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 2007  novembre 25 Domenica calendario

Il municipio ha sede nel carcere asburgico chiuso nell’Ottocento. Attorno a questo paesone c’è ancora il fossato del vecchio castello

Il municipio ha sede nel carcere asburgico chiuso nell’Ottocento. Attorno a questo paesone c’è ancora il fossato del vecchio castello. Il sindaco Marcello Volpato sta in trincea e vigila: «I miei concittadini sono diventati allergici ai romeni. Bisognava fare qualcosa». Detto fatto, questo sindaco di centrosinistra con la tessera del Partito Democratico in tasca dopo anni di militanza nella Margherita, ha preso carta e penna e con inchiostro indelebile ha stabilito da tempo che chi vuole diventare cittadino di Camposampiero deve avere precisi requisiti, un alloggio, un lavoro, un reddito minimo. Altrimenti via. Via da questo Nord Est che ancora una volta urla più forte di fronte al Babau rappresentato da romeni, marocchini, zingari, gli albanesi no perché nessuno ne parla più, dagli stranieri che tirano da sempre l’economia di questa regione che vorrebbe accoglierli solo quando serve, meglio se dalle nove alle cinque orario continuato. A Camposampiero c’è una partita Iva ogni 7,5 abitanti. Gli iscritti all’anagrafe sono 12 mila che diventano 65 mila contando gli abitanti degli altri dieci comuni che si sono schierati - a volte con qualche distinguo molto sottile - con il sindaco leghista di Cittadella, venti chilometri più a Sud, stessa provincia, stessa testa, che per oggi ha chiamato a raccolta mezzo centrodestra e tutto il Nord Est contro la procura di Padova che lo ha messo sotto inchiesta perchè lui agli stranieri chiede pure il certificato penale, contro il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero e dell’Interno Giuliano Amato che dicono che non si possono alzare muri e steccati anche se solo in carta da bollo e col timbro del municipio. A Camposampiero ci sono 12 mila abitanti, 1500 extracomunitari che sgobbano nelle fabbrichette - alla Anselmi metallurgica, 180 operai su 240 sono stranieri - e altri 1000 che si arrangiano come possono. In zona naturalmente ci sono 20 telecamere, aumentate negli anni in modo direttamente proporzionale alla paura. Giura il sindaco di Camposampiero, 64 anni, pensionato del pio Messaggero di Sant’Antonio, faccia paciosa dietro gli occhialini da falco: «I reati, dai furti alle rapine, sono in diminuzione. La paura della gente è in crescita. Bisognava fare qualcosa». Alla manifestazione di oggi davanti al Municipio di Cittadella, un paesone tutto bastioni e fortilizi medioevali, il sindaco Volpato giura che non ci sarà: «Si poteva fare qualcosa prima che intervenisse la magistratura, ma è diventata un’iniziativa del centrodestra». Katia Zorzi, sindaco di San Giorgio delle Pertiche, stessa tessera del Pd, stesso appello contro la paura, vorrebbe esserci ma non può: «C’è la festa dei carabinieri in pensione... Ma è giusto dare una scossa a questo governo che sulla sicurezza è latitante...». Gongola Massimo Bitonci, il sindaco leghista di Cittadella che ha acceso la miccia, fatto il botto e continua a vedere l’effetto che fa pure a sinistra: «Non siamo nè xenofobi, nè razzisti. Applichiamo solo alla lettera il provvedimento del governo del febbraio di quest’anno che prevede la presentazione della documentazione per il rilascio dell’attestazione della regolarità di soggiorno». Alla manifestazione di oggi ci sarà lo stato maggiore della Lega, i veneti di An, qualcuno dell’Udc anche se il partito sembra essersi tirato già indietro, un bel po’ di gente e magari pure qualcuno del centrosinistra. Certo non i 300 di Rifondazione, dei centri sociali, della Cgil e dell’Opera Nomadi che davanti al comune di Cittadella, l’ultimo avamposto della paura, hanno srotolato ieri pomeriggio uno striscione con su scritto: «I veri criminali sono chi combatte i poveri». In questa guerra infinita, il sindaco di Camposampiero Marcello Volpato guarda al sodo, ai timori dei suoi concittadini e al termometro della propaganda: «Se potessi parlare con il ministro Amato gli direi che ci vorrebbero più poliziotti e carabinieri sul territorio. Più sono visibili, più la gente si tranquillizza e meno ci tira per la giacca». Stampa Articolo