varie, 25 novembre 2007
Mario Lugato, 85 anni. Veneziano, ex dirigente del porto di Genova, pieno di vigore nonostante l’età, passava il tempo prendendosi cura del suo orto
Mario Lugato, 85 anni. Veneziano, ex dirigente del porto di Genova, pieno di vigore nonostante l’età, passava il tempo prendendosi cura del suo orto. Tre anni fa la moglie Elide Bettin cadde dalla bicicletta e morì, da allora viveva con la moldava Liliana di 40 anni e col figlio Giancarlo di 55, psicopatico, in cura da una vita, senza lavoro e senza amici, un passato da drogato, ancor più folle dopo la morte della madre, sempre incollato alla tv, convinto un giorno d’essere un guerriero, un giorno un austronauta, a seconda dei film che guardava, capace di furie tali che il padre da qualche tempo di notte si chiudeva a chiave nella stanza, perché, spiegava agli amici, «mi sò vecio e gò paura». Sabato scorso il Lugato Giancarlo fu colto da un attacco di rabbia più feroce del solito, tanto che la badante in preda al terrore si gettò dalla finestra del primo piano rompendosi un tallone ma avvertendo subito dopo la polizia. Lui nel frattempo prese un’accetta, con quella s’accanì sul collo del padre fin quasi a mozzargli la testa, quindi con in mano una sega si chinò sul corpo zuppo di sangue ed era intento a staccare la calotta del cranio quando piombò nella stanza la polizia: «Ma come, siete già qui? Devo ancora finire di tagliarlo» Prima delle 23 di sabato 24 novembre in una villetta in via Fornase 52/h a Spinea, provincia di Venezia.