Dagospia 28/11/2007, 28 novembre 2007
Un capolavoro, un esempio di costruttivismo sovietico, un’idea forte per un partito forte. Sono questi alcuni commenti pronunciati quando nei giorni scorsi WalterEgo Veltroni ha presentato il simbolo del Partito Democratico
Un capolavoro, un esempio di costruttivismo sovietico, un’idea forte per un partito forte. Sono questi alcuni commenti pronunciati quando nei giorni scorsi WalterEgo Veltroni ha presentato il simbolo del Partito Democratico. Gli esperti di grafica e design continuano a guardare il simbolo tricolore con l’ulivetto schiacchiato tra le lettere, e riflettono. Molti di loro sanno benissimo che disegnare il simbolo di un partito è più difficile che copiare una tela di Rubens. In queste operazioni si devono convincere i maggiorenti dei partiti e si sa benissimo che l’incultura dei politici nell’estetica porta a giudizi sprezzanti e micidiali. by Artefatti (www.artefatti.it) Nel caso del nuovo logo del PD, la parte principale l’ha giocata WalterEgo Veltroni che ha attribuito la paternità del simbolo a Nicola Storto, un grafico molisano guidato dietro le quinte da Antonio Romano, il più che vispo titolare dello Studio Area. Gli esperti di grafica e di design dicono che la nuova immagine è più adatta per un marchio di prodotto che non per un logo di partito, e sostengono che l’applicazione estensiva del brand sarà in alcuni casi molto complicata. Adesso salta fuori sul quotidiano "Libero" la notizia che il simbolo di Walter sarebbe stato copiato dall’Olanda. Il giovane molisano ideatore del logo PD pare che sia stato allievo presso l’Università di Venezia del designer Michel De Boer, un professore olandese che ha ideato la grafica del giornale AD New Media. A prima vista il confronto è impressionante, ma per saperne di più si può andare a pagina 12 di "Libero" e sul sito di informazione www.ad.nl.