Hollywood, evidentemente, a far scattare la scintilla. Cosa allora? Paura di non farcela? «Avevo già chiaro in mente che il successo è pericoloso quanto l´insuccesso. Il fallimento è difficile da affrontare, ma a quel punto puoi solo risalire, e questo ti permette una libertà d´azione che è bellissima. Il successo è qualcosa a cui ti aggrappi, da lì puoi solo scendere, quindi essere al top implica una certa dose di terrore. La MT mi ha aiutato a non farmi uccidere da questo meccanismo. Non che io sia diventato insensibile, ho solo cominciato ad apprezzare anche quel che c´è sotto la vetta. La MT aiuta a far fronte alla depressione rafforzando l´io interiore con una carica di beatitudine, forza, energia. Non cancella la tristezza, ti aiuta a non esserne vittima. Non cancella la rabbia, aiuta ad eliminarla. A quel punto ho incominciato a non temere più i produttori che venivano con le facce appese per paura di rimetterci, ho incominciato a guardarli come degli amici, a ridere delle loro ansie».
In quegli anni, la febbre per l´India che i Beatles avevano scatenato era tramontata da un pezzo. Archiviata come una moda, al pari di Biba, Mary Quant e Carnaby Street. «Anch´io pensavo che la meditazione fosse una perdita di tempo. Li vedevo seduti, con gli occhi chiusi a non far nulla. No, io no, mi dicevo, non potrei, devo lavorare, produrre. Poi udii una frase: la vera felicità non è lì fuori, è dentro di te. E mi sentii frustrato, perché riconobbi che quelle parole erano vere, ma io non avevo la chiave d´accesso a quel segreto. Udii la parola illuminazione, e cominciai a riflettere: è vero, non sfruttiamo appieno il nostro potenziale. Un giorno mia sorella mi chiamò, disse che aveva appreso la MT. La sua voce era cambiata. Mi piacque quel che disse, mi conquistarono il suo sguardo sereno. la sua nuova sicurezza. Così mi misi alla ricerca di un maestro, a Los Angeles. Tanto felice fui all´inizio del mio percorso, che da allora, per trentaquattro anni, non ho mai mancato una seduta». I risultati non tardarono ad arrivare, racconta Lynch, che oggi ha più entusiasmo di allora. «Dopo due settimane, mia moglie mi disse: David ma dove è finita tutta la tua rabbia? Io ero già a un livello più alto della vita, quello che nelle scienze vediche chiamano atma, conosci te stesso».
La MT generò una specie di epidemia a casa Lynch. Incominciarono a praticarla i tre figli, ci provò anche suo padre Donald, uno scienziato che lavorava per il ministero dell´agricoltura. «Mia madre, no. Lei è piuttosto contraria a queste cose, anche se ne ha compreso l´importanza. Per i bambini è più facile, l´innocenza facilita l´apprendimento delle tecniche. Non hanno ancora accumulato lo stress degli adulti, non hanno la loro rabbia, la loro depressione, sono più liberi di esprimere tutto il loro potenziale per diventare creature forti e potenti. Pensate a una classe di studenti. La lezione è noiosa, dalla strada filtra una musica bellissima, la concentrazione sfuma. Ecco il contrario: sei in classe e leggi un libro che cattura la tua attenzione. Fuori dalla finestra può succedere qualsiasi cosa, neanche ci fai caso. quel che ti accade quando hai il tuo mantra e una persona autorizzata ti aiuta a usarlo, perché si tratta di una tecnica specifica. Inizi a pronunciare il mantra e, oh!, sai esattamente quando stai per trascendere, lo sai e boom!, beatitudine».
Racconta che quel che ha appreso dal Maharishi gli ha permesso di arrivare allo scopo senza sforzo alcuno. Il mantra ha guidato la sua mente a esplorare verso l´interno e lui ha cominciato lentamente a… immergersi. « un processo naturale, in un secondo sei oltre l´intelletto, dentro un oceano. Un´esperienza unica e allo stesso tempo familiare, potente, wow! è l´esperienza dell´assoluto, della sconfinata consapevolezza. E in quello stesso momento l´esistenza si rimette in moto, le cose incominciano ad andare meglio. Dopo trentaquattro anni di meditazione posso assicurare che si è trattato di un processo di illuminazione progressiva, di una capacità che è cresciuta e cresciuta e cresciuta di sentirsi libero dalla sofferenza, totalmente privo di negatività, capace di vedere l´unità del grande disegno. Ogni giorno di più».
Quando legge scetticismo negli occhi dei suoi interlocutori, Lynch sposta la discussione su un livello più elementare, più accattivante. «Le faccio un esempio tutto italiano: una volta che hai imparato a cucinare i rigatoni, non hai più bisogno dello chef; quando hai imparato la tecnica della TM, ti appartiene per il resto della vita. Ma è importante chiarire alcune cose: non devi appartenere a una setta, non devi rinunciare a nulla, tantomeno alla religione che professi, hai la tua tecnica, la pratichi e la vita andrà meglio, sempre meglio, sempre più in fretta. I tuoi amici saranno i primi ad accorgersi della differenza. Sarai splendente di consapevolezza. Saranno tutti felici di starti intorno, è un miracolo». Dunque sarebbe logico, strategico anzi, coinvolgere i potenti del mondo nella MT. Risolveremmo d´un colpo molti dei problemi dell´umanità. «I leader dicono di essere troppo occupati a risolvere i problemi quotidiani, in realtà sono solo preoccupati delle prossime elezioni. Sono sordi, ciechi, scettici di fronte a questo genere di cose. Per questo il movimento deve partire dal basso, dalle elementari. Sono i giovani i potenti di domani, i futuri, illuminati presidenti». C´è una paura che la MT non ha fugato? «Sì, di quel che non conosco. L´ignoranza mi fa paura. la vera nemica del mondo».