Varie, 22 novembre 2007
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Carbone Benito
• Bagnara (Reggio Calabria) 14 agosto 1971. Ex calciatore. Debuttò in A col Torino nella stagione 1988-89, cambiò maglia con grande frequenza giocando con Reggina, Casertana, Ascoli e Napoli. Nel campionato 1995-96 l’approdo in una grande: l’Inter, con cui giocò un anno e mezzo. Poi l’avventura inglese con Sheffield, Aston Villa, Bradford, Derby e Middlesbrough. Nel 2002-03 il ritorno in Italia, a Como, Parma, Catanzaro, Vicenza, Pavia • «[...] Ho fatto una carriera inferiore alle mie potenzialità. Il motivo? Lasciare l’Inter a 24 anni. stato il più grande errore della mia vita, perché mi sono giocato la Nazionale. Avevo davanti Baggio, Zola e Mancini, ma erano in fase calante, mentre Totti e Del Piero stavano sbocciando. Io ero la generazione di mezzo e potevo fare di più [...] Il Torino è la mia mamma calcistica. Lì sono diventato uomo e calciatore con Vatta e Claudio Sala. Mondonico invece mi ha portato in serie A”. Napoli: ”Avevo la maglia numero 10, quella di Maradona e Zola. Pesantissima”. L’anno dopo il passaggio all’Inter ”Il sogno, visto che sono tifoso nerazzurro. Era il primo anno dell’era Moratti, un grande signore. Giocavo fuori ruolo, a fine anno chiesi a Hodgson di poter fare il rifinitore ma mi disse che in quel ruolo avrebbe giocato Djorkaeff e me ne andai”. L’Inghilterra: ”Anni bellissimi: su tutto la finale di Coppa con l’Aston Villa”. Poi gli uomini di una carriera: ”Prandelli mi ha insegnato cos’è il calcio; Baggio è il mio modello; Fabio Cannavaro l’amico [...]» (Vincenzo Di Schiavi, ”La Gazzetta dello Sport” 18/6/2010).