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 2007  novembre 21 Mercoledì calendario

3 ARTICOLI

IL SOLE 24 ORE 19/11/2007
Fabio Grattagliano
Rosalba Reggio

Il campionato dei campionati Primato Juve scritto nella storia.
La Juventus vince il supercampionato dei campionati, anche se le penalizzazioni degli ultimi due anni riducono il distacco rispetto alle due milanesi, Inter e Milan. La speciale graduatoria (nella tabella a destra) è stata realizzata prendendo in considerazione i risultati dei tornei calcistici della massima serie dal 1946 a oggi. Per ogni campionato è stato assegnato un punteggio all’inglese, ovvero, in un campionato da venti squadre, 20 punti alla prima classificata, 19 alla seconda e così via, fino a 1 punto per l’ultima classificata. A parità di punteggio è stata seguita la classifica ufficiale che tiene conto anche della differenza tra partite vinte e perse o dei gol fatti e subiti.
Se si limita il periodo di osservazione dal 1946 al 2002 (simulazione realizzata per calcolare la ripartizione dei diritti tv che sarà applicata a partire dal 2010) la Juventus amplia il distacco (è prima con 863 punti, contro gli 801 di Milan e Inter), mentre considerando gli ultimi cinque anni (dal 2002 al 2007) la classifica vede in testa l’Inter con 90 punti, seguita da Milan (88), Roma (79), Udinese (63), Lazio (62) e Juventus (55).
Sul fronte del numero di tifosi (la nuova disciplina sui diritti tv tiene conto anche di questo parametro), un sondaggio di IPR Marketing realizzato la scorsa settimana conferma il primato della Juventus con oltre dieci milioni di sostenitori. In generale nelle prime 6 squadre del campionato di calcio di serie A si concentra la passione del 70% dei tifosi e le rimanenti 14 si dividono solo il 30% della fetta.
«Dopo il dato juventino - spiega Antonio Noto, direttore della IPR marketing - nella graduatoria delle città vince Milano, seguita da Torino e Roma. Infatti la somma tra i tifosi del Milan e dell’Inter arriva a 13 milioni, mentre quella dei tifosi di Lazio e Roma si ferma a poco più di 6 milioni. Altra particolarità è la crescita delle squadre del Sud. Se il Napoli ha lo stesso bacino di utenza del Milan, sorprende che Palermo superi squadre come la Fiorentina e il Torino».
(www.agcom.it La nota metodologica del sondaggio)


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Il Sole 24 Ore 21 novembre 2007.
Adriano Galliani

