Elvira Serra, Corriere della Sera 1/12/2007, 1 dicembre 2007
MILANO
Intramontabile, come la Nutella. Il mito di Cenerentola non dà segni di cedimento. A dispetto di veline, letterine, troniste prezzemoline, c’è chi sogna ancora di diventar principessa per una notte. E dove, meglio che a un ballo delle debuttanti? Non sarà magari quello dell’Hotel de Crillon di Parigi, serata esclusiva per 23 selezionatissime rampolle delle famiglie che contano (settimana scorsa, in Place de la Concorde, spiccavano radiose la nipote dell’Avvocato Agnelli, Anna de Pahlen, la figlia di Phil Collins, Lily, e quella del direttore del Mundo, Cosima Ramirez Ruiz de la Prada). E forse non sarà neppure quello dell’Opernball di Vienna, appuntamento mondano del giovedì grasso inaugurato dall’imperatore Francesco Giuseppe e dalla principessa Sissi (l’ultima volta la madrina era Paris Hilton).
Ma un ballo delle debuttanti più abbordabile si trova sempre. Basta tener d’occhio le scuole dei cadetti: Roma, Milano, Palermo, Modena, Viterbo sono alcune delle città in cui ogni anno le ragazze bene si esibiscono in improbabili minuetti e quadriglie. «Il top è il Bal des Debs di Parigi. In Italia, la versione nazionalpopolare si svolge a Stresa. Sabato scorso le ragazze hanno danzato senza i cadetti dell’Accademia navale di Livorno, in lutto per la morte di Daniele Paladini a Kabul», dice il direttore del settimanale
Chi Alfonso Signorini. Per lui «queste manifestazioni sono anacronistiche, fanno sorridere, ma soddisfano la Cenerentola che è in ogni ragazza. Però restano un bel modo di fare beneficenza».
Al Gran Ballo di Stresa, ormai alla XIII edizione promossa dal comitato «Vienna sul Lago », i 500 euro di iscrizione delle 24 sognatrici tra i 17 e i 23 anni sono andati in favore del Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio. «Cerchiamo partecipanti romantiche, ma con i piedi per terra, semplici e moderne, portatrici di sani principi», spiega il notaio Claudio Limontini, presidente del comitato organizzatore.
«Io mi sono iscritta online
tre anni fa, ora ne ho 21. Era il mio sogno, quando mi hanno chiamata non ci pensavo più e ho cominciato a telefonare ad amici e parenti», racconta Gloria Guidazzi, debuttante di Cervia e candidata di diritto, con altre due «reduci» di Stresa, all’Opernball di Vienna. «I miei genitori sono stati felici. Papà fa l’ambulante e mamma è commessa, io studio Economia di Internet a Forlì, spero di trovar lavoro in questo settore ». Gloria, come le altre, è stata blindata per dieci giorni in un albergo di Novara prima del ballo. «Ci hanno insegnato il valzer e le altre danze, abbiamo preso lezioni di galateo, provato gli abiti messi a disposizione da un atelier di via Montenapoleone, scelto trucco e acconciatura. Che amarezza quando ci hanno detto che i cadetti non avrebbero potuto danzare...».
Meno prove, stessa emozione, per un’altra deb, decisamente glamour. Anna de Pahlen, figlia di Margherita Agnelli, della serata al Crillon parigino ricorda: «Mi sono emozionata davvero quando sono passata davanti ai miei genitori e li ho visti sorridere con tanto affetto. Dopo il ballo, mia madre mi ha confessato di essere molto fiera di me!».