Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2007  novembre 30 Venerdì calendario

Carlo Lucarelli sostiene che le sue trasmissioni non ammantano di fascino il crimine perché «per noi il protagonista è la vittima

Carlo Lucarelli sostiene che le sue trasmissioni non ammantano di fascino il crimine perché «per noi il protagonista è la vittima. Ha un nome, e non usiamo mai la parola cadavere. Non è la coltellata la cosa più importante, ma il movente, la storia dietro. Credo che il pubblico abbia capito: il primo anno le nostre troupe erano prese a insulti, ora sono i parenti delle vittime a scrivere per chiederci di occuparci del loro caso. Non domandiamo ”che effetto fa vedere sua figlia in un lago di sangue?”. Non penso di essere morboso, poi non so».