Lettera
Tifosi, classifiche controverse.
Caro Direttore,
nella pagina 9 del Sole 24 Ore di lunedì 19 novembre, a cura di Fabio Grattagliano e Rosalba Reggio, e in calce all’articolo intitolato "Primato Juve scritto nella storia", è riprodotta una tabella contenente i dati relativi al numero di tifosi italiani delle attuali squadre del campionato di calcio di serie A. Come si desume dall’articolo stesso, i dati contenuti in tale tabella sono il frutto di uno studio condotto di recente dalla Ipr Marketing, istituto di ricerca con sede a Napoli, Pozzuoli e Roma, specializzato nella realizzazione di modelli di consulenza basati sul confronto tra sondaggi ed elaborazione di strategie di comunicazione.
Ebbene, i risultati della ricerca della Ipr Marketing si discostano in modo significativo - e sono smentiti - dai sondaggi di alcuni dei principali istituti di ricerca, anch’essi relativi al numero di tifosi italiani delle principali società di calcio. Riporto qui di seguito i risultati di tali studi, tutti peraltro pubblicati il 27 agosto 2007 sui principali quotidiani italiani.
Secondo un sondaggio effettuato nel dicembre 2006 dalla Cra Nielsen su un campione di circa 5.000 persone dai 6 anni in su, pubblicato su «Il Corriere della Sera» del 24 agosto 2007, nella stagione sportiva 2006/2007 i bacini d’utenza dei tifosi italiani erano così suddivisi (mi limito ai primi 8 posti): Juventus, 9.729.290 tifosi (a fronte dei 10.080.000 della Ipr); Milan, 4.847.109 (a fronte dei 5.600.000 della Ipr); Inter, 4.471.197 (a fronte dei 7.280.000 della Ipr); Roma, 1.950.065 (a fronte dei 4.200.000 della Ipr); Napoli, 2.444.368 (a fronte dei 5.600.000 della Ipr); Lazio, 599.549 (a fronte dei 2.240.000 della Ipr); Fiorentina, 1.212.650 (a fronte dei 1.120.000 della Ipr); Palermo, 712.465 (a fronte dei 1.680.000 della Ipr). La stessa Cra Nielsen, nel corso del medesimo sondaggio, i cui risultati sono stati anch’essi pubblicati su «Il Corriere della Sera» del 24 agosto 2007, ha evidenziato che tra la stagione sportiva 2001-2002 e la stagione sportiva 2005-2006 i tifosi di Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli hanno subito oscillazioni così individuate: quanto alla Juventus, tra gli 8.711.000 e i 9.845.000; quanto al Milan, tra i 4.473.000 e i 5.168.000; quanto all’Inter, tra i 4.639.000 e i 4.753.000; quanto alla Roma, tra il 1.734.000 e il 1.559.000; quanto infine al Napoli, tra i 2.347.000 e il 1.640.000.
Ancora: in un sondaggio dell’istituto di ricerca Ipsos-Stage Up, condotto con interviste telefoniche tra il 30 gennaio e l’8 febbraio 2007 su un campione di 1.361 persone, pubblicato da «Il Sole-24 Ore» del 24 agosto 2007, i tifosi italiani erano suddivisi come segue (mi limito ancora ai primi 8 posti): Juventus, 7.032.000; Milan, 4.826.000; Inter, 4.316.000; Napoli, 1.814.000; Roma, 1.531.000; Fiorentina, 723.000; Lazio, 516.000; Palermo, 465.000. Infine l’istituto di ricerca Demos, in un sondaggio dell’aprile 2007 condotto su un campione di 1.329 persone e pubblicato da «La Repubblica» del 24 agosto 2007, suddivide, questa volta in percentuale, i bacini d’utenza secondo i seguenti dati: Juventus, 27,7% (a fronte del 22,5% della Ipr); Milan, 22,6% (a fronte del 12,5% della Ipr); Inter, 16,1% (a fronte del 16,2% della Ipr); Napoli, 8,5% (a fronte del 12,5% della Ipr); Roma, 7,2% (a fronte del 9,5% della Ipr); Lazio, 3,2% (a fronte del 5% della Ipr).
I dati sopra riportati si discostano, dunque, in modo talvolta davvero significativo da quelli ottenuti dalla Ipr Marketing e riportati dal Sole-24 Ore: si tratta di dati, questi ultimi, che, alla luce di quanto detto, sembrano quindi decisamente poco attendibili.
Adriano Galliani
Vicepresidente Vicario
dell’A.C. Milan Spa

I rilievi del dottor Adriano Galliani sulla consistenza dei tifosi delle attuali squadre del campionato di calcio di Serie A sono certamente fondati. Tuttavia confermano come la misurazione dell’appartenenza a una fede calcistica piuttosto che a un’altra rappresenti un esercizio complesso. D’altronde, gli stessi sondaggi precedenti, non presentano dati univoci. pur vero che il Milan, nelle rilevazioni citate da Galliani, risulta sempre secondo in classifica dopo la Juventus, ma non si può non notare che il numero di tifosi è estremamente variabile. Oltretutto, i sondaggi risentono sempre del momento contingente in cui vengono effettuati e, nel caso specifico, potrebbero essere condizionati dagli attuali risultati sul campo. Semmai, sarà interessante capire quale metodologia di misurazione verrà adottata dalla Lega per le rilevazioni demoscopiche che contribuiranno ad assegnare una quota rilevante (il 25%) della torta dei diritti televisivi dal 2010.
(F.Gr. e Ro.R.)


