Antonio Cianciullo, la Repubblica 23/11/2007, 23 novembre 2007
MILANO
Una Ferrari e un divano a forma di serpentone in carta riciclata. I formaggi dei parchi e l´azienda che ha brevettato la correzione automatica della scrittura nei programmi Microsoft. I materiali super resistenti capaci di sopportare i climi estremi e i vestiti in canapa. I motori nautici a basso impatto ambientale e lo scooter a metano realizzato dagli studenti dell´istituto professionale di Rimini che con 86 centesimi di carburante fa 130 chilometri. In tutto 300 aziende impegnate nel nuovo made in Italy, fatto di ricerca avanzata e attenzione all´ambiente: sono le protagoniste della Fiera Campionaria che è tornata ieri a Milano, dopo 16 anni di assenza, con una nuova formula messa a punto da Symbola, la Fondazione per le qualità italiane, ed evidenziata dalla decisione di azzerare l´impatto serra dell´appuntamento compensando le emissioni di anidride carbonica con nuovi alberi che saranno piantati in un parco milanese.
Per il presidente del Senato Franco Marini, l´iniziativa mostra «intelligenza dei tempi», cioè la volontà di recuperare l´antica capacità dell´industria italiana di fornire prodotti d´eccellenza. Per il vicepremier Francesco Rutelli la nuova Campionaria, resuscitata 87 anni dopo il primo debutto, «parla all´Italia vera, che produce, che innova, che ha fiducia nel futuro». Per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, la fiera «raccoglie lo straordinario lascito del passato e indica la strada per il futuro».
«Voltaire si chiedeva come mai, in mezzo a tanti sommovimenti, guerre intestine, cospirazioni, crimini e follie, ci siano stati così tanti uomini che hanno coltivato le arti utili e le arti piacevoli in Italia. E´ questa la base da cui possiamo partire: in tutto il mondo il nostro stile di vita e l´immaginario legato ai nostri paesaggi sono merce pregiata. Costruendo la rete delle eccellenze possiamo vincere la sfida della competitività globale», ha aggiunto il presidente di Symbola Ermete Realacci.
La soft economy proposta dalla Campionaria spazia in tutti i campi della produzione. Si va dalla scelta della San Pellegrino di produrre aranciate e chinotti utilizzando solo prodotti italiani, e dunque riducendo i costi ambientali del trasporto, alla linea Biancolatte proposta da Roberto Ferrante, che ha ereditato un marchio storico della maglieria abruzzese innovandolo con un´idea cinese: l´uso della fibra di latte. La tecnica si basa su un processo termico di separazione delle varie componenti del latte mirato a isolare una proteina, la caseina, che serve per produrre una fibra soffice come la seta ma ancora più leggera: unita al cachemire o al cotone dà maglioni morbidissimi.
Un´altra esperienza d´avanguardia è la Fabbrica del Sole, una cooperativa di Arezzo che ha costruito il primo idrogenodotto urbano del mondo. «Quando lo hanno scoperto, ci hanno chiamato in India per ripetere l´esperimento», racconta Emiliano Cecchini, il presidente dell´azienda. «Siamo partiti sfruttando le potenzialità di un territorio in cui gli orafi, una tradizione che risale al tempo degli etruschi, utilizzano l´idrogeno per lavorare l´oro. E noi li facciamo risparmiare perché l´idrogeno lo portiamo nei tubi e inoltre lo usiamo anche per dare caldo, freddo ed elettricità. Con i pannelli fotovoltaici che installeremo entro un anno chiuderemo il cerchio dell´efficienza».