Andrea Nicastro, Corriere della Sera 25/11/2007, 25 novembre 2007
Il numero è della compagnia telefonica Roshan. Un telefonino come questo funziona solo nelle città più importanti dell’Afghanistan
Il numero è della compagnia telefonica Roshan. Un telefonino come questo funziona solo nelle città più importanti dell’Afghanistan. «Dove c’è Roshan, c’è Karzai», dicono gli afghani. Ma si sbagliano: ci sono anche i talebani. Uno, due squilli, poi Kari Yusuf Ahmadi risponde al Corriere. il principale portavoce del movimento talebano. Giovane, cortese, ma invisibile. Ahmadi, siete stati voi talebani ad attaccare gli italiani? «Sì e lo faremo ancora». Perché? Gli italiani stavano solo costruendo un ponte. «Non ci interessa se distribuiscono elemosine o sparano. Sono alleati degli americani e quindi invasori. Se ne devono andare. Prima lo capiscono e meglio sarà per loro». Un attentato tanto a Nord è insolito. State sfuggendo alla pressione delle forze Nato nel Sud? «Chi mette in giro queste falsità? Questo è l’inizio dell’offensiva invernale. Proprio perché a Sud non abbiamo difficoltà allargheremo l’azione ovunque. Kabul compresa. Non useremo solo bombe stradali o shahid, "martiri". Affronteremo stranieri e governativi anche in campo aperto. Per questo stiamo avvertendo i civili di tenersi lontani». Non rischiate troppo? «Sul terreno non temiamo nessuno mentre, è vero, restiamo vulnerabili se attaccati dal cielo. Ma ciò non ci ferma. Venerdì abbiamo liberato il distretto di Gulustan (nella provincia occidentale di Farah, pattugliata anche da forze speciali italiane, ndr). Controlliamo quasi dieci province e migliaia di distretti». La situazione caotica in Pakistan vi sta agevolando? «Abbiamo l’aiuto dell’intera comunità islamica, non di questo o quel Paese». Perché non rispondete agli appelli del presidente Karzai per una trattativa politica? «Karzai recita. Il suo governo non ha l’autorità per parlare con noi. Stiamo vincendo: toccherebbe a noi offrire una via d’uscita politica. Non a Karzai».