Varie, 28 novembre 2007
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Brunelli Simone
• Codogno (Milano) 30 giugno 1983. Ex calciatore • «[...] portiere della Primavera del Milan, passato all’Inter nel 2003 [...] aveva fatto causa al club nerazzurro, con l’accusa di non averlo curato in modo adeguato in seguito ad un serio infortunio alla spalla. Il Tribunale ha dato ragione all’Inter, alla quale ha riconosciuto la correttezza del proprio comportamento e torto al giocatore, che era già stato squalificato dalla Disciplinare per una questione di firme false sul contratto» (’Corriere della Sera” 30/5/2007) • «[...] con le sue denunce ha determinato l’apertura di un fascicolo dell’Ufficio indagini sulle plusvalenze delle società milanesi [...] La strana storia di questo ragazzo inizia nella primavera del Milan: nel 2003, pochi giorni prima della scadenza del contratto annuale, i rossoneri depositano un altro contratto di quattro anni. Poche ore dopo, però, il Milan cede il 50% del cartellino all’Inter per 1,5 milioni di euro. Risolto il contratto precedente, ne viene depositato un altro per il quale Brunelli diventa un giocatore dell’Inter fino al 2008, con uno stipendio di 2.500 euro al mese. In tutte queste operazioni, però, il portierino [...] sostiene di non aver mai messo una firma. ”Quelle presenti sui contratti sono false. Io ero in Sardegna”, ripete. Per un po’ sta zitto, poi, all’inizio del 2006, presenta una denuncia contro ignoti alla procura di Milano e alla Procura federale. Nel frattempo, Brunelli, in prestito alla Pro Sesto, si infortuna alla spalla. Secondo il giocatore, viene operato con ritardo. Passato alla Vis Pesaro, si fa male di nuovo: i medici gli dicono che non potrà più giocare a calcio. In questo periodo, Brunelli sostiene che l’Inter lo ha abbandonato, non lo paga né gli fa svolgere le visite di rito. [...]» (a. rav., ”Corriere della Sera” 20/1/2007) • «[...] Le firme false sui contratti di Simone Brunelli, portiere-plusvalenza passato dal Milan all’Inter che ha dato il via all’inchiesta sportiva, non le hanno messe Inter e Milan. A scagionare le società è lo stesso procuratore federale Palazzi [...] ”Con riferimento alle vicenda relativa alla apocrifia delle firme non appare potersi censurare la condotta dei dirigenti”. I quali, sostiene la procura, non potevano sapere che le firme che si sono ritrovati sul contratto fossero false (le norme consentono che le controparti le appongano in momenti diversi). Al contrario del Brunelli, che, pur sapendolo da subito, non ha ”ritenuto di eccepire alcunché [...] se non nel momento in cui, a distanza di due anni, i rapporti con la società si erano irreversibilmente deteriorati”. E così da accusatore Brunelli diventa accusato [...]» (a. rav., ”Corriere della Sera” 27/1/2007).