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CORRIERE DELLA SERA 24/08/2007
Federico Pistone
Scandali e Moggi dimenticati: la Juve resta la regina di cuori. MILANO - L’ Italia del calcio riparte dalla sfida lanciata da Milan e Roma all’ Inter campione, dall’ ambizioso ritorno della Juve, dalla riapparizione di piazze calde come Napoli e Genoa, dai derby al completo, dagli stadi sicuri. L’ unico pronostico certo, in una stagione tutta da decifrare e da gustare, è quello sul pubblico. Dopo il calo di spettatori del campionato scorso (-13,28% rispetto al 2005-06), è previsto il ritorno in massa allo stadio. Più numeri e più passione, lo dicono anche le statistiche. La Cra, Customized research and analysis, da anni tiene sotto osservazione il fenomeno del tifo e ci racconta che razza di italiani siamo. «L’ effetto Moggi sembra essere passato come un soffio di vento», commenta il ricercatore Marco Dell’ Acqua osservando il grafico che conferma la Juventus nel cuore di un tifoso su quattro, per la precisione 9.729.290 pari al 23%. Al di là degli scandali e dei sospetti, ha prevalso il cuore. Il sondaggio è stato effettuato nel dicembre 2006 su un campione di circa 5 mila persone, dai 6 anni in su. Tolto il partito degli «infastiditi» dal calcio, che si prende un fettone del 23,4% (rappresentato quasi esclusivamente da donne e anziani), il «parco potenziale» degli appassionati si spartisce il resto della torta. Gli «spettatori semplici» sono la minoranza (7,4%) mentre molto più numerosi sono i passionali («accaniti» 10,8 e i «coinvolti» 12,6%) ma ancora di più i distaccati, con il 16,7% di «saltuari» e il 29,1% di «indifferenti» che però rientrano nella categoria dei coinvolti in quanto, loro malgrado, il calcio li condiziona: «Prendiamo ad esempio una mamma - spiega Dell’ Acqua - che ha tutt’ altri pensieri ma che è costretta a comprare al figlio la maglietta del suo beniamino. Anche questo è marketing, è coinvolgimento. E così quella signora, suo malgrado, entra di diritto nella statistica». A proposito di signore, la Juventus resta di gran lunga la squadra più amata dagli italiani, gli scandali le hanno fatto perdere solo l’ 1,2% dei sostenitori. «La Juve ha una tifoseria ecumenica, che va da nord a sud e investe ogni ceto sociale. I suoi tifosi sono generalmente tranquilli, poco accalorati, quasi signorili». Sembra incredibile, ma a scivolare sono il Milan campione d’ Europa (-6,2%), che si assesta al secondo posto con il 12% dei favori, e l’ Inter campione d’ Italia, terza con l’ 11% ma in flessione del 4,9% rispetto alla stagione precedente. «I supporter milanesi hanno perso le peculiarità che caratterizzavano le due sponde», precisa Dell’ Acqua. Insomma, qualcuno potrà offendersi ma ormai è difficile distinguere un interista da un milanista. A rubare consensi sono soprattutto le squadre emergenti, come il Napoli (+4,9%, quarto posto assoluto con il 6% pari a quasi 2 milioni e mezzo di sostenitori) e la Fiorentina, sesta con 1.212.650 tifosi (3%) e con un robusto incremento del 19,2%. La Roma è quinta con quasi due milioni di cuori giallorossi che battono in Italia e con un impressionante +25,1% rispetto all’ anno prima. «Potrebbe essere anche l’ effetto gossip delle nozze di Totti», commenta Dell’ Acqua, che analizza un dato apparentemente frivolo ma che invece dice molto. Nella distribuzione per sesso del tifo emerge che la Roma è equamente divisa (51% maschi e 49% femmine), rispetto a dati molto più sbilanciati delle altre tifoserie: l’ Inter ha il 67% di uomini e il 33% di donne, la Juve 62 e 38, il Milan 64 e 36, che corrisponde anche alla media nazionale. «Probabilmente - spiega Dell’ Acqua - molte romane sono diventate romaniste appassionandosi alla bella