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 2007  dicembre 02 Domenica calendario

Daria Bignardi ha invitato nel suo salotto Mike Bongiorno per festeggiare l’uscita della monumentale autobiografia: «La versione di Mike», pubblicato da Mondadori: Le invasioni barbariche (La 7, venerdì, ore 21

Daria Bignardi ha invitato nel suo salotto Mike Bongiorno per festeggiare l’uscita della monumentale autobiografia: «La versione di Mike», pubblicato da Mondadori: Le invasioni barbariche (La 7, venerdì, ore 21.35). Quando c’è Mike è una festa: di ricordi, soprattutto. A ogni domanda, Mike parte come un fiume in piena ma la sua proverbiale precisione, che qualcuno chiama pignoleria, gli impedisce ogni volta di straripare. come se Mike al posto della coscienza (del super- io per far contenti i lettori di Freud) avesse un notaio incorporato; è come se la sua vita fosse una continua opzione tra risposta esatta e risposta sbagliata. C’è un suo intercalare famoso che andrebbe studiato dai cultori dell’inconscio: Mike si esprime con una prosa chiara, non ama le complicazioni sintattiche. Eppure, a Daria che lo seguiva con deferenza, continuava a ripetere: «Hai capito?». La sua partecipazione a Le invasioni barbariche è stata l’ennesima conferma di un duplice atteggiamento che l’intellighenzia ha nei suoi confronti. Per tanto tempo Mike è stato considerato l’esempio della pochezza della tv, la riduzione della complessità del sapere a quiz, secondo la celebre «Fenomenologia » di Umberto Eco. Poi, d’un tratto, Mike è stato sdoganato, vissuto persino come l’ultima barriera contro la deriva e il pattume televisivi. Come mai? Mike – seconda mossa – è l’unico grande berlusconiano che non viene mai accusato di berlusconismo. «Sa, cara Bignardi, Berlusconi mi ha dato la ricchezza, mi ha firmato un assegno di seicento milioni, eh, hai capito?». Come ha scritto Giovanni Mariotti, «Mike è un vincitore candido, dunque simpatico». Spiace solo che in questa sua «voluminosa» autobiografia Mike, che gode di una memoria prodigiosa, si sia completamente dimenticato dei non pochi che hanno sempre creduto in lui, anche in tempi non sospetti.