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 2007  novembre 15 Giovedì calendario

Storia di due magistrati sotto accusa. Donna Moderna 15 novembre 2007. Clementina Forleo. Piange, Clementina Forleo, quando il 6 novembre viene sentita dal Consiglio superiore della magistratura sulle presunte ”pressioni” da parte di esponenti delle istituzioni

Storia di due magistrati sotto accusa. Donna Moderna 15 novembre 2007. Clementina Forleo. Piange, Clementina Forleo, quando il 6 novembre viene sentita dal Consiglio superiore della magistratura sulle presunte ”pressioni” da parte di esponenti delle istituzioni. Lei stessa le avrebbe denunciate, ma al Csm smentisce. «Il giudice per le indagini preliminari di Milano, 44 anni, pugliese, si sente isolata da quando ha toccato i politici» dice Stefano Zurlo de Il Giornale. Forleo arriva da tre anni intensi. «Finisce sui giornali nel 2004 per aver assolto Mohammed Daki, un tunisino accusato di terrorismo. Nell’estate 2005 perde i genitori in un incidente stradale. E negli stessi mesi le inchieste sul risiko bancario la riportano in prima pagina». Le inchieste. Il gip Forleo si occupa dei reati che sarebbero stati commessi durante le fallite scalate bancarie a Bnl e Antonveneta nel 2005. «Ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione a usare le intercettazioni delle telefonate tra Gianpiero Fiorani (Bpi) e Giovanni Consorte (Unipol) con sei politici, tra cui Massimo D’Alema e Piero Fassino» spiega Stefano Zurlo de Il Giornale. Gli amici. Tutti conoscono l’amicizia che lega Clementina Forleo e Giulia Buongiorno, suo avvocato e deputato di An. «Ma in questa vicenda il gip non ha ricevuto la solidarietà dei colleghi, a eccezione di Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano, e di pochi magistrati» dice Zurlo de Il Giornale. «Tra questi un altro giudice in prima linea: Henry John Woodcock, il pm di Potenza che ha indagato su Vallettopoli». I nemici. Si sente poco protetta e perciò a fine ottobre Forleo ha rinunciato, polemicamente, alla scorta dei carabinieri. «Li rimprovera di non aver indagato a fondo sulle minacce ricevute» spiega Zurlo de Il Giornale. «E dice di essere rimasta isolata per aver rivolto a Massimo D’Alema, Piero Fassino e altri quattro politici l’accusa di essere ”complici volontari” delle fallite scalate bancarie». Clemente Mastella va su tutte le furie per la partecipazione dei due magistrati ad Annozero. «Non dovete cercare il consenso della piazza» tuona il ministro della Giustizia. «Mastella ha un rapporto teso con Forleo perché il gip ha espresso solidarietà a De Magistris» dice Zurlo de Il Giornale. «Senza contare che lei ha rifiutato la solidarietà del ministro quando il 17 ottobre ha ricevuto una busta con un proiettile, come De Magistris». Perché se ne parla. Il caso scoppia il 4 ottobre quando Luigi De Magistris e Clementina Forleo partecipano al programma di Michele Santoro Annozero. Faranno il bis il 25, con ruoli diversi ma una linea comune. «Denunciano il tentativo di fermare i magistrati, con pressioni e intimidazioni, quando le indagini toccano persone potenti» spiega Giovanni Bianconi, inviato del Corriere della Sera. Come i loro colleghi durante Tangentopoli negli anni Novanta, lanciano proclami in tv. «Riemerge il conflitto mai risolto tra politica e giudici» spiega Stefano Zurlo, caposervizio della giudiziaria de Il Giornale. Uno scontro che spinge il Capo dello Stato a intervenire. « indispensabile» dice Giorgio Napolitano «evitare dichiarazioni e commenti che determinano sconcerto nell’opinione pubblica... Presterò vigile attenzione perché sia assicurato il pieno, doveroso sviluppo delle indagini in corso». Luigi De Magistris. Luigi De Magistris, 40 anni, figlio e nipote di giudici, è pubblico ministero a Catanzaro, la città dove è nato. Mette sotto accusa politici, forze dell’ordine, imprenditori e magistrati. E sui giornali denuncia: «C’è una nuova tangentopoli». Gli vengono sottratte due delle inchieste più scottanti: Poseidon e Why not. «Quest’ultima viene avocata il 17 ottobre dal procuratore generale di Catanzaro, Dolcino Favi» dice Carlo Vulpio del Corriere della Sera. «Tra gli indagati c’è Clemente Mastella e per Favi il pm non può indagare sul ministro della Giustizia che aveva chiesto il suo trasferimento». Le inchieste. Il pm di Catanzaro Luigi De Magistris ha avviato tre inchieste scottanti. «La più nota, Why not, riguarda lo sperpero di fondi dell’Unione europea per la creazione di posti di lavoro interinali: tra gli indagati ci sono il premier Romano Prodi, per abuso d’ufficio, e l’imprenditore Antonio Saladino» spiega il giornalista Carlo Vulpio, che segue il caso per il Corriere della Sera. «Di appropriazione di denaro pubblico si parla anche in Poseidon, sui depuratori in Calabria, e in Toghe lucane, su una presunta cupola d’affari in Basilicata». Gli amici. «Luigi De Magistris ha ricevuto il sostegno e la solidarietà della società civile calabrese, a partire dall’associazione ”Ammazzateci tutti”, nata a Locri dopo l’omicidio del politico Francesco Fortugno per mano della ”ndrangheta nel 2005» spiega Carlo Vulpio del Corriere della Sera. «Tra i fan del magistrato ci sono anche Antonio Di Pietro, ex pm di Mani pulite e ora ministro per le Infrastrutture, il comico Beppe Grillo e Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso da Cosa Nostra nel 1992». I nemici. Il 17 ottobre De Magistris riceve una busta con un proiettile e la stella delle Brigate rosse. Ma il pm esclude che a inviarla siano state le Br: «Quei proiettili provengono da settori deviati di apparati dello Stato». A cosa si riferisce? Di sicuro, l’inchiesta Why not indaga su una presunta loggia massonica che farebbe confluire denaro a San Marino. L’avversario.  un duello a distanza. «Il 21 settembre il ministro della Giustizia chiede il trasferimento di De Magistris perché lo ritiene responsabile del ”clima di sospetto” alla Procura di Catanzaro. Il Csm deciderà il 17 dicembre» dice Vulpio del Corriere della Sera. «E il 14 ottobre il pm indaga Mastella per abuso d’ufficio nell’inchiesta Why not». Maurizio Dalla Palma