storia del capitano. Ormai a fare notizia o audience non sono piu gli attori ma i calciatori». Bassa classifica per la Lazio, dietro a Cagliari e Torino, con meno di 600.000 tifosi. Sembra addirittura un errore, ma i tifosi biancocelesti in Italia sono meno di un terzo rispetto a quelli giallorossi. «Forse la Roma ha personaggi più popolari e anche certi atteggiamenti del pubblico laziale non riscuotono molte simpatie». Il dato abnorme del Lecce (+52,5% di tifosi) va invece ricondotto all’ euforia per la presenza di Zeman in panchina al momento del sondaggio. Un allenatore scomodo, ma indubbiamente di tendenza. Un’ altra inchiesta del sondaggio Cra mette in luce come ai periodi in cui una squadra ha vinto con continuità, in Italia e in Europa, corrisponde un maggiore reclutamento di tifosi. «La squadra si sceglie tra i 6 e i 13 anni - precisa Dell’ Acqua - e si può verificare che chi aveva quell’ età circa 10-15 anni fa, sia stato influenzato dai successi del Milan di Sacchi e Capello, mentre se consideriamo la fascia 25-34 anni si registra una prevalenza di tifosi juventini legati al periodo di Platini». Se si scava nel passato remoto delle statistiche il dato viene confermato: la Juve aveva molti meno tifosi quando a dominare Italia ed Europa erano Milan e Inter. Un caso a parte è quello dell’ Inter che ha avuto un picco superando il Milan grazie all’ effetto Ronaldo (nonostante abbia vinto poco), un vero idolo per i ragazzini in cerca di squadra del cuore. Oggi la squadra nerazzurra non ha più un vero beniamino delle masse, ma le simpatie si disperdono su vari giocatori, primi fra tutti Zanetti e Materazzi (15%). Il più amato in assoluto è Del Piero con il 17% delle preferenze complessive del pubblico italiano e il 54% di quello bianconero. Totti conquista la quasi totalità del popolo romanista che lo elegge primo idolo all’ 88%. Kaká è già davanti a Maldini e Gattuso nelle preferenze milaniste, mentre il Napoli in cerca di nuovi miti si è inventato quello di Calaiò (29%), uno che a suon di gol lo ha riportato in serie A. Agli intervistati è stato chiesto anche di indicare il giocatore più amato in assoluto: l’ 11% ha detto Cannavaro, difensore del Real Madrid. «Non dimentichiamo - annota Dell’ Acqua - che è stato il capitano della nazionale campione del mondo». Al secondo posto, con il 7% delle preferenze, altri tre italiani: Del Piero, Buffon e Totti. Molto più staccato il primo straniero, Kaká con il 3% davanti a Gattuso, Maldini e Materazzi (2%). A volte nel cuore, già impegnato a battere per la squadra della vita, c’ è un posticino anche per una seconda scelta di simpatia. E la Juve vince anche questa partita. Quasi tre milioni di italiani d’ altra fede strizzano l’ occhio ai bianconeri, facendo schizzare il numero totale dei sostenitori cuore+simpatia a oltre 12 milioni e mezzo. L’ Inter scavalca il Milan come seconda fede, 2 milioni e 300 mila contro i 2 milioni e 163 mila dei rossoneri che nella graduatoria complessiva restano secondi con poco più di sette milioni di appassionati, più o meno fedeli. La Roma scavalca il Napoli che ha uno zoccolo duro di irriducibili ma meno simpatizzanti, l’ esatto opposto del Palermo che ha «solo» 700 mila tifosi ufficiali e quasi un milione e 700 mila ammiratori. Il Torino ha lo stesso numero di fan, titolari e fiancheggiatori, per un totale di un milione e mezzo di supporter granata. Casi anomali per Chievo, squadra simpatia per eccellenza, e Brescia, che sfrutta ancora l’ effetto Baggio: numero limitato di tifosi in prima linea ma un enorme consenso di affetto. Il giocatore preferito è Del Piero, forte della maggioranza juventina, che al 54% lo vota come più amato. Ma Totti, con l’ 88%, ha il record di voti da una tifoseria